La linea ferrata Lagonegro-Sicignano nota anche come ferrovia del Vallo di Diano è una delle ferrovie minori della Campania ed anche una delle più piccole del sud della penisola. Fu inaugurata nel 1892 e chiusa al traffico di merci e passeggeri nel 1987. Attualmente la linea di comunicazione è temporaneamente chiusa al traffico ferroviario ed è attivo sulla tratta un servizio di corse auto-sostitutive. Nel corso della conferenza stampa di presentazione “Frecciarossa per il Cilento”, dello scorso 15 giugno, svoltasi nella stazione di Salerno, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha annunciato che “Si procederà al ripristino della tratta ferroviaria Sicignano-Lagonegro“ (1) Riportiamo la lettera del Generale di Brigata in ausiliaria Mario Pietrangeli (2) contenente la proposta di riapertura della suddetta Linea Ferroviaria.
Al Presidente della Regione Campania
On. Vincenzo De Luca [email protected]
Al Presidente della Regione Basilicata
On. Marcello Pittella [email protected]
Egr. Presidenti,
sono un Generale in pensione, figlio di ferroviere, che ha svolto gran parte della sua attività militare di Comando nelle Unità del Reggimento Genio Ferrovieri che tra l’altro ho Comandato dal 2003 al 2005. Ora mi occupo (da pensionato) per passione e per cultura personale, delle meravigliose ferrovie chiuse sul territorio nazionale, da poter riaprire (come la ferrovia Sicignano – Lagonegro – Scheda in Allegato “A”). In sostanza, porto avanti e approfondisco con impegno e onestà nonché lealtà, le Istanze ferroviarie e le Esigenze di trasporto delle varie comunità; Istanze del territorio (in questo caso ben rappresentate da persone molto competenti che da anni hanno costituito il Comitato per la Riattivazione della Sicignano – Lagonegro presieduto dal dottor Rocco Panetta) per me importanti ed al centro di qualsiasi ragionamento. In particolare, mi permetto di rappresentare cortesemente che il problema dei trasporti in generale tra Campania e Basilicata, ed in particolare nel Vallo di Diano, meravigliosa zona a valenza turistica, potrebbe essere di facile e rapida soluzione con la riapertura della più volta citata Linea Sicignano – Lagonegro (tale linea, recentemente, ha subito, purtroppo, la demolizione, da parte di RFI di 3 ponti ferroviari in ferro a Padula). È importante non dimenticare che lo sviluppo della citata Area, non può decollare senza un deciso incremento e miglioramento dei collegamenti via ferrovia. In tale contesto c’è da evidenziare che non è sfuggita a nessuno, durante la sua visita (On De Luca), che ha effettuato nel Vallo di Diano (Polla, Aprile 2017), la sua dichiarazione positiva rilasciata in merito alla ferrovia Sicignano-Lagonegro. Grazie a tale dichiarazione, (effettuata successivamente alla visita presso l’ospedale “Luigi Curto” di Polla), il Comitato per la Riattivazione della Sicignano-Lagonegro ha dichiarato:
“Dopo cinque anni di battaglie quotidiane, tante chiacchiere ascoltate e tante promesse ricevute, il Comitato accoglie con favore le dichiarazioni del dottor Vincenzo De Luca, che ricalcano quelle rilasciate via radio in un’intervista precedente alle consultazioni elettorali regionali. Se riportare il treno nel Vallo di Diano non è un’utopia, il Comitato chiede dunque di passare ai fatti: è necessario convocare (Conferenza dei Servizi) entro la fine dell’anno le parti, Regioni Campania e Basilicata e Gruppo Ferrovie dello Stato (Fondazione FS e RFI che hanno riaperto in Campania la Avellino Rocchetta e in Italia altri 600 Km non solo per scopi turistici), per dare risposte concrete. Inutile perdersi in ulteriori discussioni, la Sicignano-Lagonegro può avere un futuro roseo se viene inserita in tempi brevi nella Legge sulle Ferrovie Turistiche, che prevede già 18 linee (Legge: n 128 del 2 agosto 2018,) e poi messa al centro di un ragionamento in prospettiva sulla riapertura, per tratte, al traffico commerciale iniziando dai primi 25 km fino a Polla, con esercizio” a spola ( vale a dire circola solo treno sulla tratta Sicignano-Polla, senza fermate intermedie), in coincidenza, con arrivo e partenza, a Sicignano, dei Treni a Lunga Percorrenza (Frecciarossa 1000, Intercity) e Treni Regionali, già circolanti sulla tratta Potenza-Salerno”.
