La Regia Aeronautica in Sicilia alla vigilia dello sbarco degli Alleati (9 luglio 1943)

Alla vigilia del secondo conflitto mondiale, la forza aerea della Regia Aeronautica: Ia, IIa, IIIa Squadra Aerea, IVa Zona Aerea Territoriale, Aeronautica della Sardegna, Aeronautica dell’Albania, Aeronautica della Libia, Aeronautica dell’Egeo e forze in Africa Orientale Italiana, fu alquanto eterogenea. Tale forza fu composta da:

Reparti da bombardamento con velivoli: S.81, S.79, Br 20, Cant Z 1007 bis, Cant Z 506, S 85, Ca 310.

Reparti caccia costituiti da velivoli: Macchi 200, G 50, Cr. 42, Cr. 32.

Caccia della marina dotati di velivoli: Ro. 44.

Reparti d’assalto, provvisti di velivoli: Ba 65 in seguito sostituiti dal Ca 310.

Reparti da combattimento con velivoli: Breda 88.

Reparti di osservazione composti da velivoli: Ro 37, Ca. 311 e il bimotore Ghibli.

Ricognizione marittima dotata di velivoli: Cant. Z 501.

Con l’approssimarsi della Guerra in Sicilia (Operazioni: Ladbroke, Husky I – II e Fustian) gli aerei efficienti della Regia Aeronautica, alla data del 9 luglio 1943 “relativamente ai reparti dislocati in Sicilia o comunque destinati ad opporsi all’invasione nei giorni successivi” (1) secondo quanto ci riporta la pubblicazione dal titolo: “Museo dello sbarco Alleato in Sicilia”, a cura Provincia Regionale di Catania (2012), furono:

«Macchi MC 202 “Folgore” (40), Reggiane RE 2002 “Ariete” (32), Macchi MC 205 “Veltro” (12), Junkers Ju 87 Picchiatello (28), Messerchmitt BF 109 “Gustav” (13), Cant Z. 1007 “Alcione” (20), Reggiane RE 2005 “Saggittario” (8), Savoia Marchetti SM 84 (20), Macchi MC 200 Saetta (= =), Piaggio P. 108 (5), Fiat CR 42 “Falco” (17), Savoia Marchetti S. 79 “Sparviero” (16), Fiat G.50 “Freccia” (19), Savoia Marchetti S. 82 “Marsupiale”».

Macchi MC 205 “Veltro”

Abbiamo chiesto al Dott. Geol. Donaldo Di Cristofalo (2) del “Comitato spontaneo per lo studio delle fortificazioni militari”, di parlarci dei velivoli della R.A. in Sicilia alla vigilia dello sbarco anglo-americano (“Operazione Husky” 9 luglio – 17 ago 1943).

«Disegnare un quadro puntuale della consistenza dei reparti della Regia Aeronautica in quella fatidica data non è compito agevole, sia per la non convergenza delle fonti storiche disponibili, ma soprattutto per la estrema variabilità legata a frequenti e speso frenetici trasferimenti di macchine dal continente e dalla Sardegna, ma anche per l’attività offensiva degli Alleati i quali, in preparazione dello sbarco, attenzionarono pesantemente tutti gli aeroporti della Sicilia e del Meridione d’Italia, ridimensionando in maniera considerevole l’organico dei reparti.

Ci viene in aiuto il recentissimo saggio di Ferdinando Pedriali, “Sicilia 1943, Aerei dell’Asse contro l’Invasione”, IBN Editore, che prova a mettere un po’ d’ordine tra le varie fonti disponibili, anche straniere.

Proviamo dunque a fotografare la situazione all’avvio di Husky, limitatamente alla Sicilia, tenendo comunque in considerazione il fatto che sul teatro della Campagna di Sicilia intervennero aeroplani involatisi da tutti gli aeroporti del Centro-Sud.

Palermo. A Boccadifalco risulta presente un distaccamento del 21° Gruppo del 53° Stormo Caccia Tattici, con 7 Macchi MC.202 Folgore, dei quali solo 3 efficienti (vuol dire, come per tutti gli altri casi di seguito, che gli altri 4 erano in manutenzione o a terra per malfunzionamenti).

