Come ogni anno, l’1 dicembre è la giornata mondiale dell’AIDS, giorno interamente dedicato all’informazione e alla sensibilizzazione in merito alla diffusione di AIDS, malattia mortale, causata dal virus dell’HIV.
L’AIDS, ovvero Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, è una malattia che colpisce il sistema immunitario dopo l’infezione dal virus HIV.
Dal 1981 ad oggi, l’AIDS ha ucciso oltre 25 milioni di persone in tutto il mondo. Solo nel 2005, ha causato circa 3 milioni di vittime.
Nel corso del tempo, sono state sviluppate sempre più cure che permettono di tenere sotto controllo la patologia. In modo da garantire a chi ne soffre una buona qualità di vita. Ma al contrario di ciò che si pensa, l’AIDS non è un problema passato: nel 2021, le nuove diagnosi di infezione sono state 1.770 in Italia.
Perché l’AIDS è pericoloso?
Con il virus dell’HIV, il sistema immunitario del soggetto malato perde di efficacia e forza. Rendendo quindi la persona più a rischio di infezioni e tumori. Con il progredire della malattia, il rischio di incorrere in queste problematiche e patologie cresce.
I principali sintomi dell’AIDS si manifestano solitamente entro le quattro settimane dal contagio da HIV, e possono includere principalmente mal di testa, linfoadenopatia, eruzioni cutanee, febbre o candidosi orale.
Il virus dell’HIV si trasmette principalmente tramite rapporti sessuali, trasfusioni di sangue o da madre a figlio, tramite parto e allattamento.
La Giornata mondiale contro l’AIDS è stata introdotta nel 1988, al Summit Mondiale dei ministri della sanità. Pian piano ha preso piede e riscontro tra governi e associazioni di tutto il mondo. Fino al 2004, è stata organizzata dall’UNAIDS, l’Organizzazione delle Nazioni Unite che sostiene la lotta alla malattia.
Dal 2005, è la WAC ovvero la World AIDS Campaign – organizzazione indipendente – ad interessarsene.
La Giornata Mondiale punta a fare informazione ed eliminare i pregiudizi legati all’AIDS e a chi ne soffre. Ad esempio, le idee che l’AIDS colpisca solo la popolazione omosessuale o che il contagio possa essere dato dal semplice contatto, che sono del tutto errate.
Inoltre, questo giorno è utile per non far sentire sole e abbandonate le persone che hanno a che fare con questa patologia, oltre a sensibilizzare la popolazione sulle modalità di contagio e sulle conseguenze della patologia, cercando anche di invogliare a finanziare la ricerca intorno a questa patologia e al virus che la causa, con l’obiettivo di sviluppare cure e trattamenti sempre più efficienti che, col tempo, possano debellare totalmente la malattia.