Pasquale, il ragazzo cefaludese che portava telegrammi rossi e gialli

Pasquale Saja oggi è in pensione. Nella sua vita ha portato telegrammi a tantissime persone […]

Pasquale Saja oggi è in pensione. Nella sua vita ha portato telegrammi a tantissime persone quando non esistevano le mail e i messaggi whatsapp. In quegli anni i telegrammi erano i messaggi più celeri per comunicare le cose belle e brutte della vita. Pasquale è figlio di Simone ed Anna Catanese. I suoi genitori si sono sposati nel dicembre del 1941 nella Cattedrale di Cefalù. Subito dopo il matrimonio, però, papà Simone viene chiamato alle armi e inviato in Russia.  Anna resta sola e quando nasce Pasquale non ha accanto il marito. Il piccolo Pasquale non conoscerà mai suo padre perchè dichiarato disperso di guerra in Russia. Pasquale frequenta la scuola elementare allo Spinuzza “a Mircè” di Corso Ruggero e poi l’avviamento professionale di P.zza Francesco Crispi “o bastiuni”. Grazie alla benevolenza del dott. Giuseppe Giardina direttore dell’ospedale Giuseppe Giglio di Cefalù, ed  all’epoca anche  sindaco di Cefalù, nel 1961 inizia a lavorare alle Poste di Palermo in qualità di fattorino telegrafico. Con i suoi colleghi aveva il compito di far recapitare i telegrammi ed i vaglia telegrafici in tutta Palermo da Via Tommaso Natale a  Villabate. Per fare tutto questo si compra la bici. Allora i fattorini telegrafici per non far particolarità fra loro non venivano contraddistinti dal proprio cognome ma da un numero. Lo portavano stampato sopra una placca metallica. I telegrammi venivano suddivisi per rioni e messi a gruppi, ad ogni gruppo si assegnava la placca con il numero corrispondente al fattorino che doveva recapitarli.  I telegrammi erano rossi e gialli. I rossi erano urgentissimi ed avevano la precedenza assoluta. I gialli erano auguri di matrimonio, di compleanno. Infine c’erano i telegrammi “Cifrati” che si dovevano consegnare a qualsiasi ora del giorno e della notte. I destinatari erano “personaggi importanti”.

Dopo due anni Pasquale viene trasferito all’interno delle Poste-Ferrovie alla stazione di Palermo. Nella metà degli anni ’60 si fidanza con la cefaludese Maria Vecchio. I due si sposano ed hanno 3 figli: Simone, Antonino e Rosanna. Nel 1970 Pasquale partecipa ad un concorso interno per Ufficiale postale. Lo vince e così dopo 5 anni  di lavoro a Palermo ed a Punta Raisi arriva nella sede della sua amata Cefalù dove lavorerà fino all’età pensionabile. Oggi, dopo 30 anni lavoro, il fattorino telegrafico cefalutano si gode la pensione circondato dall’affetto della moglie, dei 3 figli e delle due nipotine Alessandra e Daiana.

1941 Simone Saja e Anna Catanese il giorno del loro matrimonio
1942 Pasquale Saja a 3 mesi
1952 famiglia Vecchio- mamma Maggio Rosa e papà Serafino Vecchio . A sx della foto i figli- Enza -Maria Teresa -Salvatrice – Francesca – Giuseppina
1955 Pasquale Saja a 13 anni
1961 Pasquale Saja a 20 anni
1965 Pasquale Saja ed il collega Cefalutano Pino Rinaudo con la divisa di fattorini a Palermo
1954 Anna Catanese mamma di Pasquale
1964 genitori di Maria Vecchio

 

1960 Lungomare Cefalù- Catanese Anna
1963 Lungomare Cefalù-Pasquale Saja e la fidanzata Maria Teresa Vecchio
1958 Porto di Cefalù -Catanese Anna e la fidanzata di Pasquale Maria Teresa Vecchio
1968 Lungomare Cefalù- Pasquale e Maria Teresa Vecchio il giorno del loro matrimonio
1965 Lungomare Cefalù -Catanese Anna mamma di Pasquale
Lungomare di Cefalù- mamma Anna
1970 Pasquale Saja a 30 anni

Famiglia Catanese – al centro nonno Salvatore e la moglie Giovannina- dietro Anna-Giuseppe-Giovanni- Gianna- Salvatore-Angela
Salvatore Catanese nonno materno di Pasquale Saja, papà di Anna. Salvatore di mestiere pescatore – nella foto Salvatore lavora la rete da pesca
Salvatore Catanese nonno di Pasquale
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