Cefalù inizia a festeggiare la Trasfigurazione sin dal 2 di agosto con una cerimonia commovente e suggestiva: il dispiegamento della Bandiera di Cristo Pantocratore al centro dei due torrioni della Basilica-Cattedrale al contemporaneo suono di tutte le campane della Città all’esplosione dei petardi ad imitazione del suono delle bombarde. L’innalzamento di tale bandiera, ed il resto delle tradizioni, non sono assolutamente da legarsi alla sola liturgia. Infatti, sappiamo che a Cefalù si praticava il porto-franco nel corso della fiera che aveva inizio proprio il 2 di agosto di ogni anno e si concludeva il 10 dello stesso mese. L’usanza è antichissima, certamente risale ai tempi stessi di Ruggero, dal momento che decine furono i privilegi che egli, da re, diede alla città e al vescovato di Monsignor Faraone, allor quando dipendevano le dogane della Città, il predetto Vescovo con l’assenso dei Giurati della Città di Cefalù e con il consenso espresso da Cesare De Flore “dohanerii maioris Cephaludensis Ecclesiae” concede “l’immunitas nundinarum” cioè l’esenzione doganale per ogni sorta di genere e di animali per otto giorni di mercato, per otto giorni dal 2 al 10 agosto di ogni anno nella Solennità del S.S. Salvatore. Al suono delle bombarde i mercanti potevano entrare per terra e per mare in “franchigia”. Ancora oggi al 2 di agosto la bandiera del Salvatore.