Pierangelo Gullo è il volto giovane di una città, Cefalù, che da alcune settimane viene diffuso in tutta Italia con la serie di Raiuno «La mafia uccide solo d’estate». Il giovane Pierangelo, infatti, interpreta Sebastiano, uno degli scolari della classe diventata la più famosa d’Italia da un mese di tempo a questa parte. Pierangelo è così diventato l’unica vera novità di una città, Cefalù, che da tempo dorme sugli allori di un passato che non riesce più a rendere attuale. Con la sua semplice e puntuale interpretazione il piccolo attore cefaludese è riuscito a raggiungere una meta che non sono riusciti a varcare film e spot pubblicitari che di recente si sono girati a Cefalù. D’un tratto, infatti, Pierangelo, grazie alla sua attenta interpretazione televisiva, è diventato un volto simpatico in tutta Italia. Il viso innocente di un ragazzo che all’interno della sua classe riesce a far riflettere il pubblico di Raiuno su uno dei più gravi problemi della Sicilia e dell’Italia intera: la mafia. Con se non ha portato immagini della città di Cefalù come hanno fatto, e tentano di fare, film e spot pubblicitari ambientati a Cefalù. Le immagini televisive di Cefalù, infatti, passano e vengono subito dimenticate. Non è così per il volto giovane del piccolo attore Sebastiano. Resteranno per sempre a dire che Cefalù non è fatta di paesaggi ma di persone. Solo quando i suoi abitanti sapranno farsi apprezzare per la loro umiltà, un po’ come sta facendo Pierangelo, Cefalù risorgerà a riprenderà a varcare i sentieri che le sono propri.
Stasera 13 dicembre andrà in onda il quarto appuntamento. Nel primo episodio mentre Massimo e Patrizia si dedicano ai preparativi per il matrimonio, Pia cerca di capire perché alla fine non è entrata di ruolo e scopre, grazie ad Ayala, che la graduatoria di accesso alle assegnazioni in realtà è truccata. Vincendo a fatica le sue ritrosie Lorenzo chiede aiuto a Massimo per far avere giustizia alla moglie. Nel secondo episodio Massimo è finito in carcere perché la persona a cui ha chiesto “un favore” per aiutare sua sorella Pia era in realtà sotto inchiesta. In carcere stringe un rapporto privilegiato con uno dei boss più temuti e stimati di Palermo: Tommaso Buscetta, che si scopre vecchia conoscenza di Pia. Grazie a “Don Masino”, Massimo ottiene l’autorizzazione a sposarsi in carcere con Patrizia, ma Lorenzo non ne vuole sapere di partecipare alla cerimonia. Lo fa solo per amore di Pia.