La Festa di San Biagio a Cefalù: celebrazioni e storia di un luogo sacro

La Festa di San Biagio a Cefalù: celebrazioni e storia di un luogo sacro

La Festa di San Biagio, una delle celebrazioni più sentite dalla comunità cefaludese, sarà celebrata il 3 febbraio nella chiesetta dell’omonima contrada (la Benedizione della Gola sarà impartita anche nelle Parrocchie cittadine). L’evento religioso, dedicato al santo vescovo e martire, prevede momenti di preghiera e la tradizionale benedizione della gola, rito legato alla protezione dai mali della gola e delle vie respiratorie.

Il Programma delle Celebrazioni

Il 3 febbraio 2025, giorno dedicato a San Biagio, il programma prevede:

Ore 11:00 – Santa Messa e benedizione della gola.

Ore 18:00 – Santa Messa e benedizione della gola.

San Biagio: Storia, Devozione e Tradizione
San Biagio è una delle figure più venerate della cristianità, noto per essere stato vescovo della comunità di Sebaste in Armenia al tempo della “pax” costantiniana. Secondo la tradizione, è invocato come protettore contro i mali della gola poiché guarì miracolosamente un bambino che aveva una lisca conficcata nella gola. Da questo evento ha origine il rito della “benedizione della gola”, compiuto con due candele incrociate.

La Vita e il Martirio di San Biagio
Le informazioni sulla vita di San Biagio sono limitate, ma alcune notizie biografiche sono state raccolte dall’agiografo Camillo Tutini. Si sa che fu medico prima di diventare vescovo di Sebaste e che subì il martirio nel 316 d.C. durante le persecuzioni contro i cristiani. Arrestato dai Romani, fu torturato con pettini di ferro usati per cardare la lana e infine decapitato per non aver rinunciato alla propria fede in Cristo.Il culto di San Biagio è diffuso sia nella Chiesa Cattolica che in quella Ortodossa, ed è considerato uno dei quattordici santi ausiliatori, ovvero quei santi invocati per la guarigione di particolari malattie. La sua memoria liturgica si celebra il 3 febbraio, giorno in cui, nel corso della celebrazione eucaristica, viene impartita ai fedeli la tradizionale benedizione della gola.

La Chiesa di San Biagio a Cefalù: un gioiello storico e spirituale

La Chiesa di San Biagio appartiene al territorio della Parrocchia dello Spirito Santo ed è facilmente raggiungibile seguendo le indicazioni per Campella, svoltando a sinistra al bivio indicato con il nome del santo.

Questa piccola ma suggestiva chiesa si trova nei pressi della vallata attraversata dal torrente San Biagio, ai piedi dell’omonimo colle e nei pressi del bosco di Gibilmanna. La sua struttura architettonica risale al periodo medievale e presenta una navata unica con abside semicircolare rivolta a oriente, coperta da un tetto ligneo sorretto da capriate. Le monofore laterali permettono l’ingresso della luce, creando un’atmosfera mistica e suggestiva.

Un patrimonio artistico di grande valore

La chiesa custodisce un pregevole ciclo di affreschi del XV secolo, ispirato agli schemi iconografici delle decorazioni musive normanne. Tra le opere di maggiore rilevanza spiccano:

  • Il Cristo Pantocratore nell’atto di benedire, simile alle rappresentazioni della Cattedrale di Cefalù.
  • Gli Apostoli disposti attorno a una croce centrale.
  • I busti di Profeti e Sibille nell’arco absidale.
  • Scene dell’Annunciazione e figure di santi vescovi e diaconi, tra cui San Nicola di Bari, San Gregorio Magno e Santo Stefano.
  • Rappresentazioni di Sant’Onofrio e della Vergine del Soccorso nella parete settentrionale.
  • Un’immagine di San Biagio, affiancata da episodi della sua vita.

Gli affreschi testimoniano la diffusione della cultura artistica valenziana e catalana in Sicilia, attribuiti a un maestro attivo nel siracusano noto come il “Maestro di San Martino”.

Un luogo di devozione e comunità

A Cefalù la devozione a San Biagio è molto forte, grazie anche all’impegno dei volontari che curano la chiesa e l’area circostante. La Comunità Scouts Masci e Agesci ha un legame speciale con questo luogo, contribuendo alla sua valorizzazione e alla conservazione della tradizione.

Nei pressi della chiesa si trovano altre strutture storiche, testimonianza dell’antica presenza dei Domenicani, che vi si insediarono nel 1521 e successivamente tornarono nel Cinquecento grazie a Girolamo Vitale. Nel corso dei secoli, il complesso è stato riconosciuto come beneficio semplice legato all’Arcidiaconato di Cefalù. Oggi, sebbene alcune parti siano in stato di abbandono, la chiesa resta un importante punto di riferimento religioso e culturale per la città.

(Fonte: N. Marino, “Cefalù: la chiesa agreste di S. Biagio”, in Le Madonie, 4, 1-15 aprile 1999, riportato in I Tesori Architettonici nel Parco delle Madonie, a cura di Giuseppe Antista).

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