Cosa succede a chi mangia il salame tutti i giorni? Risponde la medicina

Cosa succede a chi mangia il salame tutti i giorni? Si corre il rischio di contrarre tumori legati all’intestino e in generale all’apparato digerente: tumore del colon-retto, del pancreas e dello stomaco. Lo ha scoperto uno studio condotto dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), organismo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità con sede a Lione. Lo studio è stato pubblicato sulla rivist Lancet Oncology. Secondo questi studio 50 grammi di carni lavorate al giorno aumenterebbero il rischio di sviluppare tumore del colon-retto ovvero il tipo di cancro per il quale è stata trovata la correlazione più forte del 18%. Concedersi una moderata porzione di salumi ogni tanto non comporta rischi per la salute, ma attenzione che siano affettati di qualità.

Chi consuma troppo salame ha un rischio maggiore di morte per problemi cardiovascolari o tumori? Sì. Lo ha evidenziato uno studio che è stato condotto in 10 paesi europei e coordinato dall’Università di Zurigo. I più grandi consumatori di salame e insaccati, infatti, hanno una probabilità maggiore del 44% di morire prematuramente rispetto a chi ne mangiava meno. Secondo questo studio, quindi, se tutti si limitassero a consumare 20 grammi al giorno di salumi, il 3% di tutte le morti premature potrebbe essere anche evitato. Questo rischio comunque sembra non riguardare l’Italia che è il paese, dopo la Grecia, in cui si consuma quotidianamente la minore quantità di carni trasformate.

Il salame si può mangiare in gravidanza? E’ fortemente sconsigliato mangiare salame in gravidanza. Il rischio, nel mangiare salame in gravidanza, è quello legato al toxoplasma e alla relativa malattia toxoplasmosi, che si può contrarre anche tramite il contatto con animali domestici. Le carni non cotte, infatti, presentano questo rischio. Il salame, inoltre, in rarissimi casi può portare anche ad infezione da tenia ovvero il verme solitario. Queste patologie in gravidanza portano a complicanze gravissime per il feto. Il salame è quindi assolutamente da evitare. L’alimentazione, in gravidanza, deve osservare regole ferree per ridurre al massimo i rischi alimentari e permettere una sana crescita del bambino.

Il panino con il salame combatte l’invecchiamento? Sì e a sostenerlo è qualche nutrizionista. Il segreto sarebbe nelle proprietà della carne suina, particolarmente ricca di acido stearico. Quest’acido è utile all’organismo perché si trasforma in acido oleico, il componente principale dell’olio extra vergine di oliva noto per le sue proprietà benefiche. Qualche nutrizionista propone addirittura il salame come ‘terapia’ per i benefici che si determinano durante i processi di stagionatura delle carni insaccate, come la scomparsa delle tossine e la produzione di sostanze naturali che tengono lontani i microrganismi dannosi. Sostanze che mantengono l’organismo in perfetta salute e contrastano le malattie dell’invecchiamento.

Gli additivi naturali nel salame sono sempre pericolosi? Sì. Ecco lo stratagemma poco trasparente nei confronti dei consumatori. Ci sono delle aziende che scrivono ‘senza nitriti e senza nitrati’, e aggiungono al prodotto concentrati di erbe che hanno concimato. La concimazione sviluppa azoto: la pianta, quindi, è piena di nitriti e nitrati. Tecnicamente, però, si stanno aggiungendo solo erbe ma in realtà ci troviamo di fronte a nitrati e nitriti che diventano pericolosi. Da alcuni anni il business del marketing alimentare si gioca sulla parola “senza”: la mancanza di sostanze dannose fornisce un valore aggiunto al prodotto che ha prezzi più alti.

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