Il peperoncino è piccante? E’ tutta colpa della capsaicina che abbassa la pressione. Ciò che del peperoncino pizzica, che gli da il sapore piccante, infatti, è una sostanza che tiene sotto controllo la pressione sanguigna. Gli studi che dimostrano quanto sia importante la capsaicina per la salute dell’uomo non mancano. Essa, infatti, è una sostanza chimica che, legandosi ad una proteina chiamata TRPV1, presente sulla superficie delle cellule umane, produce nel peperoncino il sapore piccante. Il consumo di peperoncino aumenta la produzione da parte dell’organismo di ossido nitrico o monoossido di azoto, una molecola gassosa che funge da protettore sulle arterie evitando loro possibili infiammazioni e altre disfunzioni. Nella Cina meridionale, dove gli abitanti consumano molto peperoncino, la popolazione ipertesa è del 14%. Inferiore a quel 20% della Cina settentrionale dove si consuma meno peperoncino.
Perché il peperoncino sia efficace, è consigliabile consumarlo crudo e fresco. In alcuni casi si può optare anche per quello secco. Attenzione, però, ad assumerlo in caso di complicazioni e patologie gastrointestinali: è bene evitare di mangiarlo in grandi quantità, perché potrebbe peggiorare l’irritazione del tratto intestinale. Per ridurre la pressione occorrono i peperoncini piccanti? In realtà non è necessario mangiare peperoncini e peperoni dal sapore necessariamente ed esageratamente piccante. Esistono anche peperoni che pur avendo dosi elevate di capsaicina non hanno il sapore marcatamente piccante. La piccantezza, comunque, si può misurare. A riguardo esiste “la scala di Scoville”. I suoi valori vanno da 0, dove troviamo il peperone dolce, fino ad un massimo di 16.000.000 che rappresenta il valore della capsaicina pura che è una sostanza tossica e la sua assunzione in grandi quantità può avere effetti letali.
Con i cibi piccanti si consuma meno sale e la pressione scende. E’ un modo per ‘ingannare’ il cervello. Chi ama mangiare piccante, infatti, consuma meno sale e questo lo porta ad avere la pressione più bassa. Il tutto potrebbe dipendere dal fatto che le aree cerebrali stimolate dal sale e dalle spezie, come il peperoncino, sono le stesse. Se si aggiunge un po’ di spezia alla cottura, quindi, si ottiene un cibo gustoso senza utilizzare tanto sale. E’ bene ricordare, però, che i peperoncini se non mantenuti in ottime condizioni sono a rischio Botulino. Questo batterio si forma in assenza di ossigeno, PH superiore a 4.5, acqua libera maggiore o uguale a 0.93, temperatura sufficientemente elevata. Per limitare la formazione di questo batterio occorre congelare il prodotto o consumarlo in tempi brevissimi (un giorno) conservandolo a bassa temperatura in questo intervallo di tempo.
Il peperoncino cura molte malattie
I peperoncini sono ricchi di Vitamina C e soprattutto hanno ottimi poteri antiossidanti. Sono anche utili nella cura di malattie come il raffreddore, la sinusite e la bronchite. Favoriscono la digestione. Alcuni studi hanno messo in evidenza un aumento del metabolismo e una riduzione dell’insulina ematica dopo aver mangiato cibi conditi con peperoncini piccanti. Il peperoncino può essere usato anche come antidolorifico in presenza di artriti, neuropatia diabetica, nevralgie post-herpetiche e del trigemino. Per quanto riguarda invece le tante voci che girano sul peperoncino come afrodisiaco, purtroppo non c’è nessuno studio ad ora che conferma la tesi.