Mario Alfredo La Grua è stato un uomo che ha avuto un impatto straordinario sulla sua città, Cefalù, e sull’intero comprensorio delle Madonie. Nato nel 1926 a Castelbuono, ultimo di sei fratelli, la sua vita è stata un continuo impegno verso la sua comunità, sia sul piano politico che culturale. La sua figura rimarrà per sempre legata alla storia di Cefalù, in particolare per la sua dedizione al giornalismo, alla politica e all’istruzione. La Grua ha sempre creduto che la crescita di una comunità dovesse essere fondata sulla cultura e sulla consapevolezza civica, e ha dedicato ogni parte della sua vita a migliorare la sua città e a rafforzare il legame tra la sua terra e il resto del mondo.
L’attività giornalistica che ha intrapreso con la fondazione nel 1964 del giornale Il Corriere delle Madonie è stata una delle sue più grandi realizzazioni. Con questo periodico ha dato voce ai temi più importanti del comprensorio madonita, trattando questioni politiche, economiche e culturali, ma anche affrontando le difficoltà sociali della regione. Come sindaco di Cefalù, ha applicato lo stesso spirito di impegno e dedizione, cercando di risolvere i problemi quotidiani dei cittadini e migliorando la qualità della vita attraverso politiche concrete e mirate. La sua figura è stata quella di un uomo che ha sempre agito con passione, onestà e trasparenza, guadagnandosi il rispetto di tutti, anche di coloro che non condividevano le sue idee politiche.
Il contesto storico e sociale
Quando Mario Alfredo La Grua è nato, la Sicilia era una terra segnata da profonde difficoltà sociali ed economiche. La sua infanzia si svolge in un periodo che precede di poco la Seconda Guerra Mondiale, un’epoca caratterizzata da una forte povertà e da un divario tra le aree urbane e quelle rurali, in particolare nelle zone interne dell’isola. La Sicilia, che nel corso dei secoli aveva visto il predominio di diverse civiltà e culture, si trovava in una fase di stallo economico che rendeva difficile per le famiglie delle Madonie come quella di La Grua accedere ad opportunità migliori. La famiglia La Grua, pur non essendo benestante, ha sempre creduto nell’importanza dell’istruzione come strumento di riscatto sociale.
Da ragazzo pratica l’atletica leggera sopratutto le gare brevi e vince una manifestazione a Reggio Calabria di cui parla anche la Gazzetta dello Sport. E’ appassionato di montagna dove vive una esperienza che lo segna, perdendosi durante una escursione sulla neve con due amici e passando la notte fuori casa sconfiggendo la fame ed il freddo con una tavoletta di cioccolato. Frequenta le scuole a Petralia ed è uno studente particolarmente impegnato, appassionandosi alla storia ed alle lettere classiche che diventeranno poi le sue materie di insegnamento. Frequenta l’università di Palermo laureandosi in breve tempo. Inizia la sua carriera di docente a Como adattandosi ad abitare in una fredda stanza in famiglia con altri colleghi giovani come lui. Non riuscendo ad adattarsi alle fredde temperature ed in assenza di riscaldamenti la sera prima di addormentarsi era costretto a bere un sorso di cordiale. Presto ritorna in Sicilia insegnando presso la scuola media di Cefalù e in quel periodo conosce quella che poi diventerà sua moglie, la futura professoressa Francesca Agnello. Dopo l’esperienza alla scuola media continua la sua carriera presso l’Istituto Tecnico e ciò fino al pensionamento. Con i suoi studenti ha sempre avuto rapporti cordiali non facendo mai pesare la sua preparazione e la sua figura, tanto meno la sua appartenenza politica.
Cresciuto in una famiglia profondamente religiosa, Mario Alfredo si distinse fin da giovane per la sua curiosità intellettuale e il suo spirito di osservazione. I suoi studi sono stati influenzati da questa educazione, che gli ha fornito una solida base culturale, e la sua passione per la storia e per le lettere classiche lo ha spinto a intraprendere un percorso accademico che avrebbe avuto un impatto duraturo sulla sua carriera. La Sicilia degli anni ’40 e ’50 era attraversata da grandi cambiamenti, non solo sociali ed economici, ma anche politici, con la fine del regime fascista e la nascita della Repubblica Italiana. Questi cambiamenti, pur con le difficoltà che comportavano, rappresentavano per molti giovani come La Grua un’opportunità di riscatto e di impegno per il futuro.
