La Sicilia si arricchisce di un importante strumento per la conservazione del suo patrimonio naturale: l’Elenco Regionale dei Boschi Vetusti, istituito grazie a un decreto dell’assessore al Territorio e all’Ambiente, Giusi Savarino. Questo elenco include 21 siti boschivi di particolare rilevanza ecologica e storica, distribuiti tra le province di Palermo, Messina, Catania e Siracusa. Tra questi, spiccano il Bosco di agrifogli giganti di Piano Pomo (tra Castelbuono e Petralia Sottana), la Faggeta di Cozzo Luminario, la Lecceta di Monticelli (Castelbuono), la Lecceta di Orippotto (Isnello) e il Querceto di rovere di Pomieri (Petralia Sottana).
Cosa Sono i Boschi Vetusti?
I boschi vetusti sono ecosistemi forestali che non hanno subito interventi umani significativi per decenni, talvolta secoli, e che presentano caratteristiche simili alle antiche foreste primarie. La loro importanza è duplice:
- Ecologica, perché rappresentano un grande serbatoio di biodiversità e un laboratorio naturale per lo studio delle dinamiche degli ecosistemi.
- Culturale e storica, custodendo una memoria vivente della natura incontaminata.
Questi boschi, rimasti inalterati per almeno 60 anni, rispondono ai requisiti stabiliti dalla normativa vigente. Essi sono un esempio tangibile di come la Sicilia sia riuscita a preservare un ricco patrimonio naturale, che ora potrà essere ulteriormente valorizzato.
L’Importanza del Nuovo Elenco
L’Elenco Regionale dei Boschi Vetusti nasce nell’ambito di un progetto avviato dal Corpo Forestale della Regione Siciliana, in collaborazione con l’Università di Palermo. L’obiettivo è l’identificazione, la delimitazione e la caratterizzazione dei boschi secolari più significativi dell’isola.
Una volta inseriti nell’elenco, questi siti saranno integrati nella Rete Nazionale dei Boschi Vetusti, istituita nel 2023 dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Questo passaggio rappresenta un riconoscimento nazionale del valore ambientale e culturale dei boschi siciliani.
Un Impegno per la Tutela e la Valorizzazione
«Il registro che abbiamo istituito individua un numero importante di boschi vetusti, testimonianza dell’impegno pluriennale nella tutela del nostro patrimonio naturale», ha dichiarato l’assessore Giusi Savarino. «Questi luoghi unici, oltre a essere protetti, devono essere valorizzati per sensibilizzare giovani e turisti verso il rispetto e l’amore per la natura».
Anche il Commissario straordinario dell’Ente Parco delle Madonie, Salvatore Caltagirone, ha lodato l’iniziativa, sottolineando l’importanza del lavoro di squadra tra Università, Corpo Forestale e istituzioni regionali. Il decreto, ha aggiunto, rappresenta un ulteriore passo avanti nella strategia di conservazione della biodiversità.
I Tesori Naturali della Sicilia da Esplorare
La Sicilia, già ricca di bellezze storiche e culturali, si conferma una meta di interesse anche per gli amanti della natura. I boschi vetusti, con la loro atmosfera incantata e il loro valore ecologico, offrono un’esperienza unica per chi cerca una connessione autentica con l’ambiente. Da Castelbuono a Petralia Sottana, passando per le suggestive foreste di Isnello, questi luoghi rappresentano un’opportunità straordinaria per riscoprire le meraviglie del nostro pianeta.
Conclusione
L’istituzione dell’Elenco Regionale dei Boschi Vetusti segna un momento cruciale nella tutela della biodiversità siciliana. Questi boschi non sono solo un patrimonio naturale di inestimabile valore, ma anche un’eredità da preservare per le future generazioni. Visitarli significa immergersi nella storia millenaria di una terra che non smette mai di sorprendere.