Vincenzo Maria Pintorno nacque a Cefalù il 31 Gennaio 1862 da Francesco e da Francesca Re nella casa che un tempo fu dei Ventimiglia sull’attuale Corso Ruggero chiamata in quel periodo “Strada Piazza” al numero civico 55, esattamente in quel punto che faceva unico comparto con l’Osterio Magno che fu la dimora dei Marchesi di Geraci che considerarono la Città di Cefalù perla del loro dominio. Cefalù, dunque, culla del Maestro.
Vincenzo Maria compie gli studi primari a Cefalù definita urbs studioum sede di un plurisecolare Seminario Vescovile e ricca di tanti Accademici e di uomini di altissimo valore culturale e artistico: Antonio e Jacopo Lo Duca, Giuseppe Fiore, i Candeloro, Marco Cambiasi, Fra Matteo D’Anna, Benedetto Passafiume, Giovan Battista Spinola, Rosario Porpora, Francesco Bevelacqua, Enrico Piraino di Mandralisca. A Palermo al regio Conservatorio Vincenzo intraprende gli studi di flauto e composizione. Ebbe maestri prestigiosi ed illustri: Fodale per l’armonia; Platania per il contrappunto e Pasculli per la strumentazione e da essi il nostro Pintorno seppe mettere a frutto gli insegnamenti. Vincenzo Maria a 20 anni, dopo aver conseguito la licenza con il massimo dei voti ed insignita di medaglia d’oro, esordisce come concertista di flauto. Purtroppo come tanti figli di questa tormentata Sicilia anche il nostro concittadino Pintorno cerca il suo riconoscimento fuori. Lasciare la Sicilia e la sua amata Cefalù non era cosa di poco conto ma Milano era la grande meta per artisti e letterati.
Nel 1883 si trasferisce a Milano e grazie alla sua capacità musicale diventa assiduo frequentatore del salotto della Contessa Clara Maffei. A Milano Vincenzo Maria potè godere dell’amicizia di Giacomo Puccini, Giordano ma anche quella di Pietro Mascagni che per noi siciliani era noto per aver composto “La Cavalleria Rusticana” ambientata in Sicilia e da cui riscosse un enorme successo. Vincenzo Maria Pintorno viene scoperto da Filippo Filippi che gli suggerisce di concorrere alla cattedra di flauto presso il Conservatorio di Pesaro un Istituto fondato da Carlo Pedrotti un veronese che fu per molti anni direttore d’orchestra dell’Opera Italiana di Amsterdam. Il Pedrotti sulle qualità del nostro Pintorno così si espresse: “l’ho udito suonare con tutte le qualità necessarie a rendere gradevole uno strumento che è in se stesso arido. Bel suono, bella cavata, stile, espressione. Pintorno è un buon musicista, suona bene il pianoforte, così che potrà accompagnare anche i suoi scolari”.
Pintorno sente però il bisogno di platee più vaste e torna a Milano dove iniziò la carriera di direttore d’orchestra e venne in contatto con Arturo Toscanini con cui ebbe rapporti di grande amicizia. Con il passare degli anni il successo accrebbe sempre di più e nel 1892, in occasione del centenario della nascita di Gioacchino Rossini, il Pintorno appena trentenne fu chiamato a partecipare alla formazione dei cori per l’esecuzione della “Preghiera” del “Mosè”, dello “Stabat mater” diretto da Giuseppe Verdi. Dal 1886 al 1900 Pintorno calca i più famosi teatri italiani di Torino, Firenze, Napoli, Genova. Nel 1893 , per 3 stagioni consecutive diresse al San Carlos di Lisbona. I critici dei maggiori quotidiani italiani si occupano in maniera entusiastica di Pintorno.
Alla fine del secolo vince la cattedra al Conservatorio “G Verdi ” di Milano e rinuncia a quella di Napoli e di Venezia. Dalla scuola del cefaludese Pintorno escono tenori quali: Scampini, Chiodo, Marletta, Bottero, i soprani e mezzi soprani : Elena Nicolai (moglie di Andrea Maggio medico cefaludese), Merli, Montecucchi, Ettore Cesa Bianchi; il baritono Scandiani. Nel 1921 al 1928 ricopre carica di direttore d’Orchestra del teatro “La Scala”. Nel 1932 per raggiunti limiti d’età lascia l’insegnamento. Il 27 marzo 1941 sposa Annunciata Canapale. Rimane a Milano fino al 1942, poi si trasferisce dalla figlia Franca a Roma e fa spola con Cefalù la sua città natia dove aveva tantissimi ammmiratori. La sua Cefalù gli celebrò in modo solenne il centenario e gli anni che seguirono quel centenario. Papa Giovanni XXII lo ricevette in udienza assieme ad altre persone centenarie. Il suo legame con il papa buono rimane stretto. Fu molto stimato anche all’estero: in Islanda, in Giappone a Pintorno gli sono stati intestati due importanti conservatori musicali.
Vincenzo Maria Pintorno muore il 14 marzo 1968 all’eta di 106 anni e 43 giorni in piena lucidità di mente. Il suo portamento era elegante, la sua barba ed il suo pizzo dallo stile umbertino lo rendevano inconfondibile, quasi unico. Pintorno è famoso sia per l’arte che per l’età. Rimane aneddotica la sua longevità, a Cefalù per augurare lunga vita si suole dire “ti auguro di campare centosei anni quanto Pintorno“. La città di Cefalù, che gli ha dato i natali, a questo suo celebre figlio ha intitolato una strada ed il “Centro di cultura Polis kephaloidion” ha intitolato a Vincenzo Maria Pintorno la Banda musicale .
Inauguriamo su cefalunews una sezione per far conoscere i musicisti cefaludesi che hanno operato a Cefalù lasciando un segno importante della loro presenza. L’idea di raccogliere le loro biografie è del Kefablog, l’iniziativa nata per far conoscere Cefalù, finanziata con 1.800 euro di borse di studio costituite dagli emigrati cefaludesi che fanno parte dell’associazione Cefaludesi nel mondo. Ai partecipanti è stato chiesto di pubblicare una biografia di un musicista che ha operato a Cefalù. Le biografie saranno lette da una giuria di emigrati cefaludesi che attribuiranno dei punteggi ai partecipanti. Alla fine della gara al vincitore andrà una borsa di studio di trecento euro. (Biografia a cura di Cecilia Gugliuzza)
Tratto da: Libro d’oro di Cefalù a cura di Domenico Portera.