E’ ancora braccio di ferro tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e due Ong tedesche battenti bandiera olandese impegnate nel recupero dei migranti. “Non sbarcherete in Italia”, afferma Salvini. Mentre la Ong replica: “Fascista”. “La pacchia è strafinita”, ribadisce il Viminale. Anche il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli interviene e richiama l’Olanda: “Faccia rientrare le navi, violano il codice di condotta e non hanno personale adeguato”.
Alla richiesta di Toninelli è subito arrivata la replica di Amsterdam. “Non si tratta di Ong olandesi, né di imbarcazioni registrate in Olanda. Anche il governo dei Paesi Bassi è preoccupato per l’attività delle Ong nell’area di ricerca e salvataggio libica, in violazione del codice di condotta. Facendo così sono strumentalizzate dal cinico modello dei trafficanti di esseri umani libici”, ha spiegato la rappresentanza olandese in Ue.
Stretta sulle Ong – La presa di posizione del ministro dell’Interno è allineata a quella del governo, per cui è necessaria una stretta sulle Ong. Lo ha sottolineato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio Crimi secondo cui sono i taxi del mare che “alimentano il traffico di esseri umani”. Sulla legittimità delle Ong ha parlato anche il procuratore antimafia Federico Calfiero De Raho. “L’assenza della polizia giudiziaria sulle navi che vanno a recuperare i migranti è un grave ostacolo alle indagini sul traffico di uomini”, ha dichiarato De Raho. Il magistrato ha precisato che a frenare “la lotta alle organizzazioni criminali è il disordine negli interventi. Questo determina l’impossibilità di avere polizia giudiziaria sulle navi”.
“Vogliono farci sparire”. Il messaggio che arriva dal mondo delle Ong dopo l’offensiva del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è unanime. “Quello che sta succedendo oggi – osserva Giorgia Linardi, portavoce di SeaWatch – è il tentativo di cancellare la presenza di occhi liberi e indipendenti che raccontino quello che succede in mare”. Proprio la ong tedesca con la sua Sea Watch 3, martedì ha rinunciato a prendere a bordo 42 migranti soccorsi dalla nave militare americana Trenton perché da Roma non è arrivata l’autorizzazione a portarli in Italia. Per Riccardo Gatti, capo missione della spagnola Proactiva Open Arms, “questa criminalizzazione, l’attacco alle ong e le azioni volte a farci sparire sono andate crescendo: eravamo 12 ora siamo rimaste in 4” ed “anche la magistratura ci ha attaccato. C’è qualcosa di orchestrato in tutto questo”.
Qualcosa si muove in Europa – Intanto, mentre l’Aquarius si avvicina a Valencia dove sono pronti 2.300 volontari, la Francia ha offerto di accogliere parte dei migranti. Dopo la chiusura di Roma, il tema sta tornando tra quelli più importanti da affrontare nell’Unione europea. Sono di oggi le parole della cancelliera Angela Merkel secondo cui quella degli sbarchi “è una sfida per tutti e la risposta deve venire dall’Ue”. Le fa eco dall’Italia la Cei. I vescovi hanno affermato l’importanza di salvare le vite, ribadendo però che “l’Italia non può essere lasciata sola”.
Salvini attacca l’equipaggio della Lifeline – La nave Lifeline era intervenuta nella notte in soccorso di 118 persone a bordo di un gommone in difficoltà al largo delle coste libiche. Ai passeggeri, tra i quali 14 donne, 4 bambini e un neonato, sono stati forniti giubbotti di salvataggio. “Ora chiameremo le autorità italiane per chiarire dove saranno sbarcati”, hanno dichiarato i soccorritori. Ma il messaggio da parte del ministro dell’Interno Matteo Salvini è chiaro. “L’Italia non vuole più essere complice del business dell’immigrazione clandestina”; soprattutto a chi dà del fascista a un primo ministro. Per questo le Ong “dovranno cercarsi altri porti (non italiani) dove dirigersi”. Il vicepremier leghista ha anche attaccato direttamente uno degli uomini dell’equipaggio su Twitter dopo aver postato una sua foto.