51 migranti di etnia curda, tra cui sei donne, tre bambini ed un neonato, sono sbarcati in Calabria, mentre sulla acque del mediterraneo si concludeva l’odissea dei profughi della due Ong Sea Watch 3 e Sea Eye, ma i calabresi hanno dimostrato uno spirito d’accoglienza sconosciuto a due vice premier
Sono arrivati all’alba sulla costa crotonese, nella frazione di Torre di Melissa. Hanno rischiato di morire e si sono salvati grazie alla prontezza e allo spirito di solidarietà dimostrato da decine di cittadini calabresi.
La barca su cui viaggiavano si è incagliata a pochi metri dalla costa e dopo essere stata abbandonata dagli scafisti si è rovesciata da un lato. I cittadini del piccolo paesino (tra loro il sindaco Gino Murgi), svegliati dalle grida, sono corsi in spiaggia a portare soccorso a quei disperati e senza esitare si sono gettarsi in mare per portali in salvo. I migranti ora si trovano nel Centro di accoglienza San’Anna di Isola Capo Rizzuto in attesa che inizi l’iter burocratico della richiesta di asilo. Ed è assai probabile che essi rimarranno nella terra che li ha salvati.
Purtroppo uno dei profughi manca all’appello ed ora risulta disperso. I presunti scafisti sono stati arrestati dai carabinieri di Cirò Marina. Subito dopo l’arrivo dell’imbarcazione due cittadini russi di 43 e 25 anni si sono recati in un vicino albergo per passare la notte, ma i proprietari del locale insospettiti delle condizioni insolite con cui si erano presentati (erano bagnati e pieni di sabbia), li hanno denunciati ai carabinieri che, subito dopo, li hanno arrestati.
E’ il primo sbarco di migranti del 2019. La rotta dai Balcani non si è mai interrotta e, seppure non faccia scalpore, continuano ad arrivare profughi dalla Turchia, dal Medio Oriente o dal Sud est asiatico. In genere sono piccole imbarcazioni a vela che riescono a sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine.
Insomma, mentre il ministro degli Interni con il consenso del leader del M5s chiude i porti e dice no ad ogni richiesta di sbarco e di soccorso, i migranti continuano ad arrivare sulle nostre coste. Ma stavolta i ‘terroni’, come il giornale lombardo Libero ha definito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente della Camera, Roberto Fico ed il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (tutti e tre rei per essere meridionali e perché impedirebbero a Matteo Salvini di governare), hanno dato una lezione di tolleranza tipica di chi ha vissuto da sempre sulla propria pelle le stesse disgrazie e che è sconosciuta a due vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
Fonte newsmondo.it