Giuseppe Riggio è nato il 19 settembre 1941 a Isnello. E’ stato una figura di straordinaria rilevanza nel panorama intellettuale e religioso siciliano, oltre che un punto di riferimento per la comunità accademica e religiosa. La sua storia stata caratterizzata da un impegno incessante nella ricerca storica, teologica e filosofica, ma anche da una profonda dedizione alla formazione culturale e civica delle future generazioni. La sua vita e il suo lavoro si sono distinti per un equilibrio raro tra teoria e pratica, tra la riflessione intellettuale e l’impegno concreto nella comunità. La sua preparazione accademica, che ha spaziato dalla teologia alla filosofia, unita a un forte impegno politico e sociale, ha contribuito a formare una figura poliedrica e polivalente che ha influenzato la vita religiosa e culturale della Sicilia e della Chiesa cattolica nel corso di più decenni.
La formazione intellettuale
Il contesto storico e sociale in cui Riggio è cresciuto è stato cruciale per la sua formazione e per le sue scelte professionali. La Sicilia degli anni ’40 e ’50, infatti, si trovava a vivere un periodo di transizione, segnato dalle ferite ancora aperte della Seconda Guerra Mondiale e dalle difficoltà economiche e sociali che colpivano il Mezzogiorno d’Italia. La regione, seppur ricca di una tradizione religiosa millenaria, era ancora alle prese con il degrado socioeconomico e con la persistente influenza della mafia, un elemento che segnerà profondamente il suo impegno civile. Riggio ha vissuto in un ambiente in cui la cultura religiosa era una componente fondamentale della vita quotidiana, ma allo stesso tempo, la Sicilia si avviava verso i mutamenti sociali e culturali di un’epoca che spingeva verso la modernizzazione. La sua famiglia, che lo ha indirizzato verso una solida preparazione intellettuale e religiosa, e il suo ambiente di provenienza, che lo ha nutrito di valori cristiani, sono stati determinanti nel plasmare la sua visione del mondo. La sua passione per la cultura e il sapere è stata alimentata fin dai primi anni di vita, quando si è dedicato con fervore agli studi classici, una scelta che lo ha portato a intraprendere il percorso di studi nel Seminario di Cefalù. Qui, accanto alla formazione teologica, ha sviluppato una forte curiosità per la filosofia e per le questioni intellettuali che riguardano l’uomo e il suo rapporto con il divino, temi che avrebbero pervaso il suo intero cammino accademico.
Nel 1969, Pino, come era chiamato, completa i suoi studi teologici conseguendo il dottorato in Sacra Teologia presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma, con una tesi di grande rilevanza che si concentrava sulla storia del Sacramento della Cresima, un tema che si sarebbe rivelato centrale nella sua ricerca. La sua scelta di approfondire il campo liturgico, in particolare la storia delle pratiche sacramentali, lo pose in una posizione di rilievo in un periodo di grande fermento all’interno della Chiesa cattolica, segnato dal Concilio Vaticano II e dalla sua spinta alla riforma liturgica. La sua formazione, che includeva anche una laurea in Filosofia conseguita presso l’Università di Palermo nel 1974, lo ha rese una figura particolarmente preparata per affrontare le sfide della modernità, cercando di rispondere a domande teologiche complesse con uno sguardo innovativo, ma sempre radicato nella tradizione.
L’insegnamento e la carriera scolastica
Dopo aver completato il suo percorso di studi, Riggio si dedica all’insegnamento, prima come docente di materie letterarie, e successivamente, a partire dal 1985, intraprende una carriera nella dirigenza scolastica. Dapprima negli Istituti comprensivi di Collesano, Campofelice – Lascari e successivamente presso l’Istituto Superiore Mandralisca di Cefalù. Il suo approccio all’insegnamento si distinse per l’attenzione alla formazione intellettuale e morale dei giovani, cercando di portare nei suoi studenti non solo conoscenze teoriche, ma anche un’etica della riflessione e della responsabilità sociale. Riggio è stato un innovatore nella didattica, promuovendo la formazione continua dei docenti e stimolando il corpo docente a migliorare continuamente le proprie competenze professionali. Soprattutto, si è preoccupato di aggiornare le metodologie educative, cercando di adattare l’insegnamento alle nuove sfide sociali, come l’emergere della cultura digitale e i cambiamenti nei comportamenti giovanili. L’impegno di Riggio nella scuola non si è mai limitato a una mera funzione amministrativa, ma si è esteso a una visione pedagogica che vedeva nell’educazione una chiave fondamentale per il miglioramento della società e della Chiesa stessa. Il suo ruolo di Dirigente scolastico non si è limitato a un’azione di mera gestione amministrativa, ma ha rappresentato un’opportunità per promuovere una cultura di alta qualità e di elevata responsabilità civile, che avrebbe avuto un impatto duraturo nella scuola siciliana.
L’impegno politico e civico a Cefalù
Contemporaneamente al suo impegno nell’educazione, Pino Riggio si è distinto anche per il suo contributo alla politica locale. Tra il 1988 e il 1992, ha ricoperto importanti incarichi nel Comune di Cefalù, dove è stato Consigliere, Assessore e Sindaco. La sua carriera politica è stata caratterizzata dall’impegno per la valorizzazione della cultura e del patrimonio storico-artistico della città, ma anche per la promozione di politiche sociali orientate al miglioramento della vita quotidiana dei cittadini. Ha cercato di unire la sua visione cristiana e la sua esperienza accademica con la realtà politica, promuovendo politiche che cercavano di rispondere ai bisogni concreti della sua città. Tuttavia, come in ogni attività politica, non sono mancate le difficoltà. Lavorare per il miglioramento delle condizioni sociali in una città turistica come Cefalù, che si trovava ad affrontare sia le sfide di un’economia globale che quelle delle disuguaglianze sociali locali, ha rappresentato un compito arduo. Nonostante queste difficoltà, Riggio ha dimostrato una capacità straordinaria di navigare tra le diverse dinamiche politiche e amministrative, mantenendo sempre saldo il suo impegno per il bene comune e cercando di conciliare tradizione e innovazione.
