Le restrizioni si dovrebbero applicare solo a coloro che se ne fregano. Lo sostiene Antonello Giarratano, medico di lunga esperienza, membro del Comitato tecnico scientifico siciliano, docente universitario.
«Sotto il profilo sanitario, servirà solo a fare polemica politica. Si interviene dopo: quando ormai ci sono i ricoveri e i contagi. E col giallo di fatto nulla cambia. Sarebbe invece necessario prevenirli e fare qualcosa prima che il danno sia compiuto. Oltretutto, quasi nessuno rispetterà le restrizioni e nessuno le fa più rispettare. Noi dovremmo evitare sia le ospedalizzazioni che i nuovi positivi, non prenderne atto e agire successivamente». E’ quanto sostiene Giarratano in una intervista rilasciata a LiveSicilia.
Per l’esperto la Sicilia è in sofferenza perchè si hanno pochi vaccinati. «Abbiamo pochi vaccinati, ecco il nodo, ed è solo perché una parte della popolazione si è immunizzata che, con un contagio giornaliero così elevato, abbiamo un numero di ricoveri ancora gestibile. Se avessimo avuto gli stessi contagi, che registriamo oggi, a novembre dell’anno scorso, quando il vaccino non c’era, ci sarebbero stati trecento pazienti in terapia intensiva. Ma rischiamo di arrivarci perché una crescita esponenziale del contagio coinvolgerà tutti i non vaccinati».
Per l’esperto le restrizioni in Sicilia si dovrebbero applicare ai non vaccinati. «La zona Gialla non è un problema se non fosse che, in assenza di restrizioni urgenti, che dovrebbero pagare non tutti i siciliani ma quelli che se ne fregano e tengono comportamenti meno virtuosi, rifiutando la vaccinazione, a breve seguiranno colori molto più scuri e soprattutto altri e non pochi, morti. Al Nord, specialmente, dove i vaccinati sono tanti e il liberi tutti non ha dato contagi elevati e ricoveri. Qui in Sicilia con la popolazione non protetta era inevitabile che accadesse ciò che sta accadendo. Il liberi tutti va bene dove il senso civico è radicato».