Le persone con alti livelli di ferro non sono solo protette contro l’anemia ma hanno anche meno probabilità di avere un colesterolo alto. E’ il risultato di una ricerca i cui dati sono stati resi in questi giorni.
Lo studio
Lo studio è stato condotto dall’Imperial College di Londra, dall’University of South Australia (UniSA) e dall’Università di Ioannina. I risultati sono stati pubblicati in PLOS Medicine. Gli studiosi hanno esaminato il ruolo del ferro in 900 malattie. Sono stati utilizzati i dati genetici e quelli clinici di circa 500.000 persone della Biobanca britannica. Lo studio è servito a far conoscere che il ferro, oltre a proteggere le persone contro l’anemia, se si trova nel sangue in alte quantità riduce la probabilità di colesterolo alto. In ogni caso, gli stessi ricercatori, avvertono che alti livelli di ferro possono avere altri impatti dannosi. I ricercatori hanno utilizzato un metodo statistico, chiamato randomizzazione mendeliana. Questo metodo utilizza i dati genetici per stimare meglio l’effetto causale dello stato del ferro su 900 malattie. La conclusione dei ricercatori: c’è un legame tra l’eccesso di ferro e il ridotto rischio di colesterolo alto. Gli stessi ricercatori hanno sottolineato, però, che l’eccesso di ferro è un’arma a doppio taglio. Alti livelli di ferro, infatti, potrebbero portare a un maggior rischio di infezioni batteriche della pelle, come cellulite e ascessi.
Il commento dei ricercatori
«Lo studio potrebbe essere significativo – commenta il Dr. Beben Benyamin, primo autore congiunto dell’articolo – dato che il colesterolo elevato è un fattore importante nelle malattie cardiovascolari e negli infarti, causando circa 2,6 milioni di morti ogni anno secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità». «In questo studio – continua Beben – abbiamo fornito prove basate sulla popolazione che il ferro è associato a determinate malattie. Il passo successivo è quello di indagare se la manipolazione diretta dei livelli di ferro migliori gli esiti della salute attraverso gli studi clinici».
Cosa succede al corpo quando il ferro è carente
La quantità giornaliera raccomandata varia con l’età e il sesso. Varia dai 10 mg negli uomini ai 18 mg nelle donne che diventa 30 mg se in gravidanza e 10 mg se in menopausa,. Gli adolescenti ne hanno 12 mg. Una carenza moderata di ferro può provocare stanchezza fin dal mattino, sonnolenza, affaticamento fisico e mentale, debolezza e spossatezza, ridotta capacità agli sforzi, abbassamento della soglia del dolore, mancanza di fiato, pallore, difficoltà nel sonno, palpitazioni, polso debole e frequente, ronzii alle orecchie, mal di testa, capogiri, calo dell’attenzione e della capacità di concentrarsi, confusione mentale, irritabilità, esaurimento nervoso, malumore fino a stati depressivi, dolori mestruali, unghie fragili, caduta dei capelli, disturbi gastro-intestinali, minore resistenza alle malattie e vulnerabilità alle infezioni. In caso di importanti carenze di ferro si ha anemia, più o meno grave. La mancanza di ferro può avere diverse cause. Spesso è dovuta a un regime alimentare non equilibrato oppure a problemi di assorbimento, anemia congenita, perdite di sangue, malattie infiammatorie croniche e disfunzioni endocrine.
In quali alimenti si trova il ferro
Il ferro del nostro corpo viene assimilato dall’organismo attraverso l’alimentazione. La carne rossa (soprattutto fegato e frattaglie) è l’alimento che in assoluto contiene più ferro (40% ferro eme e 60% ferro non eme). La crebbe rossa è anche l’unico alimento che contiene ferro biodisponibile. Il ferro è contenuto anche nel pesce azzurro (tonno e salmone, ma anche sardine e acciughe), molluschi (ostriche, cozze e vongole), crostacei (come i gamberi) e nel tuorlo d’uovo. Tra i vegetali, ne sono particolarmente ricche le verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, catalogna, cicoria, valeriana, rucola, radicchio e prezzemolo), i legumi (fagioli, lenticchie, soia, ceci, fave, piselli), frutta secca (mandorle, noci, nocciole, anacardi, pistacchi, semi di girasole e di sesamo), frutta essiccata (in particolare albicocche disidratate, fichi e datteri). Anche i cereali contengono ferro, soprattutto avena e, a seguire, grano saraceno, miglio, segale, germe di grano. Altri alimenti ricchi di ferro sono il lievito di birra e il cacao amaro.
Che cos è il colesterolo
Il colesterolo è una sostanza grassa presente nel sangue. Viene prodotta naturalmente dal fegato. Il colesterolo è coinvolto nei processi di digestione in quanto molecola base per la sintesi dei sali biliari, partecipa alla sintesi della vitamina D, favorisce la costruzione della parete delle cellule. Sempre pilo colesterolo produce sostanze necessarie alla vita, come il cortisone e gli ormoni sessuali. La gran parte di questa sostanza viene dunque autoprodotta dal nostro corpo. Un’altra parte arriva nell’organismo mangiando alcuni alimenti. Se i valori del colesterolo nel sangue superano abitualmente una certa soglia, questo può provocare danni importanti al nostro fisico, fino a causare patologie gravi.
I segni del colesterolo alto
- 1. Il colesterolo in eccesso può causare difficoltà digestive, soprattutto di alimenti particolarmente grassi. I grassi in eccesso, infatti, rallentano l’attività epatica, riducendo l’azione metabolica e incidendo negativamente sulla digestione delle sostanze nutritive.
- 2. Il colesterolo alto potrebbe provocare l’intorpidimento di mani e piedi. Questo perché il colesterolo ostruisce le arterie, riducendo l’apporto di sangue agli arti e provocando infiammazioni, intorpidimento e dolori articolari.
- 3. Il colesterolo alto può dare problemi alla vista facendo se sentire gli occhi affaticati. Il colesterolo in eccesso si accumula nei vasi sanguigni, intasandoli e rendendo la circolazione sanguigna più difficoltosa, complicando il microcircolo e l’ossigenazione delle cellule dell’occhio.
- 4. Il colesterolo alto provoca la comparsa di macchie cutanee di colore scuro o giallastro e orticaria associata. Queste macchie sono causate da un accumulo di colesterolo nella zona sottocutanea.
- 5. Il colesterolo alto provoca un indebolimento della forma fisica e delle capacità mentali. Si è molto più sensibili all’affaticamento e ci si sente meno tonici, meno capaci di concentrarsi e poco reattivi allo stress fisico e mentale.