La Cephaledium di Patinella: il cuore sportivo di Cefalù che non si è mai arreso

Vincenzo Patinella, nato il 28 ottobre 1942 a Misilmeri e scomparso l’11 maggio 2017, è stato una figura di riferimento per Cefalù, dove ha saputo lasciare un’impronta indelebile nel mondo del calcio e nell’imprenditoria. La sua vita, caratterizzata da una straordinaria forza di volontà, ha visto il suo nome legarsi indissolubilmente alla crescita della città, sia sul piano sociale che sportivo. Nonostante le sfide, i sacrifici e gli ostacoli che ha dovuto affrontare, ha sempre perseguito i suoi sogni, diventando un simbolo di resilienza e di amore per il proprio territorio. La sua eredità è tuttora viva a Cefalù, un luogo che ha avuto il privilegio di essere testimone del suo impegno per la crescita della comunità e per il calcio locale, dove ha rappresentato il sogno di una città che voleva emergere e farsi notare nel panorama calcistico siciliano.

Il coraggio di cercare nuove opportunità

Vincenzo cresce a Misilmeri, un piccolo paese della provincia di Palermo, in una famiglia di commercianti. La figura del padre, commerciante nel settore della ristorazione, rappresenta una parte importante della tradizione familiare. Tuttavia, Vincenzo non è mai stato interessato a seguire le orme del padre. Sin da giovane, ha dimostrato una forte indipendenza e una determinazione che lo spingevano a cercare la propria strada, lontano dalle tradizioni familiari. Dopo aver vissuto nella sua terra natale, decide di trasferirsi al nord Italia, una scelta che rispecchiava le esperienze di tanti giovani siciliani di quell’epoca, in cerca di opportunità di lavoro e una vita migliore. A Varese, dove si trasferisce per motivi di studio e di lavoro, affronta le difficoltà dell’emigrazione con grande spirito di adattamento. Non solo impara a vivere in una città che non conosceva, ma riesce anche a proseguire i suoi studi, iscrivendosi a una scuola serale, pur dovendo affrontare difficoltà logistiche notevoli, come il dover usare la bicicletta per spostarsi. Questo periodo della sua vita ha contribuito a forgiare un carattere resiliente e determinato che avrebbe segnato ogni sua futura impresa.

Il calcio, che sarà una delle sue passioni più grandi, inizia a influenzare la sua vita fin da giovane. Pur non essendo mai stato un giocatore professionista, ha saputo coltivare un legame profondo con lo sport, diventando una figura di riferimento per la comunità cefaludese. Nel 1997, assume la presidenza della Cephaledium, la principale squadra calcistica di Cefalù, un ruolo che gli permette di mettere in atto la sua visione per la squadra e per la città. In quegli anni, il calcio cefaludese non era riconosciuto a livello regionale, ma grazie al suo impegno e alla sua passione, la squadra cresce e diventa un punto di riferimento per tutta la comunità. Vincenzo investe risorse, tempo e energie nella squadra, cercando di portarla più in alto possibile. Nonostante il difficile cammino, la Cephaledium ottiene traguardi storici, come la promozione in Serie D e la vittoria in Eccellenza nel 1999/2000. La sua ambizione per la Serie C, purtroppo irraggiungibile, rimane una testimonianza del suo spirito indomito e della sua incessante ricerca di successi sempre più grandi. L’aspetto più affascinante di Patinella, come presidente, era la sua capacità di prendere decisioni in modo rapido e deciso, che si rifletteva anche nella sua tendenza a cambiare più volte allenatori, guadagnandosi il soprannome di “il mangia allenatori”. Questo soprannome, sebbene scherzoso, sottolinea la sua insoddisfazione per i risultati mediocri e la sua volontà di ottenere sempre il massimo dalla sua squadra.

