A Polizzi un Natale con Naem, Sultanah e i loro quattro figli

Il Natale che si avvicina a Polizzi sarà all’insegna dell’accoglienza. A farla scattare è stato l’arrivo di una famiglia siriana che da sabato vive in un’abitazione polizzana. Il papà si chiama Naem Bouza ed ha 50 anni. La moglie, una quarantenne, si chiama Sultanah Boshra. Con loro quattro figli: Sarkoun di undici anni, Sarah di dieci, Jouni di cinque anni e Jawil di appena due anni. Quest’ultima è nata in un campo profughi del Libano dove la famiglia è vissuta negli ultimi anni. Naem, Sultanah e i loro quattro figli da qualche giorno non credono ai loro occhi per quello che sta succedendo alle loro vite. Sono sbarcati a Polizzi sabato mattina. Chiedono serenità e un lavoro anche semplice per conquistare la propria autonomia. In questo saranno sostenuti per un anno da chi li ha portati fra le mura polizzane: l’associazione «La Commenda – solart onlus» guidata da Angela Madonia (nella foto sotto la seconda da sinistra).

(Foto di Gandolfo Sapienza)
(Foto di Gandolfo Sapienza)

«L’associazione è nata nel 2010 – ci spiega il presidente – di ritorno da un viaggio in Niger dove avevamo già finanziato da diversi anni un progetto di sostegno a 30 donne gravide di un quartiere povero, la costruzione di una classe, l’adduzione dell’acqua in due villaggi e altri ancora. Da quando le migrazioni verso le coste della Sicilia sono diventate una vera tragedia del mare, abbiamo maturato l’idea di utilizzare i fondi disponibili per sostenere un progetto di accoglienza. Ci sono voluti due anni di tenacia e determinazione perchè tutte le porte a cui abbiamo bussato sono rimaste chiuse. La svolta è arrivata da un servizio televisivo sui corridoi umanitari organizzati dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Chiesa Valdese, con i fondi dell’8xmille, per consentire ai profughi siriani presenti nei campi in Libano di raggiungere l’italia in tutta sicurezza ed essere accolti in una struttura».

L’associazione «La commenda» ha intercettato la disponibilità della comunità di sant’Egidio. «Sono venuti diverse volte a verificare la bontà dei nostri propositi – continua Angela Madonia – e hanno accettato di affidarci una famiglia. La nostra associazione si è fatta carico dell’affitto di una casa indipendente dove abitano gìà da sabato sera grazie anche al lavoro di volontari che ci hanno aiutato a ultimare i lavori fino a notte fonda. Forniremo sostegno economico fino a quando potranno rendersi autonomi con piccole attività lavorative, fino alla integrazione vera nel nostro tessuto sociale, compresa la scuola per i bambini, un corso di lingua italiana, l’incontro periodico con la mediatrice culturale in quanto parlano lingua araba e un po’ di inglese che coniugato al nostro po’ di inglese ci ha consentito di comunicare».

I polizzani, come è noto, sono una comunità generosa. La crisi economica, però, ha inaridito gli animi. «Questo spiega i commenti scomposti di alcuni – commenta Madonia – ma siamo sicuri che questa esperienza sarà una grande occasione per abbattere i muri del pregiudizio e della diffidenza, e per costruire nuove relazioni, nuove collaborazioni, costruire nuovi ponti. Questo sarà per Polizzi il senso del prossimo Natale, l’accoglienza». Il comune, nella persona del sindaco Pino Lo Verde, ha mostrato da subito la disponibilità a collaborare. La cerimonia di sabato ha visto la partecipazione delle scuole e delle autorità. «Qualcuno – commenta Madonia – ha giudicato tutto questo eccessivo e di impronta esibizionistica. Non è nel nostro stile. Dal 2005 lavoriamo con i progetti in Africa e credo pochi sappiano tale verità e ne conoscano i risultati, a dimostrazione della nostra solidarietà discreta. Questa esperienza di accoglienza ha trovato una eco nelle istituzioni per il coinvolgimento indispensabile del ministero dell’interno e degli esteri, dell’ufficio immigrazioni, delle autorità civili e militari per controllare che tutto fosse secondo legge».

Grazie a questa nuova esperienza a Polizzi si vive il primo esempio di accoglienza di rifugiati attraverso i corridoi umanitari in Sicilia. «Tutto questo con la nostra piccola associazione – continua Angela Madonia – che non fa parte di nessun circuito di cooperative o organizzazioni accreditate che mette a disposizione i propri fondi per l’accoglienza. Credo che possiamo sentirci orgogliosi per avere pensato a questa esperienza che dà a Polizzi una occasione di rinascita, di arricchimento, di crescita». Naem Bouza ha fatto un lavoro di cuoco, panettiere e pizzaiolo. «Non vediamo l’ora di metterlo alla prova con la cucina siriana. Certamente non sfugge ad un osservatore attento che i paesi dell’entroterra siciliana da anni ormai soffrono per la crisi economica, lo spopolamento, la mancanza di servizi. L’arrivo di queste famiglie, stranamente, diventerà un dono non solo per loro, ma forse anche e soprattutto per noi».

Il Prefetto di Palermo, Antonella De Miro, si intrattiene con Angela Madonia all'interno del Municipio di Polizzi Generosa. (Foto di Gandolfo Sapienza)
Il Prefetto di Palermo, Antonella De Miro, si intrattiene con Angela Madonia all’interno del Municipio di Polizzi Generosa. (Foto di Gandolfo Sapienza)
Il sindaco di Polizzi, Pino Lo Verde, il Prefetto Antonella De Miro, Angela Madonia e il comandante della polizia municipale, Gioacchino Lavanco, si dirigono verso il Cinema Cristallo per l'accoglienza della famiglia siriana. (Foto di Gandolfo Sapienza)
Il sindaco di Polizzi, Pino Lo Verde, il Prefetto Antonella De Miro, Angela Madonia e il comandante della polizia municipale, Gioacchino Lavanco, si dirigono verso il Cinema Cristallo per l’accoglienza della famiglia siriana. (Foto di Gandolfo Sapienza)
L'accoglienza riservata alla famiglia siriana da parte degli studenti polizzani all'interno del Cinema Cristallo (Foto di Gandolfo Sapienza)
L’accoglienza riservata alla famiglia siriana da parte degli studenti polizzani all’interno del Cinema Cristallo (Foto di Gandolfo Sapienza)

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