Per rilanciare Cefalù si deve tornare a fare vera politica. Da anni la città di Ruggero soffre per l’assenza di una politica fatta di confronto e dialogo, di progetti e idee. Con il passare del tempo, infatti, si sono fatti strada una pseudo cultura della mediocrità, che ha spento ogni entusiasmo, e un arretrato provincialismo che ha provocato il grande isolamento dal territorio. Da circa venti anni, poi, un esasperato personalismo politico ha fatto fuori lentamente quei leader politici cefaludesi che credevano nel dialogo, nel confronto e nel rispetto della persona. La personalizzazione politica portata avanti da una falsa sinistra, inoltre, ha impedito a diversi amministratori cefaludesi di realizzare progetti e idee per il bene della città.
Per rilanciare Cefalù, e farla tornare ad essere una degna località turistica, si deve tornare a fare vera politica. Una politica fatta di confronto, rispetto, progetti e soluzione dei problemi. Una politica fatta di corresponsabilità, servizio e verità. Lo vogliono i cefaludesi stanchi di vivere fra le paure di chi pensa di rubare il consenso anzichè conquistarselo. Lo vogliono le tante famiglie lacerate dalle interferenze di chi, pur di portare via con inganno i consensi, non si preoccupa di screditare le persone oneste.
Per rilanciare Cefalù occorre liberare la città dal condizionamento di certa politica e dai vincoli che alcuni politici tentano di imporre pur di sedere sulle poltrone da sempre luoghi di servizio e di rispetto per tutti i cittadini. Per rilanciare Cefalù occorre riportare l’amicizia nei luoghi della politica. Non si può continuare a vedere avversari da abbattere in chi la pensa diversamente e nemici da distruggere in chi non è dalla propria parte. La politica è anzitutto condivisione di progetti, cammino fra amici che possono pensarla anche diversamente. La politica è trasparenza di scelte per il bene comune. Cefalù ha tanto bisogno di politici che sappiano essere anzitutto amici tra di loro e con i cittadini.