Seconda Guerra Mondiale. L’affondamento del “Medusa”: il tributo del termitano Vincenzo Zavatteri e degli altri marinai

Il 30 Gennaio del 1942 il sommergibile della Regia Marina “Medusa”, durante il rientro alla base, dopo avere svolto l’ordinaria uscita addestrativa nel golfo del Carnaro, veniva affondato al largo di Capo Promontore, nell’alto Adriatico, da un siluro lanciato dal sommergibile inglese HMS “Thorn”. Il “Medusa”, sommergibile di piccola crociera, era stato assegnato alla Regia Scuola Sommergibili di Pola e quell’infausto giorno, mentre era insieme ad altre unità: il piroscafo “Grado”, il sommergibile “Mameli” e la torpediniera “Insidioso”, giunto in prossimità della base navale polesana, fu intercettato e prescelto dal sommergibile inglese, HMS “Thorn”. L’unità italiana al comando del capitano di corvetta Enrico Bertarelli aveva a bordo 60 marinai, compreso il promettente e giovane Aspirante sottotenente del Genio navale, il termitano Vincenzo Zavatteri. Vogliamo qui ricordare le vittime (1) di quel triste giorno di 75 anni fa, in particolar modo il conterraneo Zavatteri, brillante marinaio della Regia Marina, attraverso il racconto del Dott. Di Cristofalo (2) custode di un’eccezionale testimonianza di prima mano.

«30 gennaio 1942 – affondamento del sommergibile italiano “Medusa”. Oggi, alle 14.10 di 75 anni fa, il 30 gennaio 1942, un sommergibile della Regia Marina Italiana veniva affondato per azione nemica in Adriatico, al largo delle coste istriane. Un episodio come tanti della Seconda Guerra Mondiale, uno degli ottantasei sommergibili italiani persi nel corso della guerra, ma per noi termitani corre obbligo ricordare tale distinta tragedia. Il sommergibile si chiamava “Medusa”, era stato costruito dai cantieri CRDA di Monfalcone (GO) nel 1931, ed un anno dopo era entrato in servizio con la Regia Marina. Apparteneva alla classe “Argonauta”, dislocava in immersione oltre 800 tonnellate con un equipaggio di circa 35 uomini. Con l’entrata in guerra l’unità, ormai non più adatta al combattimento, venne presto destinata all’XI Gruppo della Scuola sommergibili di Pola. Quel fatidico 30 gennaio del secondo anno di guerra, al comando del Capitano di Corvetta Enrico Bertarelli, il “Medusa” era uscito per una missione di addestramento, assieme ad altri piccoli vascelli, nella cosiddetta Zona 5, nel Golfo del Carnaro. A bordo, oltre all’equipaggio d’ordinanza, sono presenti anche 27 giovani allievi della Scuola, appunto per affinare la preparazione in vista dell’imbarco sulle unità operative. Al rientro dall’esercitazione, il sommergibile procede in coda al piccolo convoglio, per rientrare alla base, ma è stato già inquadrato da un altro sommergibile, battente bandiera britannica, l’HMS “Thorn”*, (comandante R.G. Norfolk). Si tratta di un esemplare della classe T, entrato in servizio nell’agosto del ‘41, con un dislocamento quasi doppio del Medusa, e che ha già affondato altro naviglio italiano. Affiorando a meno di un miglio dalle navi italiane, il “Thorn” punta velocemente il “Medusa”, o forse l’intero convoglio. Ad ogni modo lancia 4 siluri da 21 pollici (533 mm) e si immerge altrettanto rapidamente. Dalla falsatorre del “Medusa” ci si accorge delle scie dei siluri, il Comandante Bertarelli reagisce istintivamente facendo accostare il battello, scansa tre ordigni, ma il quarto lo centra in pieno, uccidendo, ferendo e sbalzando in mare gli uomini all’aperto e provocandone il rapido affondamento.

