Cosa succede a chi mangia tonno in scatola mal conservato? Potrebbe avere dopo appena 30 minuti prurito, mal di testa, diarrea, dolore addominale, palpitazioni, nausea, bocca secca e vomito. Chi mangia tonno tenuto fuori dal frigo potrebbe anche avvertire un sapore metallico, piccante amaro in bocca con arrossamento del volto che può raggiungere anche il torace ancher se questo avviene raramente. Inoltre si potrebbero anche avere difficoltà respiratorie, abbassamento della pressione, problemi cardiaci e persino perdita di coscienza.
Perchè non va tenuto il tonno fuori dal frigo? Molti studi scientifici hanno dimostrato che basta tenere il pesce 2 o 3 ore a temperature uguali o superiori a 20 °C per fargli produrre una quantità tossica di istamina. Per evitare che ciò accada ed evitare che i batteri possano proliferare bisogna sempre tenere il pesce a temperature di 0 °C o inferiori. Quando si forma l’instamina, è bene sapere, che non è più possibile debellarla dal cibo contaminato. Non serve più a quel punto, cuocere, congelare, affumicare o sigillare i cibi che la possiedono perchè a quel punto non è più possibile proteggersi dall’intossicazione.
Che cosa è la sindrome sgombroide? E’ conosciuta da molto tempo ma molto spesso non è riconosciuta subito in quanto si manifesta con dei sintomi simili ad una allergia alimentare. In realtà però ci sono divrese differenze. Nelle allergie alimentari il corpo produce l’istamina come risposta agli allergeni nel caso della sindrome sgombroide l’istamina si trova nel tonno che mangiamo e quindi viene introdotta dall’esterno. Da soli molto spesso non si può capire se si tratta di allergia o intossicazione. Per avere delle certezze bisogna analizzare il tonno incriminato e misurare la quantità di istamina che contiene.
Come si cura la sindrome sgombroide? Se i sintomi sono lievi non è necessario preoccuparsi perchè in questo caso basterà assumere degli antistaminici per via orale. Se invece i sintomi sono molto intensi è necessario rivolgersi a un medico. La quantità di istamima che si sviluppa nel tonno mal conservato che provoca questo problema non è sempre uguale e per questo quando è molto più elevata di quella che il nostro corpo è solito produrre le reazioni possono anche essere molto gravi.
Quali sono i benefici del tonno? Il tonno è ricco di acidi grassi omega 3 che aiutano a prevenire le malattie cardiovascolari e nello stesso tempo tengono sotto controllo i trigliceridi e la pressione sanguigna. Queste sostanze inoltre fanno molto bene alla memoria e all’umore. A confermare tutto questo è uno studio della University of Connecticut School of Nursing che ha evidenziato come assumere acido docosaesaenoico (Dha) durante la gravidanza riduce i sintomi della depressione post-partum. Il tonno contiene anche il selenio che protegge il cuore e il sistema immunitario e aiuta anche la fertilità maschile e femminile.