Questi anni hanno rappresentato anche un periodo di forte fermento culturale, con nuove sfide legate alla modernizzazione e alla crescita economica del paese. La Sicilia, che da sempre si era caratterizzata per il suo isolamento culturale e geografico, stava cercando di avvicinarsi a una realtà più ampia, quella dell’Italia che stava cambiando. La Grua ha vissuto questi eventi storici con una grande consapevolezza e si è impegnato sin da giovane a promuovere la cultura come mezzo per superare le difficoltà economiche e migliorare la qualità della vita dei suoi concittadini. Nonostante le sfide che la Sicilia e Cefalù dovevano affrontare, ha visto nel giornalismo e nell’istruzione gli strumenti migliori per promuovere il cambiamento.
I primi passi nel giornalismo e nella politica
La passione di Mario Alfredo La Grua per il giornalismo è nata in giovane età, quando è entrato a far parte della redazione de Il Bancarello, il giornale locale di Castelbuono. In questo ambiente ha sviluppato una forte consapevolezza dell’importanza dell’informazione come strumento per migliorare la società e stimolare il dibattito pubblico. La sua esperienza nel giornalismo lo ha portato a comprendere quanto fosse fondamentale per la sua città e per l’intero comprensorio madonita avere una voce che rappresentasse i bisogni e le aspirazioni delle persone.
Nel 1964, decide di fondare Il Corriere delle Madonie, un giornale che sarebbe diventato per 40 anni una delle realtà più importanti per l’informazione locale. La sua decisione di creare un periodico che raccontasse le sfide e le potenzialità di Cefalù e delle Madonie, contribuendo alla formazione di una cittadinanza più informata, è stata una scelta audace e lungimirante. Per lui è impensabile che una città come Cefalù, perla del Tirreno, “placentissima urbs”, centro di studi fosse priva di un suo periodico di prestigio. “Città senza giornale città muta”. La presenza del Corriere viene sentita fortemente dalla comunità residente e da quella disseminata un po’ dovunque in Italia ed all’Estero. Una presenza segnata da serietà di impegno giornalistico, capacità di interpretare il ruolo di organo di informazione e di osservatorio e delle problematiche emergenti, nonché di luogo di confronto e di dibattito aperto sulle questioni locali, economiche, culturali ed ambientali. Con il suo giornale, La Grua ha voluto dare a Cefalù la visibilità che meritava, trattando le problematiche locali, ma anche affrontando tematiche di carattere regionale e nazionale. Il giornale è stato una risorsa fondamentale per la crescita della comunità, fungendo da luogo di confronto e di dibattito su temi politici, sociali ed economici. Il suo approccio al giornalismo era quello di un uomo che vedeva l’informazione come uno strumento per migliorare la vita dei cittadini, educare e stimolare il pensiero critico.
Sin da giovane ha iniziato ad occuparsi di politica iscrivendosi al Movimento Sociale Italiano. Come in tutte le attività che ha intrapreso, credeva fortemente nei valori che quel partito rappresentava. E’ stato per tanti anni componente del Comitato Centrale recandosi frequentemente a Roma per le riunioni. E’ stato eletto Consigliere Comunale a Cefalù trovandosi ai tempi della Prima Repubblica spesso unico componente dell’opposizione. La sua attività politica si è concentrata sulla crescita della città, sullo sviluppo delle infrastrutture e sulla valorizzazione del patrimonio storico e culturale di Cefalù. La Grua ha sempre portato avanti le sue battaglie politiche con grande determinazione e onestà, cercando di risolvere i problemi più urgenti per i cittadini senza mai scendere a compromessi. La sua capacità di ascoltare le esigenze della gente e di agire di conseguenza lo ha reso un politico molto apprezzato.
