(Comunicato stampa n. 24) Da Pippo Guercio arriva la replica a chi offende in pubblica piazza. «All’offesa rispondiamo con il rispetto, all’insulto replichiamo con la pace, alla violenza con la non violenza. Cefalù ha bisogno di pace sociale». Lo afferma Pippo Guercio che invita tutti i candidati alle prossime elezioni comunali, a prescindere dalla lista dove si trovano, a partecipare ad un momento pubblico di solidarietà a cui è stato dato il nome di «quindici minuti per la pace» che si terrà oggi pomeriggio alle ore 18,30 al teatro Artigianelli.
«Invito i candidati sindaci, i candidati al consiglio comunale di tutte le liste, i cittadini, le associazioni, i giovani, le famiglie ad un momento di riflessione di quindici minuti per la pace. Intendiamo portare solidarietà alle vittime del terrorismo. Sarà la risposta della nostra città a chi mette a rischio la pace sociale provocando quanto è accaduto sabato sera a Torino». Da Pippo Guercio la disponibilità a partecipare ad altri momenti contro la violenza terroristica che le altre liste cittadine intendono organizzare in questi giorni.
Dopo i «quindici minuti per la pace» la manifestazione al Teatro Artigianelli di via Roma andrà avanti con il convegno confronto sul tema «Cefalù: dall’emergenza al progetto». Nel corso della manifestazione, così come annunciato, Pippo Guercio darà vita al primo passo del progetto «Cambiamo Cefalù» facendo conoscere i nomi di quanti faranno parte del Congresso dei giovani cefaludesi. A loro sarà consegnato simbolicamente un ramoscello d’ulivo per fare di Cefalù la città della Pace.
Un ramoscello di ulivo Guercio consegnerà anche ai familiari di quei cefaludesi che hanno fatto grande la città ed oggi sono stati dimenticati. Persone di cui Guercio ha fatto conoscere i nomi e a cui sarà intitolata una strada della nostra città o un edificio pubblico: Alex Agnello, l’imprenditore Nino Amato, il carabiniere Domenico Barranco, il dottore Pippo Barranco per tanti anni chirurgo al Giglio, il giornalista Michele Bellipanni, l’imprenditore turistico Santino Cacciola, il vescovo Emiliano Cagnoni, padre Giuseppe Camilleri, il pasticcere Pietro Cangelosi, l’imprenditore turistico Saro Cerniglia, l’imprenditore turistico Stefano Cimino, il farmacista Salvatore Cirincione uomo dal cuore buono vicino a chi soffriva, l’imprenditore turistico Calcedonio Coco, l’imprenditore turistico Giovanni Costagliola, l’architetto Pasquale Culotta, l’imprenditore turistico Pasquale Curcio, il pioniere della ristorazione cefaludese Nino D’Anna, la professoressa Maria David, il giovane Lorenzo De Lise, l’imprenditore Alessandro Di Bella, la musicista Maria Elisa Di Fatta, la professoressa Angela Di Francesca, il magistrato Frank Di Majo, Pietro Di Paola, il commerciante Miano Giardina, il nuotatore Nino Giardina che ha salvato tante vite umane, il pasticcere Nino Guercio, padre Antonio Guerra, l’ex sindaco Nicola Imbraguglio, l’ex sindaco Mario Alfredo La Grua, Salvatore Liberto, il pittore Antonio Liuzzi, lo storico e cabarettista Nico Marino, l’imprenditore Stefano Matassa, l’editore Lorenzo Misuraca, Pepita Misuraca, Nino Mormino che per tanti anni è stato presidente della Ntinna, il professore Angelo Piscitello, il cabarettista Pio Pollicino, l’ex sindaco Saverio Portera, l’imprenditore Severino Randone, il professore Pietro Saja, l’ostetrica Sarrica che così tanti bambini ha fatto nascere, l’imprenditore Filippo Serio, l’imprenditore Matteo Scialabba, l’imprenditore Pino Scicolone, l’imprenditore Salvatore Scillia, padre Carmelo Serio, l’imprenditore Lillo Serio, l’ex sindaco Filippo Testa, l’ex sindaco Antonino Vazzana, l’imprenditore Salvatore Vazzana, l’imprenditore Nando Zannella. I dottori Corsello e De Felice. «Il ramoscello d’ulivo ai familiari delle tante persone che hanno fatto grande la nostra città – continua Guercio – è un modo per riconciliarci con il nostro passato perchè senza passato non c’è futuro».
Un altro gesto di pace Guercio lo porrà nei confronti del futuro consegnando il ramoscello di ulivo ai rappresentanti delle associazioni che operano a Cefalù perchè grazie alle loro attività la città ha un’anima e perchè la pace sociale della nostra comunità passa dall’amicizia che si saprà realizzare lavorando nell’unità e nella collaborazione reciproca.
La foto è di Concetta Famularo