Cosa succede a chi mangia carrubbe tutti i giorni? Curano lo stomaco e l’intestino. «I tannini di cui sono ricche – commenta la nutrizionista Valentina Chiozzi – possono ridurre l’attività di alcuni enzimi digestivi e insieme alla presenza di fibra possono ridurre l’assorbimento di grassi e colesterolo. Le fibre hanno anche un effetto importante sul controllo dei picchi glicemici e sulla modulazione dell’assorbimento dei carboidrati. La polpa fresca di carruba ha anche una funzione prebiotica poiché favorisce la crescita della flora batterica benefica contribuendo a combattere la stipsi». I principi attivi delle carrubbe sono presenti in massima nelle pareti carnose che separano i semi dai baccelli. Le carrube sono abbastanza caloriche tanto da possedere 207 calorie per 100 grammi. Nonostante questo le carrube sono ricche di proteine, fibre e zuccheri complessi. Le carrube sono una fonte di antiossidanti, in particolare flavonoidi e di vitamina E, K. La polpa delle carrubbe contiene i principi nutritivi oltre a fibre, sali minerali, tannini e preziosi oligoelementi, come calcio, zinco, potassio, ferro, magnesio, fosforo e silicio. La gomma che si ottiene dal sottile involucro dei semi, è ricca di polisaccaridi, ovvero di zuccheri complessi.
Come si mangiano le carrubbe? Con le carrubbe si realizzano prodotti alternativi al cacao e al cioccolato, soprattutto per gli intolleranti. La farina di carrubbe, ottenuta dai semi di carrubbe, viene utilizzata proprio come sostituto del cacao soprattutto nella preparazione di bevande e di dolci. La pasta di carrubbe viene impiegata, invece, nella produzione del cioccolato. Quando matura il baccello delle carrubbe può essere consumato così com’è. Delle carrubbe mature si può mangiare tutto anche la buccia che è commestibile. Il frutto ha un sapore dolciastro e un pochino acidulo simile a dei fichi secchi con sapore di cioccolato. La farina di carrubbe va bene anche per preparare pasta fresca e pane, va bene anche al posto del caffè solubile, del cacao e dell’orzo. Le carrubbe si possono acquistare sfuse nei supermercati e negli ortofrutta più forniti.
Quali sono i benefici delle carrubbe? Le carrubbe aiutano a regolare alcuni enzimi digestivi. Il tutto grazie alla presenza di tannini, di zuccheri complessi e di oligominerali. Questi ultimi, infatti, aumentano di volume una volta raggiunto lo stomaco. Il risultato è una sensazione di sazietà. Alcuni studi hanno evidenziato che le carrubbe sono ottime nel ridurre i trigliceridi e il colesterolo alto. Tutto questo grazie alla presenza di polifenoli presenti nelle fibra delle carrubbe. Per carrubbe sono un frutto dalle forti proprietà antitumorale. I polifenoli presenti nelle carrubbe hanno dimostrato di avere capacità anti-proliferative e pro-apoptotiche. Impediscono, infatti, il proliferare delle cellule e sollecitano la morte programmata delle cellule malate (apoptosi). Questi composti, infatti, hanno effetti benefici sulla patologia tumorale. Tra i composti polifenolici presenti nelle carrube, quelli che maggiormente svolgono questa attività sono la quercitina, l’acido gallico e la delfinidina. Le carrubbe aiutano nel ruolo di anti-diabete. Le carrubbe hanno un elevato contenuto di fibra e un indice glicemico decisamente basso. Ecco perché sono un alimento consigliato a tutti coloro che soffrono di diabete. Secondo alcuni esperti il D-pinitolo presente nelle carrube è in grado di aumentare l’assorbimento di glucosio da parte dei muscoli, diminuendo così la produzione di insulina. Le carrubbe sono buone per lo stomaco e in caso di diarrea. Le carrubbe, infatti, possono essere consigliate in caso di diarrea, anche grazie alla loro capacità di ridurre l’aderenza dei batteri alle cellule intestinali. L’effetto anti-diarrea delle carrubbe sembra essere svolto dai tannini presenti in questo frutto. Le carrubbe attenuano i sintomi del colon irritabile e possono essere d’aiuto in caso di reflusso gastroesofageo.