Pasta proteica con carote e verdure fa bene al diabete? Sì. la ricetta è proposta dal sito https://www.my-personaltrainer.it/ in una sezione di ricette dedicate proprio ai diabetici. E’ un primo piatto che si trasforma in un vero e proprio integratore alimentare caratterizzato da bassi livelli di grassi e carboidrati, ed un ottimo contenuto proteico. La pasta proteica, infatti, fornisce moltissima fibra alimentare, per la presenza dell’inulina nell’impasto e per la fibra contenuta nel sugo di verdure. La pasta proteica, inoltre, ha un elevato potere saziante. Questo pasta è sana, buona, saziante e naturalmente ricca di proteine. Per questo se ne mangia una porzione ridotta rispetto al normale per ottenerne lo stesso effetto saziante. E’ un primo piatto caratterizzato da un carico glicemico inferiore ai primi piatti con pasta tradizionale. Possiede un indice glicemico moderato. La porzione media di queste pasta per diabetici oscilla tra i 200 e i 250g (310-460kcal). Per la presenza dell’inulina, la pasta proteica può essere considerata una pasta per diabetici a tutti gli effetti. Per un indice glicemico più basso basta sostituire la farina bianca con la farina integrale.
Come preparare la pasta proteica con carote e verdure? Occorrono 110 grammi di semola rimacinata di grano duro. 25 ml di acqua, un albume, 7 grammi di inulina, 10 grammi di lecitina di soia, 30 grammi di proteine del siero del latte, 110 grammi di farina bianca, 150 grammi di carote, 250 grammi di zucchine, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale e pepe. Pulire e tritare a julienne sia le carote che le zucchine. Rosolare per 5 minuti aggiustando di sale e pepe. In una ciotola, unire la farina setacciata, la semola, l’inulina, la lecitina di soia e le proteine del siero del latte ultramicrofiltrate. Aggiungere l’albume, l’uovo e l’acqua. Amalgamare. Stendere l’impasto ad uno spessore di almeno 3 mm. Tagliare a pezzettini di 3×2 cm. Chiudere al centro ogni rettangolo formando un fiocchetto. Cuocere la pasta e trasferirla nel sugo. Farla saltare in padella per un minuto. Servire bollente.
Le carote fanno bene al diabete? Nel passato le carote erano interdette dall’alimentazione del diabetico. Vi si attribuiva un valore di 92. Di recente alle carote è stato attribuito un indice glicemico medio basso (39 ± 7). Ecco perché, secondo alcuni stidi, hanno un ruolo preventivo sullo sviluppo del diabete e dell’insulino-resistenza. Le carote, infatti, portano ad un elevato livello di carotenoidi nel sangue. Questo avrebbe un effetto protettivo anche contro le alterazioni del metabolismo glucidico. Nelle carote, inoltre, ci sono anche le fibre solubili che mitigano il carico glicemico ed esplicano un effetto protettivo sulla mucosa gastrica ed intestinale. Nella dita del diabetico, quindi, non devono mancare le carote. In particolare il succo di carote non zuccherato che ha un indice glicemico 45 ± 4. La controversia sul ruolo delle carote per i diabetici impone il consulto da un medico o da un nutrizionista che soli possono consigliare sulla opportunità o meno di consumare carote. Le carote contengono discrete quantità di vitamina C che favorisce l’assorbimento del ferro ed il suo trasferimento alla ferritina. Questa vitamina, inoltre, ha potere antiossidante e per questo protegge l’organismo contro le ossidazioni provocate da alcuni radicali liberi. Le carote contengono anche una discreta quantità di vitamine del gruppo B, in particolare B1, B2 e B6. Quest’ultima aiuta a produrre gli anticorpi contro le infezioni. E’ fondamentale nel metabolismo delle proteine. Le carote possiedono anche tanti sali minerali: sodio, potassio, calcio, ferro, fosforo e zinco. Il succo è particolarmente indicato per le donne in gravidanza o in allattamento.