Sempre più frequentemente si registrano conflitti con i suoceri sullo stile educativo che le nuore adottano con i propri figli, metodo spesso criticato e giudicato come non adeguato da quelle che, un tempo, furono madri. Gestire la relazione con i suoceri e più precisamente con la suocera è alquanto complesso e spesso cosa non semplice; infatti, quest’ultima oltre ad essere madre del nostro partner diventa spesso baby-sitter a costo zero. Oggi più di allora i figli crescono all’interno di nuclei familiari dove entrambi i genitori lavorano e, dovendosi organizzare con bimbi ancora in fasce, spesso si appoggiano ai nonni i quali assumono, in aggiunta, il ruolo di baby-sitter. Oltre all’investimento emotivo e all’affettività che i nonni sentono per i nipoti, vi sono numerose altre variabili che determinano la natura e la qualità della relazione con i suoceri, quali le insicurezze, l’autostima, la gelosia, argomenti questi fin troppo complessi per un articolo; ma quando tutto questo si mescola con caratteri decisi, forti e invadenti, la cosa più probabile che accadrà è la nascita di un conflitto intrafamiliare. Infatti, oltre che litigare con i suoceri, la cosa peggiore che spesso capita è litigare con il partner; peggiore non per gli adulti coinvolti nella diatriba, ma per i bambini che molte volte sono osservatori non partecipanti di dispute che non si risolveranno mai. Chi paga il caro prezzo di questi litigi sono loro: i nostri figli, inermi e molte volte senza alcuna protezione, né una spiegazione di ciò che si compie dinanzi i loro occhi. Spesso infatti, ci si convince che i bambini piccoli non capiscono e non comprendono ciò che accade proprio perché ancora infanti ma questo non è del tutto vero. Certamente un neonato non comprenderà il significato delle parole, ma vivrà del clima che si crea, sentirà sulla sua pelle l’aria che tira in casa, la rabbia che circola libera e non veicolata. Non esiste chi ha torto o chi ha ragione, come sempre questa si trova a metà strada. Mentre i bambini sanno trovare sempre un compromesso, sanno andare incontro all’altro mostrando una generosa spontaneità, sanno buttarsi alle spalle i torti subiti e non serbano rancore, gli adulti, piuttosto che imparare da loro, molte volte non sanno fare nulla di tutto ciò. Così i nostri figli crescono in famiglie dove i legami affettivi sono falsi e dove si preferisce indossare una maschera che nasconda l’odio, in favore di relazioni ipocrite, per lasciarsi andare allo sfogo rabbioso alla prima occasione. Quello che dimentichiamo è che loro sono sempre lì, che guardano, scrutano, osservano e crescono secondo i messaggi che noi inviamo loro, respirando il nostro modo i vivere e di affrontare la vita.
