Zanzara: strage a Bologna. Quali rischi per la salute dell’uomo

Da oggi a Bologna, nel quartiere Navile, saranno rilasciati 30mila maschi sterili di zanzara tigre a settimana, per un periodo di quattro mesi. E’ una disinfestazione che si basa sul rilascio di maschi sterili per sterilizzare anche le femmine. Tutto avviene in laboratorio dove femmine di zanzara vengono nutrite con sangue di pecora. Dopo la deposizione delle uova e la nascita delle larve i maschi, separati dalle femmine, vengono sterilizzati e liberati nell’ambiente. Quando si accoppiano con le femmine le rendono sterili e si blocca così la proliferazione degli insetti.

Siamo di fronte ad una buona idea o si va verso il collasso di un intero popolo di insetti che potrebbe nuocere sulla catena alimentare? Sterminare le zanzare darebbe benefici o potrebbe creare problemi alla natura?

Nessuno sa esattamente cosa accadrà il giorno in cui scompaiono le zanzare. Per gli esseri umani le zanzare sono fastidiose e nel peggiore anche mortali. In verità per dozzine di altre specie in natura sono concorrenti, impollinatori o prede.  Nello scorso mese di ottobre un team di scienziati del progetto Target Malaria dell’Università del Ghana e dell’Università di Oxford ha intrapreso uno studio di quattro anni sull’ecologia della zanzara della malaria Anopheles gambiae stesso in Ghana. Alla fine, sperano di capire come pesci, pipistrelli, fiori e insetti reagirebbero se quelle popolazioni di zanzare venissero ridotte o addirittura completamente eliminate. Sterminare le zanzare darebbe benefici o potrebbe creare problemi alla natura?

Dubbi su quanto accade arrivano dagli esperti che lavorano per debellare la zanzara Zika. Sostengono che tentare di  sradicare una intera specie dal pianeta potrebbe finire per avere un effetto devastante sull’ecosistema globale. Alcuni laboratori statunitensi lavorano per elaborare un gene drive per la Aedes Aegypti, la zanzara che diffonde la Zika. I ricercatori sostengono che se un gene drive potrebbe salvare vite umane, proprio l’aspetto che lo renderebbe così potente, il fatto che le zanzare stesse se ne farebbero portatrici, è causa di preoccupazione per eventuali conseguenze ecologiche. Cosa succederebbe se per caso le mutazioni genetiche dovessero passare ad altri insetti? Se qualcosa dovesse andare storta, gli scienziati sarebbero in grado di riparare il danno? A tutto questo si aggiunge anche un problema di sicurezza: se strumenti come questi finiscono nelle mani sbagliate, qualcuno potrebbe facilmente fare danni irreversibili al patrimonio genetico umano, un  rischio che, secondo  James Clapper, direttore della potentissima National Security Agency Usa  (NSA), rende il gene editing un’arma di distruzione di massa. A preoccupare l’intelligence statunitense è la semplicità di applicazione del gene editing.

Ma non tutti gli scienziati sono d’accordo. Il Brasile ha già aperto le porte all’impresa biotech britannica Oxitec, l’azienda privata leader nello sviluppo di zanzare geneticamente modificate. Invece di un gene driver, Oxitec produce zanzare geneticamente modificate  che producono larve che muoiono dopo circa quattro giorni. Gli scienziati sono scettici. 

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