Le locomotive elettriche delle Ferrovie dello Stato Italiane (FS) appartenenti al gruppo E 626, realizzate tra il 1927 e il 1939, furono i primi mezzi di trazione ad essere concepiti per dare vita al progetto di elettrificazione col sistema a corrente continua (3Kv).
Nello specifico, le motrici 626, utilizzate per il traino dei convogli, erano provviste di sei assi motori. Le 626 per il loro aspetto robusto e compatto furono denominate “Locomotive da battaglia”. In realtà la forma tipicamente squadrata della motrice, caratterizzata da due possenti avancorpi speculari con le tipiche chiodature e bullonature, diedero e danno alle loco un particolare fascino di antico.
Questi mezzi elettrici a trazione continua continuiamo a ricordarle con un velo nostalgico, osservandole anche nelle cartoline propagandistiche della Milizia Ferroviaria. In alcune di esse oltre ai locomotori, furono pure rappresentate dai disegnatori le caratteristiche “Carrozze Centoporte” del 1928, nelle particolari colorazioni: il “Verde Vagone” o “Castano Isabella”, poi semplificato in “Castano”. Oppure comparvero raffigurati solamente i militi di ronda lungo i binari di una stazione.
La Milizia Ferroviaria venne creata nel 1923 dopo lo scioglimento dei nuclei di Polizia Ferroviaria.
Le vetture vennero progettate nel 1928 ed entrarono in produzione dal 1931 al 1939 nel dopoguerra si riprese la produzione dal 1948 al 1951 per un totale di 1416 carrozze.
Attualmente sono ancora in servizio meno di un centinaio di vetture utilizzate da Fondazione F.S. per l’effettuazione di treni storici.
L’altro mostro sacro posto a destra è il locomotore 626, prima locomotiva a Corrente Continua a 3000V delle F.S.
In questa cartolina dato il numero di binari, viene rappresentato il piazzale di una stazione medio grande, oltre al milite della Milizia Ferroviaria, armato di un moschetto Mod.91 da cavalleria che osserva con attenzione uno scambio è possibile vedere sullo sfondo le infrastrutture della stazione.
La piccola casetta di legno, oltre a servire da ricovero per il personale addetto al movimento dei deviatoi (deviatori), conteneva le serrature con le relative chiavi che servivano a movimentare e bloccare gli scambi nella posizione ordinata dal Dirigente Movimento, sia per la formazione degli itinerari di partenza che per quelli di manovra.
(1) Virginio Trucco è nato a Roma, ha frequentato l’Istituto Tecnico Nautico “Marcantonio Colonna”, conseguendo il Diploma di Aspirante al comando di navi della Marina Mercantile. Nel 1979,frequenta il corso AUC (Allievo Ufficiale di Complemento) presso l’Accademia Navale di Livorno, prestando servizio come Ufficiale dal 1979 al 1981. Già dipendente di Trenitalia S.p.A. lo storico navale Virginio Trucco è membro dell’Associazione Culturale BETASOM (www.betasom.it).
Bibliografia e sitografia
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Carlo Rastrelli, Un esercito in camicia nera, Storia Militare n. 129, giugno 2004
Giuseppe Longo 2021 – Il ponte ferroviario di Termini Imerese crollato sul S. Leonardo nella descrizione fotografica del 1931: esame uniformologico dei militi ivi raffigurati ed analisi costruttiva dei ponteggi con annessa locomotiva, Cefalunews, 7 febbraio
Giuseppe Longo 2021 – La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.), sintesi storica, Cefalunews, 1 maggio.
Foto a corredo dell’articolo
Fotografie per gentile concessione di Virginio Trucco
Cartoline di propaganda Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, Milizia Ferroviaria. Pittore Ferrari, Edizione d’Arte V.E. Boeri.
Giuseppe Longo
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