Niente edicole e neanche pellegrinaggi a Petralia Sottana nella zona dove si annunciano visioni soprannaturali da parte di un veggente palermitano. Lo stabilisce il vescovo di Cefalà, Giuseppe Marciante, che sulla vicenda ha emanato un proprio comunicato.
«In riferimento a quanto si verifica nel territorio del Comune di Petralia Sottana, relativamente ad episodi di incontri finalizzati al culto di San Michele Arcangelo in un contesto di visioni soprannaturali da parte di un presunto veggente nella persona del Sig. Salvatore Valenti dell’Arcidiocesi di Palermo, ritengo doveroso richiamare le Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni, promulgate dalla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede il 25 febbraio 1978 e confermate dalla medesima Congregazione il 14 dicembre 2011». Il Presule dice che l’iter per arrivare al discernimento circa la verità di tali fenomeni per dichiararne il “Constat de supernaturalitate o il Non constat de supernaturalitate” prevede anzitutto che l’Ordinario del luogo giudichi il fatto positivo o negativo. Solo quando l’Ordinario ha giudicato positivamente il fatto si può procedere alla seconda tappa dell’iter che consiste nel permettere «alcune manifestazioni pubbliche di culto o di devozione, proseguendo nel vigilare su di essa con grande prudenza». Quindi l’autorità ecclesiastica competente può concedere il “Pro nunc nihil osbstare” che chiaramente non deve indurre i fedeli a ritenere che questo pronunciamento sia riconoscimento e approvazione del carattere soprannaturale da parte della Chiesa.
Per il vescovo Marciante fino ad oggi «Non constat de supernaturalitate» ed è fatto divieto di organizzare pellegrinaggi sul luogo indicato dalle presunte apparizioni nel territorio della Parrocchia di Petralia Sottana. Per il Vescovo «è fatto altresì divieto di erigere edicole votive per il culto pubblico legate al suddetto fenomeno, senza il “nihil obstat” dell’Ordinario del luogo». A conclusione del comunicato il Vescovo ricorda che a Gibilmanna è da secoli che esiste un culto speciale a San Michele Arcangelo; prova ne è la tela raffigurante l’apparizione dell’Arcangelo ai frati raccolti a mensa, esposta nel Santuario.