5 pericoli delle fave per la glicemia: ecco le più rischiose

Non tutti sanno che le fave vanno limitate da chi vuole tenere sotto controllo la glicemia. Da un lato, infatti, le fave sono indicate in chi soffre di diabete perché non venendo assorbite immediatamente dall’intestino, riducono l’assorbimento dello zucchero e quindi evitano che la glicemia si alzi troppo. Dall’altro lato le fave secche, in particolare, possono creare alcuni problemi a chi ha il diabete quando vengono mangiate in grandi quantità.

Levodopa. Questa sostanza contenuta nelle fave viene convertita in dopamina nell’organismo. L’associazione di fave con dopamina, un’amina vasoattiva, può provocare crisi ipotensive di varia entità, talvolta anche mortali. Fra i possibili effetti collaterali della levodopa, in grosse quantità, ci sono: addormentamento, agitazione, allucinazioni, ansia, aumento della pressione, brividi,
bruxismo, capogiri, confusione, difficoltà a muovere gli occhi, difficoltà ad aprire la bocca, difficoltà di deglutizione, febbre, mal di gola, nausea, vomito.

Potassio. In 100 grammi di fave si trovano 332 milligrammi di potassio. Esso è importante per la riduzione della pressione arteriosa ma anche per regolare la frequenza cardiaca. Il potassio, inoltre, partecipa ai meccanismi della trasmissione degli impulsi nervosi e della contrazione delle fibre muscolari. Essendo un vasodilatatore, inoltre, contrasta l’azione del sodio e quindi riduce la pressione arteriosa. Circa il 98% del potassio corporeo si trova all’interno delle cellule.

Favismo. Bisogna stare molto attenti a mangiare le fave. In particolare, non possono essere assolutamente consumate da chi soffre di favismo. Il favismo è un difetto genetico enzima glucosio 6-fosfato deidrogenasi, presente solitamente nei globuli rossi. Le persone con carenza di questo enzima, con le fave, hanno un’improvvisa distruzione dei globuli rossi. Per questo si arriva ad un’anemia emolitica con colorazione giallastra della pelle. Il favismo è una malattia ereditaria.

Allergia. Le fave sono potenziali nemici del sistema immunitario. Questo in particolare accade per quei soggetti sensibili e predisposti. Il consumo di fave può scatenare allergia che, nei casi più gravi, può indurre anche il coma. In genere, questa allergia è provocata dal consumo di fave crude. E’ bene sapere che la cottura delle fave ne riduce, infatti, il rischio allergia. Terminato l’ammollo le fave vanno cotte per 2 ore.

Raffinosio. Nelle fave si trova il raffinosio che provoca il meteorismo. E’ un carboidrato complesso, composto da molecole di glucosio, fruttosio e galattosio. Il corpo umano non ha un enzima che metabolizza il raffinosio in molecole semplici. Quest’ultimo passa intatto nell’intestino crasso in cui viene fermentato dai batteri. La conseguenza di tale processo è il meteorismo. Il raffinosio in particolare si trova nelle fave secche. Tende ad irritare il tratto gastrointestinale.

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