Dallo sport alla leadership

Parallelamente alla sua carriera calcistica, Vincenzo si afferma anche nel campo dell’imprenditoria, specializzandosi nel settore delle costruzioni. La sua capacità di innovare e la sua attenzione al dettaglio gli permettono di diventare un imprenditore rispettato e apprezzato in città. Nonostante il suo carattere forte e spesso autoritario, riesce a farsi amare dalla comunità di Cefalù. La sua figura non era quella di un uomo che cercava visibilità, ma piuttosto quella di una persona discreta, capace di lavorare sodo senza mai mettersi al centro dell’attenzione. Il suo approccio pratico e concreto alla vita e agli affari lo ha reso un uomo che ha contribuito alla crescita economica della città, pur rimanendo sempre fedele alle sue radici. Cefalù, sotto la sua guida, ha visto aumentare la sua visibilità anche nel panorama edilizio, grazie ai progetti che ha portato a termine con successo.

Il coraggio di affrontare le avversità

Oltre alla sua carriera calcistica e imprenditoriale, Vincenzo è stato anche un uomo che ha dovuto affrontare gravi difficoltà personali, ma ha sempre saputo affrontarle con grande determinazione. Nel 2001, un grave problema di salute lo costringe a sottoporsi a un intervento chirurgico che avrebbe potuto compromettere la sua vita. Nonostante ciò, la sua volontà non è mai ceduta. Dopo soli tre mesi dall’operazione, era già pronto a tornare al suo impegno calcistico, mostrando una forza di volontà che ha stupito chi gli stava vicino. Ma la sua resistenza non si ferma qui: qualche anno dopo, a causa di un grave danno alla colonna vertebrale, deve sottoporsi a un altro intervento, che lo costringe ad affrontare un lungo periodo di recupero. Anche in questo caso, la sua incredibile forza d’animo gli permette di tornare al lavoro in tempi record, dimostrando che non esistono limiti per una persona che non si arrende mai.

L’impatto di Vincenzo Patinella su Cefalù va ben oltre i successi calcistici. La sua influenza nella comunità è stata fondamentale per il rafforzamento dell’identità della città, che ha visto il calcio diventare una parte importante della sua vita sociale e culturale. Non solo ha portato visibilità alla città attraverso la Cephaledium, ma ha anche contribuito a cementare un senso di comunità, in cui il calcio non era solo un gioco, ma un momento di aggregazione e di orgoglio. Il rispetto che aveva per chi lavorava con lui, per i collaboratori e per i membri della sua squadra, è stato una delle sue caratteristiche più apprezzate. Il suo spirito di collaborazione, unito alla capacità di riconoscere il valore delle persone intorno a lui, ha creato un ambiente in cui la dedizione e il rispetto reciproco erano alla base di ogni successo. La sua capacità di motivare e di tirare fuori il meglio da chi lo circondava è uno degli aspetti che ha reso la sua leadership così ammirata.

La sua eredità, oggi, è ancora viva. Non solo per i risultati calcistici, ma per l’approccio che ha avuto alla vita e al lavoro, che continua a ispirare chi l’ha conosciuto. La città di Cefalù lo ricorda non solo per i traguardi ottenuti nel calcio, ma anche per il contributo che ha dato al benessere economico e sociale del territorio. La sua storia è un esempio di come la passione, la perseveranza e il sacrificio possano cambiare una comunità. Vincenzo ha saputo affrontare ogni difficoltà con coraggio, ma anche con un grande amore per la sua città e per le persone che lo circondavano. Oggi il suo nome è un simbolo di speranza e determinazione, un ricordo di un uomo che ha dato tutto per realizzare i suoi sogni e per lasciare un segno duraturo.


La biografia di Vincenzo Patinella, presentata in questo articolo, farà parte di una pubblicazione che Cefalunews sta curando per la sua uscita prevista nel mese di aprile 2025. Il libro raccoglierà le biografie di quei personaggi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra comunità e oltre. Se conosci storie di persone che hanno segnato la storia della nostra città con il loro impegno, che abbiano lavorato per il bene comune o che abbiano lasciato una traccia nelle istituzioni, nelle scuole, nelle chiese, nelle strade o nei luoghi di ritrovo, ti invitiamo a contribuire.

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