5 pericoli delle arachidi per la glicemia: ecco i più rischiosi

Non tutti sanno che le arachidi vanno limitate da chi vuole tenere sotto controllo la glicemia. Come scrive il sito www.diabete.net le rachidi possono essere molto benefici per le persone con diabete, obese o con sindrome metabolica. Nelle arachidi sono presenti molecole capaci di stabilizzare la glicemia. Sono quindi un alimento adatto in caso di sbalzi glicemici. Attenzione a quante se ne mangiano. Le arachidi sono calorici. Apportano circa 600 calorie ogni 100 etto di prodotto.

Nichel. Nelle arachidi ci sono 390 μg di nichel ogni 100 grammi di frutto. L’1% delle persone soffre di allergia alle arachidi. I sintomi possono manifestarsi in pochi secondi e comunque entro un’ora dall’ingestione. I sintomi sono orticaria, asma e disturbi gastrointestinali. L’allergia alle arachidi può scatenare una vera e propria reazione anafilattica. L’allergia alle arachidi se non diagnosticata e curata farmacologicamente, può indurre lo stato di shock alla morte.

Ossalati. Nelle arachidi si trovano, anche se in piccole quantità, gli ossalati. Gli ossalati sono dei composti che si possono unire al calcio e portare alla formazione dei calcoli renali. E’ bene sapere che in Italia, nella maggioranza dei casi di calcolosi renali, le tipiche pietruzze sono costituite proprio da ossalati di calcio. Chi soffre di calcolosi non dovrebbe eccedere nel consumo di arachidi. Non superare 15 grammi al giorno.

Omega-3. Tutti sappiamo quanti siano importanti questi grassi buoni. Chi soffre di glicemia deve stare attento agli Omega-3. Un aumento del consumo di omega-3 nel tempo, ha avuto un effetto scarso o nullo sulla diagnosi del diabete. La stessa cosa si è verificata nel metabolismo del glucosio. Dosi elevate di omega-3 potrebbero infatti, peggiorare il metabolismo del glucosio. Quindi attenzione a non esagerare con le arachidi in presenza di glicemia.

Potassio. In 100 grammi di arachidi si trovano 680 milligrammi di potassio. Il potassio aiuta a ridurre la pressione arteriosa e aiuta anche a regolare la frequenza cardiaca. Il potassio è importante per la trasmissione degli impulsi nervosi. Il potassio è un vasodilatatore. Per questo contrasta l’azione del sodio e riduce la pressione arteriosa. Il potassio influenza la secrezione dell’insulina delle β-cellule pancreatiche. Bisogna non eccedere nel consumo di arachidi.

Ferro. Nelle arachidi si trovano circa 4 milligrammi di ferro per ogni etto di frutta. Come sostiene il sito www.diabete.net se il ferro viene assunto in quantità eccessive può diventare un fattore di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2. Le molecole di ferro, infatti, creano uno stato di “stress ossidativo”. Questo nel tempo può danneggiare le cellule. Si avrebbe il diabete riducendo la sensibilità delle cellule all’insulina.

Redazione: