La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.), fu istituita con Regio Decreto 14 gennaio 1923, n. 31 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20 gennaio 1923 n. 16), convertito poi nella legge n.473 del 17 aprile 1925, “per provvedere, in concorso coi corpi armati per la pubblica sicurezza e con il R. Esercito, a mantenere all’interno l’ordine pubblico; e per preparare e conservare inquadrati i cittadini per la difesa degli interessi dell’Italia nel mondo”.
I compiti della Milizia, riguardarono inizialmente: il mantenimento dell’ordine pubblico, l’educazione e l’addestramento dei giovani, l’organizzazione della difesa territoriale e, altresì, fronteggiare le calamità naturali. Con la perdita del proprio ruolo nell’ambito della pubblica sicurezza, la Milizia subì uno sviluppo che, da una parte, la vide impegnata in mansioni particolari di polizia, e, dall’altra, come forza militare.
R.E.I. contraerea mobile – Collezione Alessandro BellomoA
Al momento dell’entrata in guerra la fanteria italiana disponeva di 548 battaglioni, di cui: 438 di fanteria di linea, 58 di bersaglieri e 52 di alpini. Di questi ultimi, 26 battaglioni appartenevano alla Milizia Territoriale.
In tempo di pace la Milizia concorreva principalmente al mantenimento dell’ordine pubblico e a fronteggiare le pubbliche calamità.
La M.V.S.N. era formata dalla Milizia ordinaria e dalle Milizie speciali.
La Sicilia, con sede a Palermo, fu denominata nel 1928 quale XIV Zona, ed aveva alle dipendenze (nell’anno 1928) le seguenti Legioni:
166ª Legione “Peloro” (Messina);
167ª Legione “Etna” (Catania);
168ª Legione “Hyblae” (Ragusa);
169ª Legione “Tirreno” (Siracusa);
170ª Legione “Agrigentum” (Agrigento);
171ª Legione “Vespri” (Palermo);
172ª Legione “Enna” (Enna);
173ª Legione “Salso” (Caltanissetta);
174ª Legione “Segesta” (Trapani).
Nel 1940 il comando di Zona della Milizia dislocata in Sicilia assunse una nuova numerazione e passò da XIV a XIII.
La Milizia Volontaria, divenuta di fatto la quarta Forza Armata dello Stato
Ringrazio per la collaborazione: Alessandro Bellomo, Marco Ingrassia e Giuseppe Nasta».
Bibliografia e sitografia:
AA.VV. – Mussolini e il Fascismo, ed. O. Daffinà – Roma 1930;
Vittorio Vernè – Milizia volontaria sicurezza nazionale: storia, organizzazione, compiti, impiego, Tipografia Zaccaria, 1932;
Attilio Teruzzi – La Milizia delle Camicie Nere. Milano, Mondadori, 1939.
Alberto Baldini – Nozioni di cultura militare, ed. Cremonese, Roma 1937;
Lucas – G. De Vecchi – Storia delle unità combattenti della M.V.S.N. 1923-1943. Roma, Giovanni Volpe Editore, 1976;
Ilari – A. Sema – “Marte in orbace”, Casa Editrice Nuove Ricerche, Ancona, 1988;
Andrea Viotti – Uniformi e distintivi dell’Esercito Italiano nella Seconda Guerra Mondiale, Roma, Stato Maggiore dell’Esercito – Ufficio Storico, 1988;
Guido Rosignoli – MVSM. Storia, organizzazione, uniformi e distintivi, ed. Ermanno Albertelli, Parma 1995;
Filippo Castellano – Rivista Militare n. 1/2008 Anthropos;
Pierluigi Romeo di Colloredo Mels – I Pilastri del Romano Impero – Le Camicie Nere in Africa Orientale (1935-36) -, Ed. Soldiershop, Milano settembre 2016;
Pierluigi Romeo di Colloredo Mels – Camicia Nera! Storia della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale dalle origini al 25 luglio, ed. Soldiershop, Milano 2017;
Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale da Wikipedia.
Giuseppe Longo – “L’epopea della MIL.M.ART durante il secondo conflitto mondiale”, in “Pagine sul secondo conflitto mondiale in Sicilia e nel distretto di Termini Imerese”, Istituto Siciliano Studi Politici ed Economici (I.S.P.E.), Palermo, 2021.
Foto: Archivio privato Giuseppe Nasta, Archivio privato Marco Ingrassia.
Foto di copertina: M.V.S.N – Gruppo di Ufficiali inizi anni ‘30 Collezione M. Ingrassia.
Giuseppe Longo
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