Inizia oggi, in tutte le Parrocchie, al novena dell’Immacolata. Dal 29 novembre al 7 dicembre nella Basilica Cattedrale le celebrazioni seguiranno un ritmo cadenzato che, partendo dal Rosario alle 17.00, attraversa il canto delle litanie alle 17.30 e culmina con la Messa delle 18.00. Quest’ultima vedrà la partecipazione di sacerdoti e parroci della Città di Cefalù.
La devozione mariana è una delle tradizioni spirituali più radicate nella storia del Cristianesimo, e lo Stellario all’Immacolata rappresenta una delle sue espressioni più poetiche e simboliche.
Ma cosa si intende esattamente per Stellario? E quali sono le sue origini e la sua struttura? Scopriamo insieme questa preghiera che, grazie al grande merito dei frati francescani, ha contribuito a diffondere il culto dell’Immacolata Concezione.
Origini del Pio Esercizio dello Stellario
Le prime testimonianze storiche del pio esercizio dello Stellario all’Immacolata risalgono al XVIII secolo, anche se le sue radici si intrecciano con tradizioni devozionali precedenti. L’ispirazione proviene direttamente dal versetto biblico di Apocalisse 12,1:
«Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle».
Questo simbolismo ricco di significati teologici ha spinto i devoti a identificare la “Donna” con la Vergine Maria, un’interpretazione condivisa da molti Padri della Chiesa e scrittori ecclesiastici. La corona di dodici stelle, in particolare, rappresenta i privilegi di grazia che adornano Maria, rendendola unica e singolare nel suo rapporto con Dio.
Secondo gli studiosi, il nome “Stellario” potrebbe derivare proprio dal riferimento a questa corona. Sebbene l’autore del testo originale sia rimasto anonimo, si ritiene che la sua traduzione in una preghiera poetica sia avvenuta in ambienti francescani nel XV secolo, confermando il ruolo fondamentale di quest’ordine nella diffusione della devozione mariana.
La Struttura dello Stellario
Lo Stellario si presenta come una preghiera articolata e simbolica, organizzata in una “corona” suddivisa in tre parti. Ogni sezione include:
- 1 Pater Noster
- 4 Ave Maria, intervallate da altrettante quartine poetiche
- La giaculatoria finale: «O Concetta Immacolata»
- 1 Gloria Patri
Questa struttura semplice ma ricca di significato favorisce la meditazione sui privilegi di Maria e l’adorazione delle sue virtù.
Diffusione della Devozione
Nel XVII secolo, il pio esercizio dello Stellario divenne particolarmente popolare nel Sud Italia, in particolare nella diocesi di Palermo, dove la festa dedicata all’Immacolata si celebrava il 30 agosto. I frati francescani e le confraternite legate allo Stellario furono i principali promotori di questa devozione, che si diffuse anche a Roma presso la basilica di San Lorenzo in Damaso, dove fu istituita l’Arciconfraternita dello Stellario.
Nonostante il grande successo, la devozione subì un temporaneo rallentamento negli anni 1639-1640 a causa di un intervento del Sant’Uffizio. Tuttavia, si ritiene che la pratica dello Stellario sia stata ripresa ben prima del dogma dell’Immacolata Concezione, proclamato da Papa Pio IX nel 1854.
Lo Stellario a Cefalù
Un esempio contemporaneo della vitalità di questa devozione è rappresentato dallo Stellario all’Immacolata di San Pasquale, a Cefalù, una città che ha come Patrona proprio Maria Santissima Immacolata. Qui, il culto mariano trova una delle sue espressioni più sentite e radicate, confermando la centralità dello Stellario nella spiritualità locale.
Conclusione
Lo Stellario all’Immacolata non è solo una preghiera, ma un vero e proprio percorso di contemplazione e venerazione di Maria. La sua struttura poetica, le sue radici bibliche e il suo significato simbolico ne fanno uno strumento spirituale unico, che ha attraversato i secoli grazie alla dedizione dei fedeli e al lavoro instancabile dei francescani.
Oggi, questa antica devozione continua a vivere e a ispirare, rappresentando un ponte tra tradizione e fede per chiunque voglia onorare la Vergine Maria.
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