Tetano: colpita una bimba di 10 anni. Attenzione a piercing e tatuaggi

Un bimba di 10 anni si trova ricoverata per un’infezione da tetano nel reparto di rianimazione dell’Ospedale della donna e del bambino di Verona. La bambina non risulterebbe vaccinata e quindi non era stata sottoposta alla profilassi antitetanica.

Cosa è il tetano

Il tetano è una malattia infettiva acuta non contagiosa. A causarla è il batterio Clostridium tetani. E’ presente nell’intestino degli animali (bovini, equini, ovini) e nell’intestino umano. Viene eliminato con le feci. Le spore sopravvivono all’esterno anche per anni e contaminano spesso la polvere e la terra. Penetrano nell’organismo umano attraverso ferite. La tossina del batterio attraverso il sangue raggiunge il sistema nervoso centrale, interferendo con il rilascio di neurotrasmettitori che regolano la muscolatura, causando contrazioni e spasmi diffusi.

Sintomi e diagnosi

Il periodo di incubazione varia da 3 a 21 giorni. Generalmente, più breve è il periodo di incubazione più grave è il decorso clinico. Le contrazioni muscolari di solito iniziano dal capo, e progrediscono poi verso il tronco e gli arti. Un caratteristico sintomo iniziale è il trisma, cioè la contrattura del muscolo massetere, che dà al volto del paziente un aspetto caratteristico (riso sardonico), seguito da rigidità del collo, difficoltà di deglutizione, rigidità dei muscoli addominali. Altri sintomi sono: febbre, sudorazione, tachicardia. Il paziente rimane conscio e gli spasmi muscolari, provocati da stimoli anche minimi, causano dolore. La diagnosi è clinica perché non esistono test di laboratorio per confermarla. 

Trattamento e decorso

La malattia non è contagiosa, quindi l’isolamento nel paziente non è necessario. Si tratta attraverso la somministrazione di immunoglobuline umane antitetaniche (TIG) e l’accurata pulizia della ferita infetta. Vengono somministrati antibiotici (penicillina) per prevenire la fissazione alle cellule nervose della tossina eventualmente ancora presente in circolo e per impedire che ne venga prodotta di nuova. La malattia non conferisce immunità, perciò i pazienti che hanno avuto il tetano devono iniziare o continuare il ciclo vaccinale non appena le condizioni cliniche lo consentano.

Prevenzione

La prevenzione della malattia si basa sulla vaccinazione, prevista in Italia per tutti i nuovi nati. In Italia, infatti, la vaccinazione antitetanica è stata resa obbligatoria dal 1938 per i militari, dal 1963 per i bambini nel secondo anno di vita e per alcune categorie professionali considerate più esposte a rischio di infezione (lavoratori agricoli, allevatori di bestiame, ecc). Dal 1968 la somministrazione è stata anticipata al primo anno di vita e il calendario vaccinale vigente prevede la somministrazione di tre dosi al terzo, quinto e dodicesimo mese di età. Una dose di richiamo (associata con le componenti contro la difterite e la pertosse – Dtap) viene eseguita nel sesto anno e un’altra a 14 anni (tetano, difterite a ridotto contenuto di anatossina e pertosse – Tdap). La durata della protezione nel tempo è di almeno 10 anni ed è ulteriormente garantita dall’esecuzione dei richiami. L’infezione da tetano inizia da una ferita. Ogni persona non vaccinata può contrarre la malattia.

Ecco le ferite più pericolose che possono causare il tetano

  1. Lesioni causate da incidenti stradali con ritenzione di corpi estranei
  2. Lesioni procurate da filo spinato, attrezzi agricoli e da giardinaggio
  3. Ferite provocate dalle spine delle rose, soprattutto se si ha l’abitudine di fertilizzare il terreno con concime organico.
  4. Ulcere da decubito
  5. lesioni gangrenose, 
  6. Morsi di animali 
  7. Iniezioni in genere se fatte in condizioni di scarsa igiene.
  8. Applicazione di piercing
  9. Esecuzione di tatuaggi per mezzo di aghi non sterilizzati. 
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