Una ricerca effettuata dalla fisica nucleare nissena Marta Rovituso apre nuove prospettive nella lotta ad alcuni tipi di tumori, curati oggi utilizzando i protoni e gli ioni carbonio. Lo afferma lasicilia.it in un articolo a firma di Maria Ausilia Boemi. I risultati della ricerca si trovano in una tesi di dottorato sulla “frammentazione nucleare degli ioni elio in acqua per applicazione nell’adroterapia”. In altre parole al posto dei protoni e degli ioni carbonio potrebbe essere utilizzato l’elio, con migliori performances terapeutiche, soprattutto per i pazienti bambini. La ricerca è valsa alla trentenne siciliana, che da settembre ha una borsa post doc della durata di due anni all’Infn Tifpa di Trento, il prestigiso premio Christoph Schmelzer 2016, uno dei più importanti nel campo della terapia con particelle. «La mia ricerca di Fisica nucleare sulle interazioni nucleari degli ioni elio in acqua, dove l’acqua simula sostanzialmente il paziente – spiega la dottoressa Rovituso -. La mia ricerca è stata fatta sulla possibilità di utilizzare, nella cura dei tumori, non solo i protoni o gli ioni carbonio, ma anche gli ioni elio che si prospettano come una valida soluzione soprattutto per i pazienti pediatrici» (che oggi possono essere curati solo con i protoni e non con gli ioni carbonio).
Marta Rovituso, trentenne di Caltanissetta, si è laureata (triennale e specialistica) in Fisica nucleare a Catania: «Già durante la specialistica – racconta – ho fatto la tesi in collaborazione con i Laboratori nazionali del Sud e il Gsi di Darmstadt in Germania, dove mi hanno poi chiesto di rimanere per il dottorato, anche grazie al prof. Marco Durante. Sono stata lì 4 anni. Al termine, ho avuto un contratto di post dottorato al centro Infn Tifpa di Trento, che collabora con il centro di protonterapia della stessa città».