Il bilancio dell’azione nemica è drammatico, dei 60 imbarcati se ne salvano solo 2. Il sommergibile, affondando, si spacca in due, mantenendo in vita 14 uomini nella porzione poppiera. Seguiranno disperati tentativi per salvarli, ma le condizioni del mare vanificheranno ogni sforzo in proposito, definendo il numero di 58 Caduti. A Termini Imerese in quegli anni, lungo il Corso Vittorio Emanuele, vi era un negozio di abbigliamenti, condotto dalla famiglia Zavatteri, il cui figlio Vincenzo, in età di studi in ingegneria, ragazzo assai brillante per come viene ricordato da un suo quasi coetaneo oggi fonte di tali notizie, viene richiamato alle armi, in Marina, ed inviato a Pola, alla Scuola per sommergibilisti. Il 30 gennaio 1942, l’Aspirante sottotenente Genio navale Vincenzo Zavatteri, imbarcava sul “Medusa”, dove trova tragica e prematura morte. Non siamo riusciti a rintracciare la famiglia Zavatteri, negli archivi comunali, il cognome sembra rimandare forse ad una provenienza da altra Regione d’Italia, ma in quei tragici anni, si trattava di una famiglia termitana, e Vincenzo Zavatteri è caduto da termitano, bruciando la Sua giovane vita in quella sanguinosa guerra. A Lui vogliamo dedicare con queste poche righe un commosso ricordo».

(1) Si ringrazia  lo Storico Navale Virginio Trucco per averci fornito l’elenco dei caduti del Sommergibile “Medusa”: Comandante C.C. Bertarelli Enrico, Comandante in II T.V. Guida Gastone, D. M. T.V. (GN) Lupidi Silvano, S.T.V. Del Monte Luigi, G.M. Fei Arturo, Aspirante Quintavalle Cesare, Aspirante Zavatteri Vincenzo, Capo di 3ª Classe Caroselli Teodoro, Capo di 3ª Classe Cinotti Felice, Capo di 3ª Classe Vatteroni Riccardo, 2 Capo Nocchiere Caroselli Ferdinando, 2 Capo Elettricista Corrado Oronzo, 2 Capo Silurista Furlan Paolo, 2 Capo Segnalatore Giobbio Edoardo, 2 Capo Elettricista Vitali Mario, Sottocapo Baldassarri Noemio, Sottocapo Balestrino Luigi, Sottocapo Basile Mario, Sottocapo Nocchiere Carosi Pietro, Sottocapo Congiu Paolo, Sottocapo Cusenza Alberto, Sottocapo Della Ventura Ciro, Sottocapo Di Tommaso Giuseppe, Sottocapo Gerardi Raffaele, Sottocapo Giaquinto Umberto, Sottocapo Leone Gaetano, Sottocapo Migliore Carmelo, Sottocapo Oliva Alberto, Sottocapo Scarioni Augusto, Sottocapo Sgrilli Giovanni, Sottocapo Tuosto Gerardo, Sottocapo Valentini Carlo, Comune Agricola Salvatore, Comune Amadei Alberto, Comune Antetomaso Cosimo, Comune Arrighini Giuseppe, Comune Ausenda Giovanni, Comune Bueti Rosario, Comune Capra Arturo, Comune Cavicchioli Giulio, Comune Ciliberti Marcello, Comune Colombaroli Isaia, Comune Cosmina Francesco, Comune Del Giusto Emanuele, Comune Graziano Vincenzo, Comune Jannaccone Mario, Comune Lavaroni Renato,  Comune Manetti Pierluigi, Comune Mazzavillani Giuseppe, Comune Meazza Luigi, Comune Morando Demetrio, Comune Elettricista Ravera Celso Mattia, Comune Elettricista Pefili Dario, Comune Periz Bruno, Comune Renna Carlo, Comune Rossebastiano Aldo, Comune Saviano Antonio, Comune Trovato Francesco.

(2) Donaldo Di Cristofalo: Geologo, vive e lavora a Termini Imerese (PA). Ha cominciato a volare con gli ultraleggeri per poi transitare in Aviazione Generale, prendendo il “brevetto” di II grado all’Aero Club di Palermo e mantenendolo in attività per cinque anni circa. Dopo, vittima come tanti degli insostenibili costi … Adesso si accontenta di qualche sporadico volo in ULM, di divorare riviste e libri e di frequentare, ovunque possibile, manifestazioni aeree. (www.vocidihangar.it)

*Il sommergibile di Sua Maestà Thorn subì di lì a poco un destino simile, venendo affondato con cariche di profondità dal cacciatorpediniere italiano Pegaso, il 7 agosto dello stesso anno.

Testi consultati da Donaldo Di Cristofalo: Oltre alle solite fonti sul Web, ho attinto al volume “Un corpo sul fondo” di Pietro Spirito, 2007, edizioni Guanda, che tratteggia tale vicenda.

Foto a corredo dell’articolo: 1 Regio sommergibile “Medusa”, da (www.grupsom.com). Foto 2 HMS “Thorn” sul fiume Mersey.

Si ringrazia il Dott. Antonio Contino per le notizie storiche relative alla famiglia Zavatteri.

Giuseppe Longo
[email protected]
@longoredazione

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