Il contributo accademico e intellettuale
Sul piano accademico e intellettuale, la figura di Riggio ha avuto un impatto duraturo grazie alla sua ricerca storica, teologica e liturgica. I suoi studi sulla liturgia, in particolare quelli incentrati sul Sacramento della Cresima, sono stati fondamentali per una comprensione più approfondita della storia e dell’evoluzione delle pratiche liturgiche. La sua attività di traduttore lo ha reso una figura di grande rilevanza, avendo portato in Italia opere di pensatori di spicco come Jérôme Hamer, Jean Guitton e Francis Audrey, dando così al pubblico italiano la possibilità di confrontarsi con idee che arricchivano il dibattito teologico europeo. Ma Riggio non si è limitato a studiare i testi, li ha anche vissuti, approfondendo ogni aspetto della liturgia e cercando di far emergere le connessioni storiche, sociali e spirituali che legano i sacramenti alla vita della Chiesa. Le sue opere, come Liturgia e Teologia della Confermazione, che offre uno studio completo sul sacramento e le sue evoluzioni nel contesto italiano, continuano ad essere fondamentali per gli studiosi di liturgia. L’interesse per la storia della sua terra, la Sicilia, si riflette anche nelle sue opere di ricerca locale, come La Paraliturgia della Casazza, che esplora la tradizione liturgica specifica del suo paese di origine, e in Isnello piccolo e bello, un omaggio alla sua comunità e alla storia di un territorio che amava profondamente.
L’impegno con la Rivista diocesana
Pino Riggio ha collaborato con la Rivista della Chiesa Cefaludense, una pubblicazione che ha trattato temi religiosi, culturali e sociali di rilevanza locale e internazionale. Ha curato per anni la rubrica Appunto, nella quale ha trattato una vasta gamma di argomenti con il suo approccio riflessivo e spesso critico. In questo spazio, ha esplorato questioni fondamentali per la sua comunità e per la Chiesa, come il rapporto tra fede e politica, la necessità di un dialogo interreligioso, e la riflessione sul ruolo della scuola nella società. I suoi articoli hanno affrontato con saggezza e profondità temi urgenti e spinosi, dai conflitti interni alla società alla necessità di promuovere una pace duratura e inclusiva. Riggio ha riflettuto anche su eventi mondiali di grande portata, come il vertice ONU di Johannesburg, la guerra, il terrorismo e la crisi economica, ma con uno sguardo sempre rivolto alla dimensione umana e spirituale che attraversa questi fenomeni. Nei suoi articoli non temeva di affrontare i temi più dolorosi e controversi, mettendo al centro della riflessione la sofferenza individuale e collettiva e la ricerca di soluzioni attraverso la comprensione reciproca e il dialogo.
Dal 2004, la sua rubrica ha subito una trasformazione significativa, cambiando nome in “La scuola cambia”. In questa nuova fase, gli articoli scritti da Riggio continuarono a esplorare temi di grande rilevanza sociale e politica, mantenendo un forte legame con il mondo dell’istruzione. ha continuato a interrogarsi sulle grandi questioni etiche e politiche del suo tempo, mostrando una straordinaria capacità di leggere i segnali del presente e di articolare soluzioni che promuovessero la comprensione e la pace. La sua riflessione sulla scuola e sul cambiamento del sistema educativo continuava ad essere centrale, mettendo in evidenza la necessità di un aggiornamento dei metodi di insegnamento e della preparazione dei giovani a un mondo in rapida evoluzione. La sua voce, nelle pagine della Rivista della Chiesa Cefaludense, ha dato spazio a un pensiero che non solo interrogava, ma anche proponeva visioni di un futuro più giusto e solidale.
L’eredità sociale, educativa e politica
Giuseppe Riggio ha chiuso gli occhi in questa terra il 12 dicembre 2023. E’ stato un uomo che ha saputo conciliare un’incredibile passione per la ricerca con un impegno concreto nella comunità. La sua eredità è visibile non solo nelle sue opere, ma anche nel suo impegno sociale, educativo e politico, che ha lasciato un’impronta indelebile nelle istituzioni culturali e religiose siciliane. La sua vita testimonia come la fede, la cultura e l’impegno civile possano unirsi per formare una visione completa dell’uomo e della società. La sua memoria continuerà a vivere attraverso gli insegnamenti che ha impartito, le opere che ha scritto e la comunità che ha contribuito a costruire con la sua dedizione e il suo spirito di servizio.
La biografia di Giuseppe Riggio, presentata in questo articolo, farà parte di una pubblicazione che Cefalunews sta curando per la sua uscita prevista nel mese di aprile 2025. Il libro raccoglierà le biografie di quei personaggi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra comunità e oltre. Se conosci storie di persone che hanno segnato la storia della nostra città con il loro impegno, che abbiano lavorato per il bene comune o che abbiano lasciato una traccia nelle istituzioni, nelle scuole, nelle chiese, nelle strade o nei luoghi di ritrovo, ti invitiamo a contribuire.
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