Catania (Finocchiara, S.Salvatore e Gerbini). Qui troviamo 38 Folgore del IX Gruppo del 4° Stormo Caccia Tattici, di cui solo 12 efficienti, e 10 Macchi MC.205 Veltro    del X Gruppo, sempre del 4° Stormo C.T., di cui solo 2 efficienti. Tra le piste della Piana di Catania viene segnalata anche una aliquota della 279^ Squadriglia Siluranti, con 4 Savoia Marchetti SM 79bis Sparviero, di cui solo 1 efficiente.

L’aeroporto di Chinisia (Tp) risulta sede del 21° Gruppo C.T. Del 53° Stormo C.T., montato su 12 MC.202, solo metà dei quali in condizione di “pronti al combattimento”.

L’aeroporto di Sciacca (Ag) ospita il 150° Gruppo Autonomo C.T., con 25 Messerschmitt Bf.109G, famosissimo caccia tedesco ceduto dall’Alleato in poche centinaia di esemplari. Di questi, solo 6 risultano efficienti.

Anche l’aerodromo di Comiso ospita l’ottimo caccia di produzione germanica, con 17 esemplari inquadrati nel 3° Gruppo C.T. del 6° Stormo C.T., di cui solo 7 operativi.

Riteniamo infine doveroso inserire anche gli aerei presenti a Reggio Calabria, per la immediata vicinanza all’Isola. Qui, tra Fiat C.R. 42, Macchi MC.200 e 202, risultano basati 24 caccia, di cui solo13 efficienti.

In totale dunque la Sicilia, all’impatto della Forza da Sbarco Alleata dell’Operazione Husky, può opporre un totale di 137 aeroplani, quasi totalmente da caccia, di cui solo 50 in condizioni di combattimento, quindi con una efficienza del 36,5%, valore tra i più bassi di tutto lo scacchiere Mediterraneo e indice di un sostanziale disfacimento della capacità bellica dell’Arma Aerea italiana. In ogni caso si tratta di uno schieramento del tutto inidoneo a fronteggiare le Forze Aeree Alleate, le quali di fatto hanno già conseguito la superiorità aerea di teatro.

Queste considerazioni rimangono valide anche considerando la presenza dell’Alleato tedesco, che con i velivoli della 2^ Luftflotte di fatto raddoppiava il numero di aerei disponibili in Sicilia. Sia tale apporto, che le operazioni che scaturirono dall’invasione dell’Isola da parte degli Anglo-Americani, esulano dalle presenti note, laddove si può accennare al fatto che i pochi Aviatori Italiani, in drammatica inferiorità numerica e con macchine meno prestanti, dimostrarono comunque ottime capacità in combattimento, per come riconosciuto anche dai nemici.»

 

Note:

(1) Museo storico dello sbarco in Sicilia.

(2) Geologo, già funzionario presso il Comune di Termini Imerese (PA), appassionato di storia militare e membro del “Comitato spontaneo per lo studio delle fortificazioni militari”.

 

Bibliografia e sitografia:

Ufficio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, “Le operazioni in Sicilia e in Calabria”, Roma, 1993.

Giorgio Giorgerini, “La guerra italiana sul mare”, Milano, Mondadori, 2009.

AA.VV. “Museo storico dello sbarco in Sicilia”, Provincia Regionale di Catania, Catania, 2002.

Giuseppe Longo, Pagine sul secondo conflitto mondiale in Sicilia e nel distretto di Termini Imerese”, Istituto Siciliano Studi Politici ed Economici (I.S.P.E.), Palermo, 2021.

Giuseppe Longo 2022 “La Regia Aeronautica al 10 giugno 1940 (l’Italia entra in guerra)”, Cefalùnews, 25 maggio.

www.history.navy.mil (Action Report Western Naval Task Force the Sicilian Campaign; Operation “Husky” july-august, 1943).

www.aeronautica.difesa.it

www.marina.difesa.it

www.esercito.difesa.it

https://journals.openedition.org/

www.aviazione-italiana.it

Foto di copertina: Rifornimento di un caccia Macchi M.C.202 su una pista in Africa settentrionale. Foto dall’archivio di Giorgio Apostolo, scansito da una pagina di Volare del maggio 1984, anno II n. 13.

Foto a corredo dell’articolo: Macchi MC 205 “Veltro” da https://svppbellum.blogspot.com

 

Giuseppe Longo

giuseppelongoredazione@gmail.com

@longoredazione

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