Roberto Maranto: il custode della memoria storica di Cefalù

Roberto Maranto nasce a Cefalù il 5 ottobre 1952. Figlio di Stefano e Annunziata De Maria, che si incontrano a Tripoli durante la Seconda Guerra Mondiale, cresce in un ambiente familiare ricco di memorie storiche e culturali. La sua famiglia, pur vivendo a lungo fuori dalla Sicilia, non ha mai interrotto i legami con Cefalù, che diventa il loro punto di riferimento dopo il ritorno in Italia nel 1952. La città, con la sua storia e le sue tradizioni, diventa per Roberto non solo il luogo in cui è nato, ma un oggetto di continua fascinazione e ricerca. Crescendo in una famiglia che ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale, prima in Libia e poi in Sicilia, Roberto sviluppa fin da giovane un forte legame con la memoria storica del suo paese, che gli darà la spinta a diventare un collezionista appassionato di oggetti e documenti storici.

Nonostante il suo sogno giovanile di diventare architetto non si realizzi mai, Maranto si farà conoscere per il suo impegno nel campo del collezionismo storico, accumulando nel corso della sua vita una vasta collezione di oggetti che raccontano la storia di Cefalù. La sua carriera si distingue per la sua capacità di raccogliere, custodire e tramandare la memoria storica di una città che ha visto passare diverse generazioni. La sua figura diventa, quindi, un punto di riferimento per chiunque desideri conoscere le radici storiche e culturali di Cefalù, una passione che lo accompagnerà fino a oggi.

Infanzia e formazione

La sua infanzia è segnata da una forte influenza delle esperienze dei genitori, che raccontano a Roberto le vicissitudini della loro vita a Tripoli, città in cui si erano trasferiti durante la Seconda Guerra Mondiale. Le storie di una Tripoli italiana, che si trasforma con l’arrivo di Gheddafi, lasciano un segno profondo nella sua visione del mondo. Roberto cresce ascoltando i racconti di sua madre, che ricorda con malinconia la bellezza della vita nella Libia, e di suo padre, che raccontava delle difficoltà di adattamento dopo il ritorno a Cefalù. Questi ricordi di vita all’estero, uniti alla nuova realtà della Sicilia del dopoguerra, formano una base culturale che guiderà Roberto nella sua carriera di collezionista.

A Cefalù, Roberto trascorre la sua infanzia in modo dinamico e vivace, giocando con gli amici nei luoghi simbolici della città, come Piazza Duomo, Via Passafiume e la Giudeca, che diventeranno parte del suo patrimonio emotivo e intellettuale. La sua formazione scolastica lo vede impegnato prima alla primaria “Spinuzza”, poi alle scuole medie “Rosario Porpora” e infine alla Scuola d’Arte. La sua passione per l’arte e la cultura, anche se non completa in termini accademici (non consegue la laurea in Accademia di Belle Arti), si rivelerà comunque un elemento fondamentale nella sua futura carriera come collezionista e storico. L’esperienza scolastica gli fornirà gli strumenti per esplorare altre forme di espressione culturale, stimolando la sua curiosità per la storia, l’arte e la tradizione della sua città.

Un altro aspetto importante della sua gioventù è l’amore per il calcio. Maranto gioca come terzino destro in due squadre locali, la “Stella Azzurra” e “La Cantina”, sviluppando un forte spirito di squadra e di comunità che lo accompagnerà anche nella sua vita adulta. Sebbene il calcio non diventi la sua carriera, rimarrà sempre una passione che lo lega al territorio e alla sua gente.

La carriera al Comune di Cefalù

Il percorso professionale di Roberto Maranto è altrettanto significativo quanto la sua carriera di collezionista. Dopo il servizio militare, nel 1975 entra a far parte del Comune di Cefalù, dove lavorerà per 37 anni. Il suo impiego all’anagrafe, che lo mette in contatto diretto con i cittadini cefaludesi, lo rende una figura centrale nella vita amministrativa della città. La sua posizione gli consente di acquisire una vasta conoscenza della storia locale, non solo per il materiale che gestisce, ma anche per le persone con cui entra in contatto. Ogni documento che trattava, ogni nome che registrava, diventava un frammento della storia di Cefalù che, per Maranto, non era solo un lavoro burocratico, ma un’opportunità per raccogliere e conservare la memoria della sua città.

