Sette comuni firmano protocollo contro mafia e corruzione

Protocollo contro infiltrazioni mafiose e corruzione. E’ stato firmato in Prefettura da cinque sindaci e due commissari straordinari di Comuni i cui consigli sono stati sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata. Il documento è stato sottoscritto dai commissari straordinari di Corleone e Palazzo Adriano, i cui consigli comunali sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose, e dai sindaci dei comuni di Comuni di Villabate, Torretta, Misilmeri, Isola delle Femmine e Polizzi Generosa, che avevano subito la stessa sanzione in precedenza. «Questi amministratori – commenta il prefetto Antonella De Miro – sono impegnati ogni giorno nel territorio per salvaguardare il principio di legalità, stringono le maglie per evitare che le organizzazioni riescano a soddisfare i loro appetiti illeciti». L’intento del protocollo è prevedere misure che agevolino la lotta alla infiltrazione mafiosa ma anche al contrasto degli episodi di corruzione nelle pubbliche amministrazioni. Il nuovo documento sancisce l’implementazione, in via convenzionale, di forme di verifica, monitoraggio e controllo, per intercettare le infiltrazioni criminali non solo negli appalti e nei contratti pubblici. Si prevedono, infatti, anche azioni di tutela della legalità nell’edilizia e nell’urbanistica, con l’impegno dei Comuni sottoscrittori a richiedere alla Prefettura le informazioni antimafia anche nei confronti dei soggetti privati sottoscrittori di convenzioni in materia di edilizia e urbanistica che comportano obblighi di cessione al Comune di aree di territorio da destinare a uso pubblico e la realizzazione a carico degli stessi di opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Ciò si verificherà anche nelle ipotesi che gli interventi di urbanizzazione siano affidati per l’esecuzione a soggetti non coincidenti con i sottoscrittori della convenzione di lottizzazione stipulata con il Comune. Il protocollo fa anche riferimento alle nuove norme anticorruzione e, inoltre, richiama le intese siglate il 15 luglio 2014 tra il Ministro dell’Interno e il Presidente dell’Anac. Nel documento si ribadisce l’importanza dell’azione di prevenzione dei fenomeni corruttivi e, più in generale, di indebita interferenza nella gestione della cosa pubblica.

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