C’è stato un tempo, non molto lontano, in cui il calcio era come aria che si respirava a pieni polmoni. Poche scuole calcio, a volte fuori dalla portata dei più. Ma tanta voglia di dare una possibilità a tutti, pur di tenerli lontani, grandi e piccoli, dai brutti vizi.
C’è stato un tempo che era scandito dalle domeniche, con le partite in casa, combattute sul pesante campo degli Artigianelli, dove il pubblico, presenza immensa, non marcava mai visita e dava ciò di cui c’è spesso oggi bisogno: la cazzimma per ribaltare anche i risultati più difficili.
E c’è stato un tempo, che non è tanto lontano, in cui quel sentimento fatto di allenamenti, ginocchia sbucciate, urla dal perimetro, giovani e meno giovani, tifosi e ultrà, si davano appuntamento la domenica: era il tempo della Normanna, guidata dal mister Piero.
Chi lo conosce, lo sa. Piero amava tutto ciò che girava intorno al calcio dilettantistico. E lui ha vissuto quel tempo fin dentro le viscere, combattuto tra il suo lavoro e la sua amata famiglia, e quei ragazzi, per i quali è rimasto sempre “mister”.
Cosa si amava di Piero? Tutto. Era buono, un’anima gentile, quasi una nota stonata nel mondo del calcio. Ma lui non ha mai tradito la sua pace serafica.
Si arrabbiava, attenzione. Eppure, sorrideva sornione sempre.
E i suoi ragazzi…! Nel repertorio di foto di Armando Geraci, ex presidente della Normanna e amico di Piero, che ormai è una collezione preziosa, c’è una carrellata di storie, di volti, di giovani talenti, a volte piccoli, che sono cresciuti sotto l’ala protettiva di questo allenatore, la cui parola era quasi assoluta verità: in tanti anni non ho mai sentito parlare nessuno di loro male di Piero. Perché li sosteneva tutti, li ha sempre motivati, ha dato una chance a ogni bambino, per alcuni è diventato fonte di ispirazione.
La notizia della sua dipartita ha colto la nostra comunità di sorpresa. Un tonfo al cuore.
Il mister non c’è più. Sì, Piero: li hai distrutti tutti, perché te ne sei andato in un silenzio assordante, disarmante, distruttivo. Li ha lasciati sgomenti. E nessuno di loro ha smesso di chiamarti “mister”. Nessuno!
Nonostante siano passati tanti anni, nonostante la Normanna non esista più da tanto tempo, nonostante i ricordi si facciano sempre più sbiaditi, tu resti il loro faro nel buio.
E non lo pensiamo solo perché non ci sei più. Lo raccontano le chiamate e i messaggi di queste ore. I vocali di chi ha vissuto accanto a te tutto quello che si riesce a raccontare con la voce strozzata e tremante. E lo hai raccontato tu a noi per ogni insegnamento, fuori e dentro il campo, perché c’è una comunità che ti ringrazia per aver dato spazio a tutti, in un modo o nell’altro; e per aver tirato su una generazione di uomini tutti d’un pezzo, la cui bellezza d’animo è merito anche tuo.
Fai buon viaggio, Piero. E sappi che qui siamo pronti tutti quanti a non dimenticare nulla di te. (foto di Armando Geraci)