Le pere fanno bene o male a chi ha il diabete? La risposta della medicina

Le pere fanno bene o male a chi ha il diabete? Non fanno male ma bisogna consumarle con attenzione. «Frutti come cachi, fichi, banane, uva, frutta secca, canditi e frutta sciroppata sono quelli che generalmente vengono sconsigliati alle persone che soffrono di diabete. Attenzione anche ai succhi di frutta industriali. Molto spesso contengono zuccheri aggiunti. Via libera invece, seppur con moderazione, a mele, pere, nespole, fragole, albicocche, arance, pesche e lamponi». E’ il consiglio della Fondazione Veronesi. Le pere, quindi, possono essere mangiate dia chi ha il diabete. Il segreto del mangiare frutta, sempre per la fondazione Veronesi, è nella quantità che se ne mangia. «Per chi soffre di diabete – continua la fondazione – una porzione di frutta non dovrebbe mai contenere più di 15 grammi di carboidrati. La grandezza di tale porzione varia semplicemente in base al contenuto di carboidrati presenti nel frutto. Sarà dunque ovviamente maggiore per quelli a basso indice glicemico e minore per la frutta che contiene più zuccheri. Più c’è fibra e minore è il picco glicemico raggiunto dopo la digestione». 

Quali sono i benefici alla salute della pera? E’ un frutto ricco di numerose sostanze: acqua, carboidrati, proteine, zuccheri, grassi, sodio, calcio, fosforo, magnesio, zinco e potassio, sostanza quest’ultima che ha effetti vasodilatatori. La pera, quindi. è un valido aiuto nella regolarizzazione della pressione arteriosa e riduce il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari. Abbassa i livelli di tensione, evitando la formazione di coaguli e aumentando, di contro, l’afflusso sanguigno a tutti gli organi, potenziandone l’efficienza. La pera stimola la digestione e la salute intestinale. Tra le straordinarie proprietà della pera vi è anche la capacità di far cicatrizzare più velocemente le ferite, grazie alla sinterizzazione della vitamina C e all’elevata quantità di acido ascorbico. La pera è ricca anche di ferro e di rame e questi minerali sono preziosi per quanti soffrono di anemia, per esempio, perché aiutano a combattere stanchezza e debolezza muscolare.

Quale frutta può mangiare  chi ha il diabete? Poiché non tutti gli alimenti alzano il livello di zuccheri allo stesso modo e con la stessa velocità si è trovato utile definire un parametro di valutazione attendibile e affidabile: l’indice glicemico degli alimenti. Il suo scopo è quello di classificare gli alimenti in base alla velocità con la quale compare il picco glicemico dopo il pasto, più è alta la capacità del singolo alimento di alzare il livello di zuccheri maggiore sarà il suo indice. Ecco la classifica della frutta riguardo l’indice glicemico. Avocado. Indice: 10. Frutto ricco di vitamine, minerali, fibre e antiossidanti. Fragole. Indice: 30. Ricchissime di vitamina e di composti con azione antiossidante, antinfiammatoria e anti-tumorale. Pesche. Indice: 35. Drenante e disintossicante. Frutto estivo ricco di acqua, vitamine e antiossidanti. Versatile in cucina, Ottima se consumata fresca. Fichi freschi. Indice: 35. Frutti dolci di giugno e settembre. Da sempre utilizzati anche per le loro proprietà farmacologiche. Mele. Indice: 36. Ricca di fibre, vitamine e molecole ad azione antiossidante. Ipoglicemica, prebiotica e antinfiammatoria. E’ l’alleato perfetto per il benessere quotidiano. Pere. Indice: 38.  Ricca di numerosi nutrienti. Utile a prevenire il diabete e a ridurre il colesterolo. Attenzione a non sbucciarla, perdereste la parte migliore. Prugne. Indice: 39. E’ il frutto anti-stitichezza per eccellenza. Albicocche. Indice: 40. Preziose contro i radicali liberi e utili per la salute di cuore, occhi, pelle e capelli. Datteri. Indice: 42. Frutti gustosi e zuccherati tipici del medio oriente ma diffusi e apprezzati in tutto il mondo.

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