Pertanto, il Comitato, “si mette a disposizione per soluzioni operative sul tema e attende con fiducia un incontro congiunto con Voi, Presidenti delle Regioni Campania e Basilicata, con gli Amministratori Locali e con l’Amministratore di RFI nonché con il Direttore di Fondazione FS”. Nell’augurare buon lavoro a Voi ed alla Vostre Giunte, sono sicuro che avrete modo di collaborare proficuamente con le realtà locali per far progredire le vostre bellissime Regioni. Il futuro non si può prevedere, ma si può contribuire a determinarlo e ad accoglierlo. Einstein sosteneva ironicamente: “Non penso mai al futuro. Arriva così presto”. Cordiali saluti. Mario Pietrangeli (Originale Firmato)
Besozzo di Varese 10 maggio 2018
(1) Chiara Di Miele. Ferrovia Sicignano-Lagonegro. Vincenzo De Luca:”Si procederà al ripristino della tratta dismessa” www.ondanews.it
(2) Biografia del Gen. aus Mario Pietrangeli: Il Generale Mario Pietrangeli, (FIGLIO DI FERROVIERE) sposato con una figlia, è nato a Gubbio (Perugia) il 07 dicembre 1959 ed è residente a Besozzo (Varese). È entrato all’Accademia Militare di Modena nell’ottobre 1978 (160° corso). Ha poi frequentato la Scuola di Applicazione di Torino e conseguito successivamente prima la Laurea in Scienze Strategiche con il relativo Master presso l’Università di Torino poi la Laurea in Scienze Diplomatiche e Internazionali presso l’Università di Trieste (aprile 2005). Ha frequentato, inoltre, il Corso di Stato Maggiore e il 118° Corso Superiore di Stato Maggiore presso la Scuola di Guerra di Civitavecchia; il 2° Corso dell’Istituto Superiore Interforze di Stato Maggiore del CASD; la Scuola Lingue Estere dell’Esercito di Perugia. Ha ricoperto gli incarichi di comandante di plotone e compagnia (in s.v). presso il 1° battaglione genio minatori di Udine, il 1° battaglione Allievi della Scuola del Genio, il 1° battaglione genio ferrovieri di Castel Maggiore (BO). Ha svolto l’incarico di Ufficiale addetto alla 1a Sezione (Piani e Studi nel periodo 1996-1997), alla 2a Sezione (Trasporti nel 1991) e alla 3a Sezione (impiego del genio ferrovieri e infrastrutture dei trasporti 1992-1993) dello SME IV Reparto – Ufficio Movimenti e Trasporti -MOTRA- (Ufficio passato nel 1997 alle dipendenze dell’ISPELOG). Ha preso parte all’Operazione IFOR in Bosnia come Ufficiale di collegamento e coordinamento nel Comando Internazionale “ARRC” in Sarajevo, per le attività del genio ferrovieri in Teatro (ricostruzione della linea Ferroviaria da Zsvornic a Doboj – “la Porta per Sarajevo”). Nel periodo 1998 -1999 ha comandato il 1° battaglione genio ferrovieri di Castel Maggiore (Bologna). In tale incarico ha partecipato in Bosnia (Missione SFOR) alle operazioni di ricostruzione della linea ferroviaria Knin (Croazia) – Martin Broad (Bosnia, settore Mussulmano) – Otoka (Bosnia del Nord – Ovest, settore Serbo). Inoltre, ha organizzato e partecipato alla fase iniziale della ricostruzione della rete ferroviaria Kosovara (Kosovo Polje – Pec). Nel novembre 1999 in occasione del Centenario del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani (CIFI) ha ricevuto un premio per uno studio sui “Materiali Ferroviari Metallici Scomponibili” realizzato nel 1997 con l’Ingegnere Michele Antonilli dell’ITIS di Fara in Sabina. Dall’ottobre 1999 al settembre 2003 ha ricoperto l’incarico Interforze di Capo Sezione