L’elezione a sindaco di Cefalù
Nel 1993, è stato eletto sindaco di Cefalù, con una altissima percentuale ed a primo scrutinio. Un incarico che ha ricoperto con grande impegno e dedizione. Dal palco di Piazza Duomo nel comizio di ringraziamento “consegna” alla città la tessera dell’MSI. Durante gli anni di Primo cittadino è sempre il primo ad arrivare in Municipio e l’ultimo ad andarsene. Ben voluto e rispettato dai cittadini e dagli avversari politici, ha lasciato un ottimo ricordo negli impiegati comunali. Uomo dal carattere pacato ha sempre creduto in ciò che faceva portandolo avanti con vera passione e tanto impegno. Nella sua veste di Sindaco ha sposato parecchie coppie e spesso e di tasca sua, sopratutto quando si trovava davanti soltanto sposi e testimoni, aveva il piacere di fare con loro un brindisi. Durante il suo mandato, ha cercato di rendere Cefalù una città più moderna e vivibile, senza mai dimenticare le sue radici e la sua tradizione culturale. La sua leadership è stata caratterizzata da una costante attenzione ai problemi quotidiani della città, come i servizi pubblici, la gestione dei rifiuti, la sicurezza e la cultura. La sua amministrazione ha segnato un periodo di grande sviluppo per Cefalù, con importanti interventi per il restauro dei monumenti storici e per la promozione del turismo, che sarebbe diventato una delle risorse principali dell’economia locale. In quel periodo purtroppo ha avuto seri problemi di salute decidendo di non ricandidarsi alla fine del suo mandato.
Mario Alfredo La Grua ha lasciato un’eredità che va ben oltre la sua carriera politica e giornalistica. La sua figura rimane un simbolo di impegno per il bene comune e di dedizione alla cultura. Come sindaco, ha promosso un modello di governo che ha messo al centro il benessere dei cittadini e lo sviluppo della città in modo equilibrato. Ha sempre cercato di unire la tradizione con l’innovazione, riconoscendo il valore del patrimonio storico di Cefalù, ma anche la necessità di modernizzare le infrastrutture e i servizi.
Il suo giornale, Il Corriere delle Madonie, ha avuto un ruolo fondamentale nel portare avanti il dibattito pubblico e nel promuovere una maggiore consapevolezza civica. La sua idea di giornalismo, che non si limitava a riportare i fatti, ma cercava di stimolare il pensiero critico e il dialogo tra le diverse forze politiche e sociali, ha reso il giornale un vero e proprio motore di cambiamento per la città. La Grua ha anche svolto un’importante funzione educativa, non solo come insegnante, ma anche attraverso le sue scritture e la sua partecipazione politica, cercando di sensibilizzare le generazioni future sull’importanza dell’impegno civico.
Oggi, la sua eredità vive nella città di Cefalù, che ha beneficiato dei suoi sforzi per migliorarne la qualità della vita. Il suo operato ha avuto un impatto duraturo sullo sviluppo economico e culturale della città, creando le basi per una comunità più forte e unita. La sua figura continua a essere ricordata con affetto e rispetto, non solo per i suoi successi politici, ma anche per il suo contributo alla crescita culturale e intellettuale di Cefalù.
Il lato personale e curioso
Oltre alla sua carriera pubblica, Mario Alfredo La Grua era un uomo di grande cuore e umanità. La sua vita privata è stata segnata dal profondo amore per la sua famiglia, e in particolare per sua moglie Francesca Agnello, con cui ha condiviso quasi 50 anni di vita insieme. La sua dedizione alla famiglia è stata una costante nel corso della sua vita, e la sua compagna di vita è sempre stata il suo sostegno più grande, sia nelle difficoltà che nei momenti di soddisfazione. Ha scritto poesie per lei, un gesto che rifletteva il suo lato sensibile e il profondo legame affettivo che aveva con la sua famiglia.
Nonostante i suoi molteplici impegni ha sempre trovato il tempo per la sua famiglia, per i suoi figli e per i suoi cari. La sua vita era un equilibrio perfetto tra la passione per la politica, la cultura e l’impegno civico, e l’amore per la sua famiglia. Era un uomo che, pur avendo raggiunto importanti traguardi nella sua carriera, non ha mai dimenticato l’importanza dei piccoli gesti quotidiani e dei legami familiari.
Mario Alfredo La Grua è stato un uomo che ha vissuto la sua vita con un impegno straordinario per la sua città e per la sua comunità. La sua carriera politica, giornalistica e culturale è stata caratterizzata dalla passione per il bene comune, dall’onestà intellettuale e dall’amore per Cefalù e per la Sicilia. La sua figura rimane per sempre un esempio di come l’impegno civico, la cultura e l’amore per la propria terra possano trasformare una comunità. La sua eredità non si limita ai successi raggiunti durante la sua vita, ma continua a vivere attraverso le persone che ha ispirato e attraverso la città che ha contribuito a costruire. E’ stato un uomo che ha fatto della sua vita un esempio di dedizione, passione e impegno, e il suo impatto sulla città di Cefalù e sull’intero comprensorio madonita è destinato a perdurare nel tempo.