“Totò e Vicé. Operina musicata per ombre e voci” apre la rassegna teatrale a Cefalù
Domenica 23 febbraio alle ore 18:00, il Teatro Comunale Salvatore Cicero di Cefalù ospiterà lo spettacolo “Totò e Vicé. Operina musicata per ombre e voci”, che inaugurerà la seconda edizione della rassegna teatrale Cosa porta il vento – Ritratti di umanità.
L’opera, scritta da Franco Scaldati, è stata adattata, messa in scena e diretta da Giuseppe Cutino e vede la partecipazione di Rosario Palazzolo, Anton Giulio Pandolfo, Egle Mazzamuto e Sabrina Petyx. Le musiche originali di Maurizio Curcio saranno eseguite dal vivo con la collaborazione di Daniele Tesauro. La produzione è a cura dell’Associazione Culturale Energie Alter-native e della Compagnia dell’Arpa.
Un viaggio poetico tra sogno e realtà
“Totò e Vicé” porta in scena un’umanità marginale, spesso relegata nell’ombra, ma che nel teatro trova una luce capace di rivelare tutta la sua struggente bellezza. Lo spettacolo esplora il bisogno profondo di riconnettersi alla spiritualità della vita e della morte, ponendo interrogativi sulla condizione umana e sulla nostra identità collettiva.
Totò e Vicé sono figure senza tempo, sospese tra memoria e sogno, in un vagabondare poetico che li rende universali e vicini a ciascuno di noi. Due nomadi dell’anima, due che sono uno e al contempo tutti, un riflesso delle nostre paure, dei nostri dubbi e delle nostre speranze.
L’attualità del testo di Scaldati emerge con forza, confermando la sua urgenza e necessità nel panorama contemporaneo. Non a caso, lo spettacolo ha ricevuto il Premio Migliore Regia 2024 dall’Associazione Nazionale Critici di Teatro.
Informazioni e accesso
L’ingresso allo spettacolo è gratuito fino a esaurimento posti.
La rassegna Cosa porta il vento – Ritratti di umanità è promossa dall’Associazione Circo dell’Avvenire, sotto la direzione artistica di Tiziana Giordano, e realizzata con il patrocinio del Comune di Cefalù.
Un’occasione imperdibile per immergersi in un teatro che emoziona e fa riflettere, portando in scena il fragile incanto della condizione umana.