Infrastrutture Nazionali presso il IV Reparto “Logistica – Infrastrutture” dello Stato Maggiore della Difesa di Roma. Dal 31 ottobre 2003 al 30 settembre 2005 è stato il 48° Comandante del Reggimento genio ferrovieri in Castel Maggiore (Bologna). Durante il suo Comando, una componente del dipendente 1° Btg. Armamento e Ponti genio ferrovieri è stata impiegata in Albania per la riparazione della rete ferroviaria Albanese dal Maggio 2004 al 10 ottobre 2004. Sempre durante il suo Comando un nucleo di esperti del reggimento si è recato in Eritrea per la Progettazione del ripristino della Linea Ferroviaria Massaua – Agordat. È stato frequentatore della 57a Sessione dello IASD (Istituto Alti Studi della Difesa) del Centro Alti Studi della Difesa di ROMA dal 3 ottobre 2005 al 21 giugno 2006. Dal Luglio 2007 al 20 settembre 2010 è stato Capo Divisione Esportazioni e Transiti presso il Ministero Affari Esteri – UAMA (Unità Autorizzazioni per i Materiali d’Armamento, Piazza Farnesina 1 – 00194 Roma). Dal 24 settembre 2010 al 25 ottobre 2013 è stato il Comandante del Cedoc di Como (ex Distretto Militare, Caserma De Cristoforis). Dal 18 novembre 2013 al dicembre 2015 è stato il Capo di Stato Maggiore del CME Lombardia Milano (Palazzo Cusani in Via del Carmine). E’ stato insignito del Premio Storico Nazionale Paladino delle Memorie nel 2015 a Milano. Inoltre, è stato Consigliere Nazionale della Confederazione Mobilità Dolce (CoMoDo) organizzatrice da dieci anni della Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate. Dal 1999 è membro del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani CIFI Roma. Dal 2013 è membro della Società Italiana di Storia Militare di Roma. Dall’aprile 2016 fa parte degli Amici di Volandia. E’ iscritto all’Associazione Cheminot Europei Sezione Lombardia. Nel maggio 2017 ha ricevuto l’investitura di Cavaliere del Circolo di Scienze e Cultura piri piri di Milano. Fa parte, dal 2015, dell’Associazione Seniores IASD di cui è il suo rappresentante in Lombardia. Dal 2018 fa parte del Collegio degli Scrittori della Federazione del Nastro Azzurro. E’ membro dell’Associazione Nazionale Ferrovieri del Genio (ANFG).
Elenco libri realizzati:
Storia delle Ferrovie Sabine e Reatine Edizione Comune di Fara Sabina (RI) 2007;
Storia dei Reparti Militari Stradali e Ferroviari nel Mondo e Storia dei Trasporti Militari. Edizione SME Ufficio Storico, Roma 2009;
Storia del Reggimento Genio Ferrovieri Edizione IVECO DEFENCE, Bolzano 2009;
Storia dei Vari Sistemi di Trasporto Intorno a Roma, a Rieti, alla Sabina e la Centrale ENEL di Farfa Edizione 2011 Comune di Fara in Sabina;
Le Mie Ferrovie, Edizione Lombardo, Como 2011 ;
Como, Varese Le Guerre d’Indipendenza e la Prima Guerra Mondiale Edizione Lombardo, Como 2011 (il libro ha ricevuto il Logo della Presidenza del Consiglio per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia);
Varese, Como, San Fermo, Lecco, la Valtellina, le guerre d’indipendenza e il Capitano Garibaldino Carlo De Cristoforis Edizione Editore Lombardo, Como 2012;
Le Ferrovie Militarizzate I Treni Armati I Treni Ospedale Nella Prima e Seconda Guerra Mondiale Edizione Editore Lombardo, Como 2013;
Il Museo Europeo del Trasporto “OGLIARI” in Volandia. Edizione aprile 2017 (dedicato al Centenario della Prima Guerra Mondiale infatti ha ricevuto il logo della Presidenza del Consiglio).
