Una boccata di ossigeno per il Museo Mandralisca. La Regione lo ha inserito fra i quindici enti che potranno accedere ad un fondo di 15 milioni di euro destinato ai teatri siciliani in difficoltà. Si tratta di un fondo di rotazione per gli interventi straordinari che l’assessorato regionale del Turismo, dello sport e dello spettacolo mette a disposizione di 15 enti pubblici in difficoltà per sanare i debiti che hanno maturato al 31 dicembre 2013. Si tratta, in altre parole, di un prestito che un istituto di credito da individuare con bando pubblico elargirà agli enti in questione con un tasso agevolato per un lasso di tempo di massimo 15 anni. La scadenza per presentare la domanda è fissata per i primi di dicembre.
Per ricevere questi soldi il museo Mandralisca dovrà dimostrare di portare avanti una gestione virtuosa per un triennio a partire dal 2017, cominciando dai bilanci in attivo. Chi non dimostra, invece, di mettere in atto tutti gli strumenti individuati dal piano di risanamento per risollevare l’ente dovrà restituire la somma. «I soldi sono già disponibili – dice Antony Barbagallo, assessore regionale al Turismo – Un passo avanti per dare un aiuto concreto ai teatri della nostra regione. Non è escluso per il futuro riuscire ad ampliare il numero dei soggetti destinatari aprendo anche uno spiraglio per i teatri privati in difficoltà».
Gli enti destinatari, insieme al Museo Mandralisca, al momento sono: il teatro stabile e il Bellini di Catania, il Biondo, il Massimo e il museo delle Marionette di Palermo, il teatro Vittorio Emanuele di Messina, la Fondazione Orchestra sinfonica siciliana, il teatro Pirandello di Agrigento, l’Istituto nazionale del dramma antico di Siracusa, le Orestiadi di Gibellina. E ancora l’ente Luglio musicale trapanese, il Brass Group, l’istituto internazionale del papiro di Siracusa e la fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella di Capo d’Orlando.
Ma come saranno destinati questi soldi? La Regione stilerà una graduatoria attribuendo un apposito punteggio in base a varie voci come la solidità del piano di ristrutturazione del debito, la razionalizzazione del personale artistico e amministrativo, la rivisitazione degli integrativi aziendali, e altro. Chi ha più punti porta a casa più soldi. Si tratta di una goccia nell’oceano se si pensa che il debito complessivo dei 15 enti al 31 dicembre del 2013 ammonta a oltre 40milioni di euro.