Arriva la legge che favorisce il rilancio dei piccoli comuni. Il meetup di Cefalù esprime grande soddisfazione per la legge “Salva borghi” approvata la scorsa settimana al Senato. Arriva il si ai finanziamenti per 5.567 piccoli centri, il 70% di tutti i Comuni italiani, che sorgono in aree di dissesto idrogeologico o segnate da arretratezza economica, spopolamento e disagio insediativo. La legge è stata proposta dal gruppo del Movimento Cinque Stelle di cui è prima firmataria Patrizia Terzoni e prevede azioni e misure finanziarie per i comuni con meno di 5000 abitanti. Il testo è stato unificato a quello di Ermete Realacci del Pd e prevede uno stanziamento di somme complessive di 100 milioni di euro, a cui potranno accedere i piccoli comuni formulando domanda entro il 2023. I fondi potranno essere spesi per recuperare immobili storici, case cantoniere e stazioni ferroviarie; installare la banda larga, promuovere nell’ambito della cultura e della scuola. In piu’, nei centri geograficamente piu’ svantaggiati si potranno pagare tasse e tributi tramite la rete telematica gestita dai concessionari soprattutto nei centri sprovvisti di servizio postale con la stipula di apposite convenzioni per agevolare il pagamento delle tasse e la trasmissione di vaglia dagli esercizi commerciali. Con questa legge inoltre, più attenzione alle imprese giovanili e agevolazioni per il collegamento delle scuole poste in aree rurali e montane, oltreché informatizzazione e progressiva digitalizzazione della didattica.
Soddisfazione è stata espressa dalla deputata del Movimento Azzurra Cancelleri (nella foto) per “un risultato che incentiva e, per molti casi in Sicilia, dà ottime opportunità di crescita ai piccoli comuni della nostra Isola”.
“Con l’approvazione di questa legge, dopo un lungo iter durato quattro anni – dice la Cancelleri – potremo contribuire a migliorare il volto della Sicilia. Ci sono numerosi comuni con un vasto patrimonio culturale in stato di abbandono per mancanza di fondi da destinare al recupero e alla valorizzazione. Questi soldi serviranno a rilanciare territori che nel tempo si sono spopolati e dove nessuno vuole più investire nemmeno le telecomunicazioni. Non possiamo permettere che si creino isole nell’Isola. I comuni destinatari di questa legge si facciano avanti per ottenere questi soldi, avviare cantieri, rilanciare l’economia, quindi restituisce la bellezza che li contraddistingue per caratteristiche tipiche di cui solamente i piccoli centri godono. È un’occasione di sviluppo che abbiamo voluto e seguito sin da subito – conclude -. Adesso i comuni avanzino proposte e progetti per uno sviluppo concreto”.