Al via il XIV Festival di Musica di Gratteri

  • 19Il XIV Festival di Musica di Gratteri, organizzato dall’associazione MusicaMente con il Contributo del Comune di Gratteri, è tra i pochi Festival in Sicilia a confermare l’edizione 2020.
  • La realizzazione degli spettacoli all’aperto e la scelta di coinvolgere artisti residenti in Sicilia ha agevolato inoltre le misure sanitarie anti-Covid previste dalla normativa sullo spettacolo dal vivo.
  • La scelta culturale che sta alla base dell’iniziativa diretta da Paolo Rigano è quella di coniugare musica di qualità e promozione del territorio, attraverso un percorso che offre l’opportunità di ascoltare ed apprezzare alcune tra le più belle partitura di musica antica e di conoscere e riscoprire luoghi storici e suggestivi del Parco delle Madonie, dove sorgono importanti e bellissimi esempi di monumenti storici.
  • Consolidatosi nel corso degli anni, il Festival appartiene ormai al patrimonio culturale della città di Gratteri e della Sicilia: un successo determinato dalla qualità dei concerti, dalla significativa affluenza di pubblico e di allievi dello stage provenienti da tutta Europa.
  • Si inizia venerdì 21 Agosto alle 21.00 in piazza Monumento con lo spettacolo “Shakespeare in love, Amore e Musica nella Cultura dell’Età Elisabettiana”, con i testi di William Shakespeare.
  • Sul palco Irene Timpanaro come voce recitante, il soprano Picci Ferrari, Basilio Timpanaro al clavicembalo, propongono un suggestivo percorso in cui passi tratti da alcune delle più note opere drammaturgiche e dai Sonetti di Shakespeare, musiche strumentali e brani vocali di autori a lui contemporanei si alternano, si completano e commentano a vicenda, strettamente integrati quanto a tematica e affetto.
  • Un ideale viaggio emotivo all’interno della vicenda e della psicologia amorosa, tematica privilegiata nelle opere del Poeta e, più in generale, nella cultura elisabettiana, di cui la musica costituisce una fondamentale espressione. Musica e amore sono infatti profondamente congiunti nell’universo poetico di Shakespeare.
  • Oltre ai tanti richiami alla musica e alla sua potenza di suggestione amorosa, innumerevoli sono le canzoni presenti o citate nelle sue opere e cantate dai protagonisti delle stesse; esse esprimono, con capacità di introspezione psicologica e spesso attraverso immagini metaforiche, tutte le diverse emozioni e gli stati d’animo legati alle vicende amorose e alle situazioni drammatiche.
  • Shakespeare cita spesso anche la musica strumentale e sicuramente anche questa faceva parte dell’azione drammatica. I due maggiori compositori che qui affiancano il Poeta sono John Dowland e William Byrd, ovvero il più celebre compositore di songs e il più grande compositore per tastiera dell’epoca elisabettiana.
  • Accanto ai brani di questi due giganti della musica inglese verranno eseguite composizioni vocali di Thomas Morley, Thomas Campian e Robert Johnson, il cui rapporto con Shakespeare non fu soltanto di perfetta contemporaneità (Johnson addirittura fu musicista nella sua compagnia teatrale): numerosi e stretti sono, peraltro, i legami culturali e i riferimenti diretti tra i testi del Poeta e le composizioni di questi musicisti; le stesse canzoni citate nelle opere di Shakespeare, tratte spesso dal repertorio popolare, furono proprio da essi musicate.
  • Sabato 29 agosto sempre alle 21.00 “Arianna Art Ensemble” presenta il “Tribute to Vivaldi”. La serata è interamente dedicata ad una forma particolare del settecento musicale: il concerto per strumento solista e orchestra; in programma concerti solistici del più prolifico compositore del barocco italiano, un repertorio brillante e virtuosistico centrato su diversi solisti, che mette in campo, tra l’altro, la viola d’amore, uno strumento della famiglia dei violini, molto particolare e raramente ascoltato nelle sale da concerto, le cui sei corde sono completate da altre sei corde di risonanza, che vibrano solo per simpatia e sono disposte su un piano inferiore.
  • Verranno eseguiti il concerto per flautino (RV 444), viola d’amore (RV 397) e fagotto (RV 498), la sinfonia RV 116 e la Sinfonia RV 725. Sul palco i solisti: Alessandro Nasello, flautino e fagotto, Giorgio Chinnici, viola d’amore, e i violinisti Federico Brigantino, Sara Bagnati, Andrea Lizzarraga, la clavicembalista Cinzia Guarino, il liutista Paolo Rigano, il violoncellista Riccardo Palumbo e il contrabbassista Marco Lo Cicero.
  • Infine domenica 30 agosto alle 21.00 sempre a Piazza Monumento, il gran finale con lo spettacolo “Canto perché l’amor non passa”. Protagonisti Debora Troìa (voce), Paolo Rigano (chitarra barocca), Silvio Natoli (tiorba, colascione) Cinzia Guarino (clavicembalo) e Giuseppe Valguarnera (percussioni).
  • Lo spettacolo attraverso la musica e la recitazione mira a ricreare l’atmosfera Sei-Settecentesca del sud Italia durante la dominazione spagnola. Lo spettacolo è frutto di una ricerca storica di Paolo Rigano sulle musiche italiane e spagnole del periodo, che vengono eseguite con gli affascinanti strumenti dell’epoca e la corretta tecnica esecutiva.
  • Il testo recitato è tratto dal racconto “Canto perchè l’amor non passa” di Gianfranco Perriera. Con l’ingresso a Napoli delle truppe di Ferdinando il Cattolico, nel Maggio del 1503, il Regno delle due Sicilie era passato alla corona d’Aragona ed iniziava un’amministrazione spagnola che sarebbe durata duecento anni.
  • Il consolidarsi della dominazione in molte parti della nostra penisola ed il conseguente stabilirsi di viceré e governatori, di luogotenenti principeschi con tutto il loro seguito importato dal paese natio, generò uno scambio culturale e un flusso di artisti e musica tra l’Italia meridionale e la Spagna; queste due culture non solo erano accomunate dalla matrice cattolica, ma rappresentavano da secoli un baluardo stesso della cristianità; inoltre la dominazione iberica aveva lasciato profondi segni linguistici,culturali e stilistici.
  • In molti casi, come nel caso del repertorio di danze e musiche popolari si verificò una ardita e affascinante operazione culturale che vide il fondersi degli elementi musicali della tradizione spagnola con suoni e colori delle culture popolari dell’Italia meridionale.
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