La Grande Veglia di Pasqua: mistero di luce e di vita nuova nella Cattedrale di Cefalù

La Grande Veglia di Pasqua: mistero di luce e di vita nuova nella Cattedrale di Cefalù

Questa sera, alle ore 22:00, nella maestosa Cattedrale di Cefalù, avrà luogo la solenne celebrazione della Veglia Pasquale, presieduta da S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante, Vescovo di Cefalù. L’assemblea dei fedeli, riunita in preghiera vigile, parteciperà al cuore pulsante dell’Anno Liturgico, là dove il tempo e l’eternità si sfiorano: nella notte santa in cui Cristo, Luce del mondo, risorgerà dai morti.

Una notte che è Luce

Come affermava sant’Agostino, “O notte più chiara del giorno, notte più luminosa del sole, notte più bianca della neve, notte più dolce dell’olio, notte più serena del cielo” (Sermo 223). La Veglia Pasquale è per eccellenza “madre di tutte le veglie” (san Gregorio Nazianzeno), ed è intessuta di simboli antichi e potenti, attraverso i quali si rende presente il mistero della salvezza.

Il Rito del Fuoco e il Cero Pasquale

Nel pronao della Cattedrale, sotto le stelle della notte siciliana, avrà inizio il rito del fuoco nuovo, che sarà benedetto dal Vescovo. Dal fuoco benedetto sarà acceso il Cero Pasquale, segno glorioso del Cristo risorto. L’accensione del cero è accompagnata dalla solenne proclamazione: “Lumen Christi”, a cui il popolo risponderà con la fede accesa nei cuori: “Deo gratias”.

Il Cero, con i simboli dell’Alfa e dell’Omega e i cinque grani d’incenso conficcati a croce, è segno visibile del Signore crocifisso e risorto. Come ricorda san Cirillo di Gerusalemme, “la luce vera che viene nel mondo è Cristo stesso” (Catechesi pasquale).

La Liturgia della Parola: Storia della Salvezza

Seguirà la lunga e maestosa Liturgia della Parola, che in una sequenza di letture dall’Antico e dal Nuovo Testamento ripercorrerà l’intera storia della salvezza, dalla creazione fino alla resurrezione. I Vangeli sinottici narrano con sobrietà ma con intensità l’evento della tomba vuota (Mt 28,1-10; Mc 16,1-8; Lc 24,1-12), mentre Giovanni aggiunge la tenerezza del Risorto che chiama per nome: “Maria!” (Gv 20,11-18).

L’Alleluia e il Rito Battesimale

Dopo il silenzio dell’attesa, esploderà il canto dell’Alleluia, il grande grido della Chiesa, rimasto muto durante la Quaresima, che ora irrompe come canto di vittoria.

Seguirà il Rito Battesimale. Se vi saranno catecumeni, riceveranno il Battesimo e saranno incorporati al Corpo di Cristo. Altrimenti, l’assemblea rinnoverà le promesse battesimali, in un’unione profonda con il mistero della vita nuova. “Se siamo morti con Cristo, con lui anche vivremo” (Rm 6,8).

La Liturgia Eucaristica: compimento del Mistero

Infine, la Liturgia Eucaristica sarà il culmine della notte santa. In essa, la Chiesa parteciperà alla mensa della Risurrezione, spezzando il Pane vivo disceso dal cielo. Come dice san Giovanni Crisostomo nella sua celebre Omelia pasquale: “Nessuno tema la morte, poiché la morte del Salvatore ci ha liberati”.

La Veglia in Cattedrale

Celebrata nel contesto unico della Cattedrale normanna di Cefalù, testimone millenaria di fede e arte, la Veglia Pasquale di quest’anno si porrà come una sinfonia di liturgia, bellezza e santità. Le sue navate echeggeranno del canto dell’Exsultet, l’antichissimo annuncio pasquale che proclama: “Questa è la notte in cui Cristo ha spezzato i vincoli della morte”.

La Veglia Pasquale non sarà solo una liturgia: sarà una teofania, una rinascita, una Pasqua nel senso pieno del passaggio dalla morte alla vita. In quella notte, a Cefalù come in ogni angolo della terra, la Chiesa sarà il sepolcro vuoto e la corsa dell’annuncio, sarà la fede di Maria Maddalena, la gioia dei discepoli, la vita nuova dei battezzati.

E con le parole dei Padri, la Chiesa proclamerà: “Cristo è risorto! È veramente risorto!”

Cambia impostazioni privacy