Tadej Pogacar, Wout van Aert, Mathieu van der Poel, Remco Evenepoel: quattro atleti della stessa generazione, sbocciati nello stesso periodo storico, considerati i ciclisti giovani più forti del nostro tempo. A loro spetta condividere, nello stesso momento, la fortuna e la sfortuna di sfidarsi ogni settimana.
Per la gioia degli spettatori, ma anche per quella di loro stessi, che dalle rispettive rivalità hanno la preziosa opportunità di migliorarsi continuamente. Il paragone con il trio Federer-Nadal-Djokovic appare immediato. La sensazione è che, nei prossimi anni, ci attenda un monopolio del ciclismo un po’ come quello del tennis. A chi osserva non resta altro da fare che godersi lo spettacolo.
Tadej Pogacar
Fa rumore l’assenza dello sloveno alla sua “prima” con il Giro d’Italia. Dopo la caduta della Liegi-Bastogne-Liegi del 23 aprile, Pogacar ha rimediato una frattura del polso che lo sta tenendo ai box fino a data da destinarsi.
Solo una battuta d’arresto per l’attuale numero uno al mondo, che non ha certo bisogno di presentazioni. Il suo obiettivo resta il Tour de France, che comincerà il primo luglio da Bilbao. Con il successo nel Giro delle Fiandre, Pogacar è già entrato nella storia dello sport.
Parola di Eddie Merckx – peraltro confrontato in una analisi su articolo di Betwayinsider su Tadej Pogacar il più forte di tutti i tempi. Che assicura che il talento classe ’98 abbia tutte le carte in regola per vincere tutte e cinque le classiche monumento del ciclismo. Un’impresa riuscita soltanto a tre atleti nella storia. Chissà se anche Pogacar ce la farà.
Remco Evenepoel
Anche Remco Evenepoel, a soli 23 anni, può già vantare una carriera di tutto rispetto. Anche per questo pesa come un macigno la sua positività al Covid e il conseguente abbandono del Giro d’Italia, influenzando le opinioni degli espertivi sportivi del settore che seguono con attenzione le stastistiche sportive delle quote sul ciclismo di Betway.
Un tonfo arrivato proprio dopo la nona tappa, Savignano sul Rubicone-Cesena, con una prova a cronometro di 35 chilometri che ha visto il ciclista belga mettere a segno un tempo eccezionale e conquistare la maglia rosa. Evenepoel si è aggiudicato la prova con il tempo di 41’24”, alla media di 50.705 km/h. Come Merckx e Pantani, due dei più grandi di sempre, al talento classe 2000 tocca tornare a casa proprio quando già pregustava il trionfo. Ci sarà tempo per rifarsi.
Mathieu van der Poel
Nipote di Raymond Poulidor, autentica leggenda del ciclismo mondiale, van der Poel sa eccellere in ogni competizione. A febbraio si è laureato campione del mondo di ciclocross per la quinta volta.
Vincitore di Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix e secondo classificato al Giro delle Fiandre. Un’agenda piuttosto fitta di appuntamenti tra ciclocross e strada, con un obiettivo ben preciso: l’oro olimpico della mountain bike, da ricercare a Parigi 2024.
Wout Van Aert
Con i suoi 29 anni, Van Aert è il più grande del quartetto di fenomeni generazionali del ciclismo. Ad oggi il belga è considerato da molti tra i ciclisti più completi nel panorama mondiale: Wout va forte su strada, in salita, nelle crono e nelle tappe terra-fango. Grazie a fragorosi risultati e importanti successi, il fuoriclasse belga si è guadagnato la fama di “ciclista totale”.
È nel cross che ha incrociato per la prima volta il suo più grande avversario, l’olandese van der Poel. La loro rivalità va avanti dal 2009 e ha provocato decine di scontri nel ciclocross e su strada.