Nel corso degli anni conosce personalmente tutti i sindaci che si sono succeduti e stabilisce rapporti di amicizia e collaborazione con molti colleghi e cittadini. La sua reputazione di persona affidabile e appassionata del suo lavoro lo rende una figura di riferimento nella comunità. Durante il suo impiego, raccoglie una quantità impressionante di documenti storici, tra cui le delibere comunali dal 1860 ad oggi, e altre testimonianze che saranno alla base del suo futuro impegno come storico e collezionista.

Il Collezionismo e la passione per la Storia Locale

Nel 1985, Maranto inizia il suo cammino nel collezionismo storico, motivato dal desiderio di conoscere a fondo la storia di Cefalù. La sua passione lo porta a raccogliere oggetti storici legati alla città, come manifesti, fotografie antiche, cartoline storiche, e documenti ufficiali. Ogni pezzo che aggiunge alla sua collezione non è solo un oggetto da conservare, ma un frammento di memoria che racconta storie e fatti significativi della sua città. Tra i pezzi più preziosi della sua collezione ci sono le delibere comunali, che documentano la vita politica e sociale di Cefalù dal 1860 ad oggi, e l’estratto di morte originale di Salvatore Spinuzza, una testimonianza storica di grande valore simbolico per la città.

Maranto ha dedicato gran parte della sua vita alla ricerca e alla raccolta di oggetti storici che potessero raccontare la storia di Cefalù, un interesse che lo ha portato a partecipare a mostre e a collaborare con altri storici e collezionisti locali. Le sue ricerche non si limitano a Cefalù, ma si estendono anche ad altri periodi storici e a tradizioni locali, come la “Ntinna a mari”, un rituale che si svolge anche in altre parti del mondo. Questa passione per la ricerca storica non è solo un modo per raccogliere oggetti, ma un impegno per tramandare la memoria storica della sua terra.

Un custode della Memoria

L’impegno di Maranto nella conservazione della memoria storica di Cefalù va oltre la semplice raccolta di oggetti. La sua passione lo ha portato a scoprire storie dimenticate. La sua vasta collezione di documenti e oggetti storici è una risorsa fondamentale per gli storici locali e per chiunque voglia conoscere la storia di Cefalù. Le sue caratteristiche personali sono strettamente legate alla sua passione per la storia. È un uomo che ha sempre avuto un profondo rispetto per le persone e una grande curiosità per le vicende della sua città. La sua dedizione al collezionismo non è solo un atto di accumulo materiale, ma un impegno verso la comunità. Ogni oggetto che raccoglie, ogni pezzo di storia che conserva, ha un significato profondo per lui. La sua figura è quella di un uomo che ha sempre cercato di restituire alla sua città ciò che è stato dimenticato, e di stimolare le nuove generazioni a interessarsi al passato per comprendere meglio il presente e costruire un futuro migliore.

Un legame indissolubile con la Storia di Cefalù

Roberto Maranto rappresenta una figura di fondamentale importanza per Cefalù e per la Sicilia. La sua carriera come dipendente comunale, la sua passione per la storia e il collezionismo, e il suo impegno nel conservare la memoria storica della sua città lo rendono un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano comprendere le radici culturali di Cefalù. La sua eredità è quella di un uomo che ha dedicato la sua vita a preservare la storia, senza mai dimenticare il valore del passato nel costruire il futuro. Il suo impatto a lungo termine, attraverso le sue collezioni e le sue ricerche, continuerà a ispirare le future generazioni, mantenendo viva la memoria di Cefalù e contribuendo alla valorizzazione della sua storia.

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