Tusa, da oggi si festeggia l’Assunta: tutti attendono la tradizionale “Acchianata”

Festa a Tusa in onore della patrona della città Maria SS. Assunta. Tre le processioni in programma e tre gli appuntamenti in chiesa per la tradizionale “Acchianata” che richiama tante persone. Il primo momento è per oggi, 13 agosto, alle ore 18,30 quando si tiene la processione del simulacro della Madonna morta (la dormizione). Per questa prima processione la statua viene adagiata sopra una bara di giunchi. L’indomani, vigilia di ferragosto, alle 20,30 appuntamento con la tradizionale “acchianata da Madonna”. E’ la rappresentazione dell’assunzione in cielo di Maria che avviene con l’ausilio di congegni scenografici. Anticamente veniva portata avanti tramite un macchinario in legno. I festeggiamenti procedono nel giorno di ferragosto quando alle 16.00 si tiene la tradizionale cavalcata storica che nel passato vedeva cavalli, muli e asini con il raccolto della questua dei cereali che venivano offerti a Maria. A seguire, alle 18,30, una seconda solenne processione questa volta con il Simulacro di Maria SS. Assunta. Alle 21.00 appuntamento di nuovo in chiesa per la tradizionale “acchianata da Madonna”. I festeggiamenti si chiudono domenica 19 agosto  quando alle 18,30 si tiene la processione del Simulacro di Maria SS. Assunta e alle 20,30, per la terza volta, la tradizionale “Acchianata da Madonna”.

L’Acchianata di Maria in cielo è ottenuta con un vero e proprio congegno scenotecnico di tipo teatrale. La statua dell’Assunta viene fatta salire lungo la cortina di nubi rappresentata da teloni decorati, e sovrapposti come fossero quinte. E’ il mistero che da solo costituisce l’intera festa. Per questo viene proposta alla fruizione dei numerosissimi fedeli per la prima volta la sera della vigilia e quindi replicata l’indomani e all’ottava. Il fatto presenta notevoli analogie con gli spettacoli di drammaturgia sacra realizzati in forma teatrale figurata con l’impegno di macchine e congegni vari, in auge nel XVI e in parte XVII secolo, che costituiscono insieme alle sacre rappresentazioni all’aperto un antecedente fondamentale del teatro devoto settecentesco e di quello popolare ottocentesco.

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