Continua l’attività incessante, portata avanti dagli uomini della Guardia Costiera dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porticello, di contrasto alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, che nel corso della giornata di ieri 25 maggio 2021, nell’ambito di ordinari controlli sulla tutela delle risorse biologiche il cui ambiente abituale o naturale di vita siano le acque marine, hanno messo a segno il sequestro di un ingente quantitativo di esemplari della classe Holothuroidea (comunemente detti cetrioli di mare o oloturie), nonché di bombole ed attrezzatura da sub.
Per questa specie, infatti, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha emanato il Decreto n° 9403901 del 30/12/2020 con il quale ne viene stabilito il divieto di pesca, detenzione a bordo, trasbordo o sbarco fino al 31 dicembre 2021.
Per tali ragioni, due palermitani, G.C. di anni 23 e G.M. di anni 40, sono stati denunciati a piede libero dai militari alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese per il reato di cui all’art. 7, comma 1, lett. a), del D.Lgs. 9 gennaio 2012, n. 4 (pescare, detenere, trasbordare, sbarcare, trasportare e commercializzare le specie di cui sia vietata la cattura in qualunque stadio di crescita, in violazione della normativa vigente) il quale prevede, salvo che il fatto costituisca più grave reato, l’arresto da due mesi a due anni o l’ammenda da 2.000 euro a 12.000 euro.
Gli echinodermi, circa 200 Kg, posti sotto sequestro ancora vivi, sono stati così sottoposti ad apposita visita medica veterinaria da parte del personale della locale A.S.P. di Bagheria, allertato per l’occasione, e successivamente rigettati in mare e restituiti al loro habitat naturale. Questi, qualora immessi sul mercato nero, avrebbero, infatti, generato un illecito volume d’affari di circa 50.000 euro.
Le attività di controllo da parte della Guardia Costiera – fanno sapere dalla medesima Capitaneria di Porto, guidata dal T.V. (CP) Fabio Giuseppe GAROZZO – continueranno ancora nei prossimi giorni, sia via terra che via mare, al fine di garantire la costanza nell’azione di contrasto della pesca illegale e dell’immissione del frutto di tale attività illecita sul mercato, a tutela di tutti i consumatori finali.
(Comunicato stampa dell’Ufficio Circondariale Marittimo – Guardia Costiera, pervenuto in Redazione tramite Paolo Taormina, giornalista)