Articoli:
Numerosi sono gli Articoli pubblicati su importanti testate nazionali:
Informazione Difesa, Organo dello Stato Maggiore Difesa;
Rivista Militare, Organo dello Stato Maggiore Esercito;
Rassegna dell’Esercito, Supplemento della Rivista Militare;
Il Carabiniere, rivista dell’Arma dei Carabinieri;
Ingegneria Ferroviaria rivista del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani (CIFI);
Tecnica Professionale rivista del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani (CIFI);
Amministrazione Ferroviaria del Collegio Amministratori Ferroviari (CAFI);
Logistica, Tecniche Nuove, Via Eritrea Milano;
Antincendio, rivista Antinfortunistica – Roma;
i Quaderni del Nastro Azzurro Roma.
ALLEGATO “A”
La Ferrovia Sicignano degli Alburni-Lagonegro, conosciuta anche come ferrovia del Vallo di Diano, è una ferrovia della Campania, con il suo capolinea terminale in Basilicata, inaugurata interamente nel 1892 e sospesa al traffico, sia merci che passeggeri, dal 1 Aprile1987 durante i lavori di rinnovamento ed elettrificazione della linea Battipaglia-Metaponto; nonostante la riapertura della linea per Potenza il traffico ferroviario rimane sospeso, con un servizio sostituivo con autobus . Alla fine degli anni settanta, a causa di diversi smottamenti nel percorso più accidentato della linea, venne interrotto il servizio tra Casalbuono e Lagonegro. L’inizio degli anni ottanta portò grandi cambiamenti, con importanti lavori di consolidamento di ponti, gallerie e costoni a rischio, la sostituzione dei binari, l’allungamento delle banchine nelle stazioni e l’entrata in funzione di automotrici AL n 668. Tutto questo non lasciava presagire la chiusura della ferrovia. Con l’inizio dei lavori di elettrificazione della linea Battipaglia-Metaponto nel 1987, anche la linea per Lagonegro (di cui era ipotizzata addirittura l’elettrificazione) venne chiusa ed i treni sostituiti con autobus. Alla riapertura della Battipaglia-Potenza nel 1993, il bivio da Sicignano degli Alburni per Lagonegro risultava disconnesso e la linea rimaneva chiusa: ad oggi non vi è stata alcuna riapertura anche se la ferrovia non è stata mai ufficialmente soppressa. Nel corso degli anni si sono avuti molti progetti per riportare in vita la linea, anche se mai nessuno di questi è entrato in porto. Nel 2006 sono stati stanziati anche dei fondi per lo studio di fattibilità e allo stesso tempo sono state riaperte e ripulite alcune stazioni a servizio degli autobus sostitutivi di Trenitalia. Le numerose proposte per la riapertura non hanno mai avuto esiti concreti, tanto che l’autoservizio sostitutivo da Battipaglia a Lagonegro continua a protrarsi tutt’oggi. Negli ultimi 10 anni l’Amministrazione Comunale di Polla ha ricoperto d’asfalto il binario all’altezza del passaggio a livello sulla strada SR 426 e l’Amministrazione Comunale di Sala Consilina ha riaperto, abusivamente, un attraversamento ferroviario chiuso nel 1984, a servizio di una nuova Zona Industriale, anziché costruire un sovra- sottopasso ferroviario, ed ha asfaltato, abusivamente, circa 1.000 mq di terreno del demanio ferroviario contigui al binario.. Nell’ottobre 2012 nasce un Comitato Spontaneo di cittadini che ha come unico obiettivo la Riattivazione della ferrovia. Proprio sotto la spinta del Comitato, il 12 aprile 2013, RFI, nel corso di un incontro tenutosi a Roma presso la sede del Gruppo FS, annunciò uno studio di fattibilità per la riattivazione della tratta (ma non sono più pervenute notizie in merito a questo studio).
Foto a corredo dell’articolo: Lagonegro, antica stazione. Ph. Nicola Labanca
Giuseppe Longo
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