Con Stefano Castiglia la città di Cefalù sbarca nell’Italia che conta. L’occasione è stata l’elezione del presidente del Real cefalù a delegato della Divisione calcio a cinque. Abbiamo intervistato il neo delegato che sappiamo è stato già contattato da Carlo Tavecchio, presidente della federazione italiana gioco calcio.
Sei il primo cefaludese che entra a far parte del consiglio nazionale di una federazione sportiva. Che cosa si prova?
Ho iniziato a realizzare tutto soltanto 24 ore dopo la grande vittoria che ha spodestato un governo lungo 20 anni. Un percorso durato 6 mesi in cui con la squadra del nuovo presidente nazionale Andrea Montemmuro abbiamo girato il lungo e in largo l’Italia ed incontrato i presidenti per presentare e parlare del progetto che ci ha permesso di vincere lunedi, davanti a 182 società presenti in assemblea a Roma. Grande soddisfazione senza ombra di dubbio, il percorso è stato lungo e faticoso, sei mesi partendo da zero come nel nostro caso; sono stati molto lunghi con parecchi bocconi amari da dover ingoiare, momenti di euforia si anteponevano a grandi scorrettezze subite. Ma la forza durante questi mesi ci è stata data dalla voglia di cambiamento che tanti ci chiedevano. Oggi ho l’onore di ricoprire questa importante carica che fa si che sia diventato il più giovane delegato assembleare in figc della storia, un’altra piccola soddisfazione personale. Certo che se qualcuno me lo avesse detto 6 anni fa con l’inizio della storia targata real cefalù mi sarei fatta una grossa risata.
Sei anche il delegato assembleare più giovane della storia della lega calcio. Che cosa significa tutto questo per i leoni del Real Cefalù?
Per tutta la mia società sono stati mesi particolari in quanto sapevano cosa stessi affrontando avendo voluto scommettere su un qualcosa dove qualche santone di turno ci dava per spacciati prima di iniziare. Ma io le sfide le colgo sempre perché fa parte del mio dna. Mi hanno seguito e sostenuto in questo percorso, stando davanti alla tv il giorno dell’assemblea nazionale che ci ha sancito vincitori, soffrendo e gioiendo insieme a me . Per il Rela Cefalù un’altra grande vittoria di squadra che vede un proprio dirigente oggi dentro la divisione calcio a 5, dopo soli 6 anni di vita associativa; diciamo che oltre la scalata dalla serie D alla B nazionale dovremo scrivere una pagina nel libro dei ricordi per questo grande risultato conseguito.
Cosa ti prefiggi di raggiungere adesso che sei sbarcato nel consiglio nazionale?
C’è tanto da fare prima in divisione c 5 perché bisognerà darà un cambio di marcia per far si che questo sport diventi davvero e soprattutto bisognerà dare centralità alle società, vero fulcro del sistema ed un rafforzamento della mediaticità cosa fondamentale per sviluppare a 360° tutto il movimento. In più da delegato assembleare rappresenterò la divisione in figc quindi sicuramente affronterò delle bellissime esperienze.
Cosa significa per Cefalù elo sport del territorio la tua elezione?
Penso che per Cefalù e le società sportive sul territorio sia una occasione da sfruttare. Ho invitato per far conoscere le bellezze di Cefalù parecchi presiedenti si serie a e a2. Mi impegnerò affinchè il Palasport Marzio Tricoli possa ospitare il più possibile eventi di caratura nazionale finalmente. Il mio grazie va ai tanti cefaludesi amici e non che si sono complimentati in questi giorni. Adesso sarò a completa disposizione di tutte le società e sono felice nel poter far si che la Sicilia rivesta un ruolo da protagonista.