Se vuoi vedere la città del pane ecco la località che devi subito visitare

Nel cuore della Valle del Belice, si trova Salemi, città in provincia di Trapani. Il toponimo fa pensare a diverse derivazioni: in riferimento al figlio del comandante che conquistò Alicia, l’antica città su cui poi sorse Salemi; da “sale” per via del passaggio del fiume Salso che rende le acque che attraversano la città salmastre; o ancora da “salem”, cioè pace.

Saleni e la pietra Campanedda

Salemi è famosa per la “pietra campanedda”, l’unica pietra al mondo che si trova iscritta nel Registro delle Eredità Immateriali dell’Unesco. Si tratta di una pietra che fino agli anni ’80 veniva estratta dalle cave presenti nelle colline di contrada Pizzolungo; ha una colorazione che tende dal giallo chiaro al rosato, e si ravviva ancora di più quando viene esposta al sole. Prende, infine, questo nome particolare, perché, quando lo scalpellino la scalfisce, emette un suono simile a quello di una campanella. Tra gli edifici che vantano l’uso di questa pietra a Salemi si ricordi in particolare la basilica paleocristiana di San Miceli.

Salemi città del pane

È anche la “città del pane”; in occasione della festa di san Giuseppe, le donne del paese impastano il pane con farina, lievito, sale e acqua (a volte anche con sugna) e lo lavorano con le mani e, infine, con un coltello per dare forme diverse: quelle tradizionali del bastone fiorito di san Giuseppe, simbolo di abbondanza, dell’aquila, simbolo di potenza, e del pavone, simbolo della bellezza, e quelle della cultura cristiana (pesci, rose e giglio). Gli uomini, invece, allestiscono le tavole come veri e propri altari, ornandoli con mirto e alloro e decorandoli con arance e limoni. Alla tavola siedono tre o sei bambini, in base alle disponibilità economica della famiglia, ai quali vengono offerte più pietanze. Si tratta, anche in questo caso, di una richiesta che il devoto rivolge al santo. I bambini, nello specifico, indicano, Gesù, Giuseppe e Maria, a cui si possono unire Anna, Gioacchino e Maria, esempi cristiani della famiglia.

Il castello arabo – normanno

Infine, sulla collina di Mokarta, insiste la presenza delle rovine del castello arabo-normanno, in merito al quale il geografo di Ruggero II, Idrisi scrisse: «Salemi è un casale molto vasto e popolato, su cui sovrasta un fortilizio sistemato in eccelsa posizione»

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