E’ una Natale a otto dimensioni quello che si apprestano a vivere i cefaludesi. Per dare un volto al Natale che quest’anno si vive a Cefalù abbiamo guardato ai diversi aspetti con i quali si presenta in città.
1. Il Natale dei turisti. A Cefalù è assai carente. Non ci sono appuntamenti dal richiamo turistico capaci di portare visitatori in città e non esistono eventi importanti tali da far arrivare folle di turisti. Per questo le strade sono vuote e diversi ristoratori preferiscono tenere chiuse le loro attività. Le fatiche e gli impegni degli albergatori, invece, vengono penalizzate dall’assenza di una vera ed autentica programmazione natalizia cefaludese.
2. Il Natale dei politici. E’ all’insegna di un grande inciucio. Nonostante i tanti problemi che vive la città, infatti, la politica cefaludese continua a fare silenzio e preferisce vivere nell’indifferenza i drammi della comunità. Cefalù è senza futuro e la politica non se ne accorge. Cefalù è alla deriva ma i politici preferiscono pensare alle loro poltrone. Il loro è un Natale all’insegna della più grande indifferenza verso la gente e i loro problemi.
3. Il Natale dei commercianti. Grazie alla dinamicità di Simone Lazzara il natale cefaludese quest’anno si è aperto ad una certa dinamicità. Occorre investire, però, su un progetto di «Natale a Cefalù» che va programmato e pubblicizzato in tempo. La sinergia che si è innescata quest’anno fra i commercianti, quindi, andrebbe allargata e portata avanti anche dopo le festività. E’ urgente pensare, per questo, ad una manifestazione natalizia dal forte richiamo turistico se non si vuole andare avanti con le banalità che ormai caratterizzano tanti aspetti del natale cefaludese.
4. Il Natale delle associazioni. E’ tra i più dinamici. Grazie all’impegno di tante associazioni, infatti, in città vengono organizzati concerti e spettacoli natalizi. E’ il servizio disinteressato di tante associazioni che porta il clima di natale fra le strade, all’interno del teatro e in quelle chiese che aprono ai concerti. Un fatto che passa inosservato. L’attuale classe dirigente preferisce sfruttare le associazioni anzichè valorizzarne talenti e professionalità. Si continua a non investire economicamente sul mondo delle associazioni che sempre più, in momenti come il natale, è visto come situazione da sfiancare per tappare le tante falle di una mancata programmazione culturale e sociale.
5. Il Natale del volontariato. E’ quello che fa meno clamore ma nello stesso tempo è il più autentico. E’ il Natale delle persone libere, di quelle che non devono rendere conto a nessun politico. E’ un natale, quello del volontariato, che vivono coloro, e sono tanti, che offrono diverse ore delle loro giornate per stare accanto a chi è nel bisogno e in particolare agli ammalati e agli anziani soli.
6. Il Natale delle Parrocchie. Resta l’unica occasione in città capace di far vivere il senso autentico della festa. Grazie alle parrocchie il senso del natale arriva in tante famiglie e percorre lo spirito di bambini, ragazzi e giovani. Grazie all’intensa e instancabile attività dei parroci il Natale attraversa ancora la comunità cefaludese interrogandola sul senso della vita e della pace.
7. Il Natale delle forze dell’ordine. E quello del quale in pochi si accorgono. A Natale, infatti, ci si dimentica facilmente di quanti sono impegnati a mantenere l’ordine e a garantire la sicurezza dei cefaludesi. E’ una Natale quasi invisibile che andrebbe invece guardato con più attenzione perchè dove c’è una comunità che vive serena ci sono sempre delle forze dell’ordine che con la loro presenza rendono possibile tutto questo.
8. Il Natale degli Artigianelli. E’ quello del quale, sempre più, in città si comincia a sentire l’assenza. Ne sanno qualcosa elettricisti, elettrauti e meccanici che oggi operano a Cefalù dopo essersi formati proprio alla scuola degli Artigianelli del Murialdo. Una scuola di formazione e di vita che ha chiuso dopo mezzo secolo di attività tra indifferenza politica e disinteresse delle istituzioni.